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Caro
Lorenzo, a questo punto è ora di capire dove si vuole arrivare.
Tornato a casa dalla partita di oggi, ero finalmente contento di aver rivisto la CURVA SUD protagonista come un tempo, come quando, prima dei vari decreti, eravamo il vero uomo in più; come quando Sergio Conceicao non potè battere un angolo perchè sentiva la rabbia e i fischi dei tifosi sul collo; come quando spingevamo in rete la palla con la nostra voce. Oggi è accaduto proprio questo: il ruggito della SUD ha portato 3 punti pesanti alla squadra, e tutto lo stadio è stato trascinato. Poi però, quello striscione, che dal mio posto (prendo posto nella parte alta della curva) non potevo leggere, mi riporta alla mente un malessere che speravo di aver cancellato da un po'. "19/03/2008, Alberto, Daniele, Francesco, imparate da noi". A questo punto mi viene da chiedere: da chi? Da chi deve imparare Francesco Totti, capitano storico, giocatore unico nella storia del calcio (e non mi riferisco a qualità tecniche, bensì morali e di amore per la maglia)? Francesco Totti, unico capitano protagonista di un gesto memorabile durante lo scorso derby, gesto apprezzato anche dagli odiati nemici. Colui che ha sempre detto che non c'è paragone tra il giocare una finale di coppa del mondo, e un quarto di finale a Manchester indossando la maglia giallo e rossa. Da chi deve imparare Daniele De Rossi? Daniele De Rossi è proprio quello che viene chimato spesso "Ultras in campo". Il primo ad esultare, a correre sotto la curva, a manifestare il proprio amore per i colori e per i tifosi. Infine, da chi deve imparare Alberto Aquilani per un derby che ha sentito troppo, come anche i precedenti due? Non riesco a rispondermi, visto che se guardo là in basso, vedo molti ragazzi della mia età, quasi tutti al massimo di una 25ina d'anni. E li sento cantare i cori per Giacomo Losi (anni '60), Agostino Di Bartolomei (anni '80), Campo Testaccio (anni '30) e così via; però quando passa Totti, sotto la curva, voltano le spalle; gli stessi che a Palermo cantano "Totti Totti Totti Totti no"; gli stessi, col beneficio del dubbio, che sulle mura bianche di fronte al loro pub, scrivono con il pennarello: "Totti mezzo bravo...De Rossi capitano". Ma come? Ora anche De Rossi non va più bene? Per un derby sbagliato? Intuisco una nota di protagonismo. E' ora di smetterla di tifare per se stessi e per la propria mentalità, e di tornare a tifare la Roma. Con tanto affetto, Michele |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |
GAZZETTA.IT
ROMA, 22 marzo 2008 - La Roma torna al successo dopo lo stop nel derby e supera 2-1 l'Empoli al termine di un match in cui ha faticato parecchio per mezzora prima di prendere il sopravvento. Padroni di casa avanti con Tonetto al 36' del primo tempo, pareggio ospite di Giovinco al 5' della ripresa e rete decisiva di Panucci al 18' dopo che da alcuni minuti era stato espulso Perrotta. I giallorossi salgono a quota 64 punti, a -4 dall'Inter in attesa del posticipo tra nerazzuri e Juventus. L'Empoli, alla nona sconfitta su 17 partite della gestione Malesani, è ora penultimo da solo con 26 punti in attesa di sapere se il Cagliari, ora a 25, si vedrà restituire parte o tutti i 3 punti di penalizzazione subiti. Era questa la decima sfida all'Olimpico tra le due squadre e ora il bilancio parla di 8 vittorie della Roma e 2 pareggi, l'ultimo nel 1998-99. La squadra di Spalletti, alla 400ª panchina tra i professionisti, porta a 22 la striscia di gare casalinghe in cui è andata a segno per un totale di 48 gol all'attivo. Al contrario i toscani hanno subito gol in 14 trasferte su 15 in questo campionato di cui 10 consecutive. PRIMO TEMPO - Giornata piovosa, Spalletti opta per Giuly al posto di Taddei mentre Malesani sceglie Abate e Giovinco titolari al posto di Marianini e Volpato. Al 4' azione insistita della Roma, Pizarro di destro da fuori area manda di poco a lato alla destra di Bassi. Al 6' Pizarro tocca per Totti il cui tiro dalla distanza finisce alto di poco con Bassi che comunque sembrava essere sulla palla. Sale di tono l'Empoli e Giovinco diventa imprendibile per Panucci, procacciandosi tre palle gol: al 13' si libera in area giallorossa, prova il tiro da pochi metri e Doni è bravissimo a deviare in corner; al 31' si libera al limite e prova il sinistro che finisce poco sopra l'incrocio dei pali; poco dopo il giovane talento dell'Empoli, libero sulla sinistra, prova il destro da posizione difficilissima e colpisce il palo destro con Doni impietrito. E' il momento più difficile della Roma e a risolverlo ci pensa Totti che al 36' con una magia di tacco libera Tonetto solo davanti a Bassi. L'ex empolese è freddo e va segno sul primo palo. Prima del riposo brivido per Totti, toccato al ginocchio in uno scontro fortuito con Marzoratti, che resta a bordocampo un paio di minuti. SECONDO TEMPO - Alla ripresa sospiro di sollievo dell'Olimpico per Totti che riprende il suo posto in campo. La gioia non dura molto perché al 5' arriva il pareggio: contropiede toscano con Abate che dalla destra mette al centro per Giovinco il cui piatto sinistro spiazza Doni. Piove sul bagnato, anche in senso metaforico, perché al 12' arriva l'espulsione di Perrotta per un fallo da dietro, non cattivo, su Piccolo. L'Olimpico diventa una bolgia e la Roma reagisce in maniera furiosa. Al 18' arriva l'azione che decide il match: punizione sulla sinistra, a un paio di metri dalla linea di fondo di Pizarro. Panucci, in netto affanno in fase difensiva, è invece perfetto nello stacco di testa sul primo palo che manda la palla a insaccarsi nell'angolo opposto. I giallorossi insistono ancora qualche minuto, poi si limitano a contenere i toscani che con l'inserimento di Volpato diventano più pericolosi, specie con gli inserimenti di Abate e Vannucchi. Nel finale Taddei spreca un assist di Totti per il 3-1 e poi un contropiede in quattro contro due non viene finalizzato da Brighi alla 200ª presenza in A. La corsa della Roma all'Inter continua, anche se a ostacoli: sabato prossimo contro il Cagliari mancheranno oltre a Perrotta anche De Rossi e Vucinic che, già diffidati, saranno squalificati. Guido Guida |