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Ciao Lorenzo torno a parlare di una
partita della Roma su questo stiro dopo molto tempo,
quest'anno per vari problemi personali (per fortuna
non gravi) non posso venire allo stadio.
Roma - Milan è stata la mia seconda partita e per l'ennesima volta non sono stato ne in sud ne in distinti. Ho avuto la possibilità, insieme a mio cugino, di andare in tribuna autorità. Innanzitutto volevo sottolineare che noi 2 abbiamo rispettato i nostri posti, mentre degli inservienti dell'AS Roma erano seduti al mio fianco per provarci con alcune ragazze al posto di abbonati non presenti alla partita; la mia domanda è questa: possono esser diffidati (dimenticavo, vicino ame si sono seduti tre inservienti diversi!)? Non auguro a nessuno la diffida però se si deve rispettare la legge la si deve far rispettare in ogni parto dello stadio. Volevo fare i complimenti ai vari "signori bravi, buoni e puliti" che si alzavano e facevano il gesto dell'ombrello con tanto di corna a Galiani e Messina, per carità niente di scandaloso però per o vari benpensanti un gesto simile è proprio di un "feroce ultrà" e non di un tifoso della Monte Mario. La Sud? È stata semplicemente unica, immensa!!! Mi ha regalato un brivido senza paragoni, ti dico che il gol della Roma non l'ho visto ero girato verso quella curva, la mia curva! Quella curva dai mille volti, la curva dei Fedayn, dei Boys, degli Ultras Romani, di Giovinezza, dei Padroni di Casa, di Testaccio di cui sono orgoglioso e sinceramente a me poco importa se un coro viene lanciato dai Fedayn, non mi metto a guardare chi "vince" a lanciare i cori (una domanda mi viene! Tante volte leggo resoconti di persone che dicono che i Fedayn a lanciare i cori spesso hanno la meglio su altri gruppi che nel frattempo stavano lanciando un altro coro,ma quelli che notano queste cose in curva cantano?),so solo che appena sento una canzone, un boato sento un sussulto dentro di me e ieri la sud me ne a regalati tanri! Non faranno entrare più striscioni (geniale a noi. ce s'è rotto er fax), bandiere (ieri ce erano tante), torce (anche queste c'erano) o megafoni ma con una Sud tutto è possibile, non ci sarà ne un decreto ne una legge che potrà fermare questa magia, quelle emozioni... CURVA SUD CARICA!!! "PER UNA MAGIA COSÌ VALE LA PENA VIVERE" Brillo |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA (questi ultimi solo se meritano) |
GAZZETTA.IT ROMA, 31 marzo 2007 - La Champions League alla fine incide psicologicamente più sulla Roma che divide la posta con il Milan nell'anticipo di lusso della trentesima giornata. All'Olimpico finisce 1-1, al termine di una sfida intensa e spettacolare. Risultato che sta stretto ai giallorossi, interpreti di un primo tempo perfetto, ma troppo spreconi nella ripresa. In gol con Mexes dopo soli quattro minuti, si fanno raggiungere al 62' da Gilardino e addirittura rischiano la sconfitta ancora ad opera dell'attaccante rossonero. TADDEI CENTRALE Luciano Spalletti perde Tonetto (stiramento al flessore della coscia sinistra) e fa rifitare Perrotta che parte dalla panchina. In difesa schiera Cassetti a destra, con Mexes e Chivu centrali, e spedisce Panucci a sinistra. De Rossi e Pizarro sono i mediani di rottura. Sulla linea mediana Taddei fa il centrale, con Wilhelmsson sulla fascia destra e Mancini su quella opposta. Totti è la punta unica. Carlo Ancelotti invece cambia idea. Dal prudente 4-3-2-1 passa all'offensivo 4-3-1-2, con Kakà alle spalle di Ronaldo e Oliveira. A centrocampo spazio a Brocchi, Pirlo e Seedorf, mentre Gattuso inizia a bordo campo. La novità è in difesa, con il rientro di Nesta, centrale con Simic, e la coppia di cursori Cafu-Favalli. PARTENZA SPRINT Alla Roma che parte come una pallina da flipper il Milan si inchina subito. Sarebbe il caso di affermare che i rossoneri non ci capiscono nulla davanti alla velocità dei giallorosi, alle sovrapposzioni sulle fasce. Fischio e via e già Dida deve fare un miracolo sul colpo di testa di De Rossi. Angolo, palla a Mexes che infila dal limite fra portiere e tarversa. Eppure, nonostante il gancio destro micidiale, il Milan potrebbe pareggiare subito con Simic che sfiora il palo sinistro di Doni. Ma è solo una meteora nella notte romana. Tra le due squadre non c'è solo un gap in punti. Il gioco della squadra di Spalletti è delizioso. Micidiale negli scambi di palla, nei movimenti, nell'aggressività di Mancini e Panucci che non permettono a Cafu di proiettarsi in attacco sulla fascia. Senza poi parlare della disattenzioni dei rossoneri sulle palle inattive, sempre pericolose, in una difesa chiaramente in imbarazzo. Funziona qualcosa di più nelle ripartenze, ma spesso mancano profondità e punti di riferimento. La differenza sta tutta nel passo, nel ritmo impresso al gioco e nella capacità dei giallorossi di non risentire delle assenze. Come nel caso di Taddei che non fa rimpiangere Perrotta. Oliveira cerca conclusioni velleitarie da lontano; quando ha la palla buona cincischia in area invece di tirare al volo, permettendo a Mexes di recuperare dopo una scivolata. Ronaldo sfrutta il suo cambio veloce, ma senza mai inquadrare la porta. GILARDINO NEL BENE E NEL MALE Ovvio cambiare nella ripresa. Gilardino rileva Oliveira e il Milan cambia anche atteggiamento, alzando leggermente il baricentro, sfruttando gli spazi centralmente. I rossoneri fanno valere le loro individualità e proprio grazie all'innesto di Gilardino mettono in apprensione la difesa della Roma. Ronaldo gioca più a sinistra ed è la sua posizione a innescare il pareggio rossonero. Il brasiliano conquista una punizione al limite per un fallo di Cassetti. Pirlo scodella per Gilardino che si avvita nel mucchio infilando di testa come solo lui sa fare. Perrotta prende il posto di Wilhelmsson e nello spazio di pochi minuti la Roma torna a tambureggiare sprecando occasioni a grappoli, risolte spesso in mischia. Schiacciato a centrocampo, il Milan cerca nuova linfa da Gourcuff e Gattuso che sostuiscono Seedorf e Ronaldo, ma sono i giallorossi a martellare. Ma non si fa prendere dal panico la formazione di Ancelotti. Si difende con i garretti (Nesta fra tutti) e l'esperienza, e in contropiede sfiora la vittoria. Kakà fa qualcosa di incredibile portandosi dietro la Roma e servire Gilardino solo davanti alla porta, ma l'attacante sbaglia clamorosamente il gol più facile. Esce Totti e con lui Mancini per fare posto a Vucinic e Tavano, ma il risultato non cambia. Con il Manchester e il Bayern che incombono tirare troppo la corda non conviene a nessuno. |
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