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Partenza da Roma Fiumicino martedì 27 alle
ore 09.55 il sottoscritto ed un mio amico, direzione
Kiev con scalo a Budapest. Alle ore 15.35 arriviamo
a kiev con la temperatura a -1 ed il mio amico
scende dall’aereo a mezze maniche perché narra che
lui ed il freddo sono alleati… (MAH!!)
Subito scesi dall’aereo veniamo assaliti dai tassinari abusivi che ci invitano a prendere il loro taxi. Per arrivare all’albergo dobbiamo per forza accordare, quindi per 100 gravine decidono di accompagnarci. Sistemati nell’hotel usciamo immediatamente per dirigersi verso lo stadio. Dato il fuso orario la partita a Kiev inizia alle ore 21.45, c’è tempo quindi, decidiamo di fare due passi per il centro. Cominciamo a capire che aria tira a Kiev, ma soprattutto ci immaginiamo il dopo partita. Le donne Ucraine sono tutte bone, con una corpo favoloso…. Che notte!!!!! . Verso le 20.00, dopo una bottiglia di wodka decidiamo di prende la metro per lo stadio. Arriviamo senza problemi incontriamo pochi ultras della Dinamo, ci guardiamo incuriositi ma tutto normale. Entriamo tranquillamente e prendiamo posizione, vediamo la partita continuando a sorseggiare la wodka, aspettando il triplice fischio che oltre al risultato favorevole che ci catapulta agli ottavi ci da l’inizio alla serata che tutti noi aspettavamo. Usciti dallo stadio non ci dirigiamo al River Palas perché sappiamo come funziona: “ devi pagare quello che ha consumato la tua escort prima del tuo arrivo, poi devi continuare a pagargli da bere, poi devi pagare il tipo che ti dà il permesso per salire in camera, poi devi pagare lei, e per finire il taxi che la riporta a casa”, totale 350/400 euro… Saliamo sul primo taxi abusivo che incontriamo e gli chiediamo:”Escort Kiev?” ci guarda, capisce che siamo stranieri e ci porta in un appartamento che lui conosce bene. Entriamo e troviamo il paradiso. Un divano con 5 escort una più bona dell’altra. Ci accordiamo a 150 euro per un’ora, un’ora intera con doccia prima e dopo l’ evento. Trascorsi i 60 minuti più belli della trasferta ci ritroviamo fuori il palazzo e dato che sono le 2 decidiamo di farci un’ altro giro senza escort ma con un po’ di wodka. Verso le 03.30 rientriamo nell’hotel distrutti e crolliamo dal sonno. La mattina seguente abbiamo il volo verso la capitale così prendiamo nuovamente un taxi abusivo che ci porta all’aereoporto ed alle 07.40 ore italiane siamo a Roma, pronti per nuove avventure, ora tutti a Livorno ma soprattutto a Torino di coppa.. |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |
GAZZETTA.IT KIEV (Ucraina), 27 novembre 2007 - La Roma domina la Dinamo a Kiev e si qualifica agli ottavi di Champions League. In Ucraina finice 4-1, con reti nel primo tempo di Panucci, Giuly e Vucinic, e di Bangoura e ancora di Vucinic nella ripresa. I giallorossi sono scesi in campo con il giusto atteggiamento, chiudendo i conti già dopo i primi 45', grazie ad un mix tra bel gioco e giusta cattiveria agonistica, specie sottoporta. Ottima prova di Tonetto, un trenino sulla fascia sinistra, e di Vucinic, ormai più di un vice-Totti, una garanzia. La Dinamo di fronte alla squadra di Spalletti è sembrata piccola piccola, specchio dei suoi zero punti nel girone F. Per la Roma una buona ed una cattiva notizia dall'infermeria: Taddei ha giocato 45', rientrando da titolare: non giocava dal 26 settembre; De Rossi è uscito per infortunio alla caviglia destra. Nel girone F tutto definito: Manchester United primo, a prescindere dalla gara dell'Olimpico del 12 dicembre, Roma seconda. Entrambe agli ottavi. Lo Sporting Lisbona, terzo, va in coppa Uefa. SUPER PANUCCI - La Roma domina il primo tempo. Fin dal fischio d'inizio. Decisa a chiudere i conti in chiave qualificazione senza patemi, con 90' di anticipo. La rete che mette la partita in discesa arriva subito. La firma Panucci, con un traversone mancino dalla destra che finisce direttamente in rete. L'Uefa inizialmente aveva assegnato la rete a Vucinic, che però sembrava proprio non aver sfiorato il tiro-cross di Panucci. E infatti è arrivata, nella ripresa, la rettifica. È il nono gol di Panucci in Champions League, in 64 partite. Il terzino destro conferma il momento magico, che lo ha visto andare a segno con la Nazionale (in Scozia) e contro il Genoa. Panucci va poi vicino alla doppietta di testa sul secondo palo, quando mette di poco a lato il cross morbido dalla sinistra di Tonetto. MONOLOGO GIALLOROSSO - La Roma insiste. E chiude i conti già a fine primo tempo. Giuly prima fa le prove di raddoppio di testa su cross di Tonetto (forse il migliore dei suoi, sempre in movimento sulla sinistra, capace di crossare in maniera precisa), ma la capocciata finisce fuori, poi se ne va sul filo del fuorigioco sfruttando un lancio lungo e sigla il 2-0. Il trequartista ispira anche il terzo gol, che stavolta, a pieno titolo, è griffato da Vucinic, che di interno destro finalizza un contropiede micidiale. All'intervallo è 3-0 Roma. Gara chiusa a doppia mandata. DE ROSSI K.O. - La ripresa è un compitino che la Roma è costretta a svolgere. La notizia peggiore è l'infortunio alla caviglia destra di De Rossi. Il centrocampista giallorosso si fa male addirittura in un contrasto con Pizarro ed è costretto a lasciare il campo al 15'. Dentro Barusso, al debutto in Champions. ORGOGLIO DINAMO - La squadra ucraina, specie con l'ingresso di Shatskikh, nella ripresa è più aggressiva ma comunque poco pericolosa, con Rincon colpevole pasticcione. Ma i padroni di casa trovano il gol alla prima vera, grande occasione. Juan sbaglia per una volta il proverbiale anticipo, Bangoura ne approfitta e segna l'1-3 depositando in rete un passaggio di Shatskikh. Ora la Dinamo, spinta da un pubblico entusiasta nonostante il passivo ed il freddo, carica a testa bassa con le ultime energie. La Roma soffre, ma non più di tanto. Soprattutto perchè la difesa ucraina è tenera, e in contropiede i giallorossi possono sempre far male: Giuly fallisce una facile occasione su assist di Vucinic. BIS DI VUCINIC - La Roma alleggerisce la pressione e distrugge il morale della Dinamo segnando il 4-1 Lo realizza ancora Vucinic, con un destro dal limite dell'area su suggerimento di Tonetto. Riccardo Pratesi |