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Davvero
una grande curva ho ritrovato stasera un tifo compatto come non si vedeva
da tempo.
Da applausi nella ripresa il forza forza grande roma vinceremo il tricolor e anche qualche coro anti- lazio. Parto da Naples o Coleropoli verso le 16 con il solito intercity stile tartaruga e arrivo a Roma alle 18 e 15 Corsa allo stadio con la solita frenesia e grande roma per un tempo e dopo il rosso a rinaudo fino al goal di amantino ( lo stadio è esploso chi non c'era non puo capire) Un po di sofferenza nel finale ma cmq 3 punti pesanti e visto come è andata oggi una vittoria di platino. Volevo sottolineare la sportività dei tifosi rosanero che hanno applaudito il capitano nel momento pre gara. A fine gara la mia serata continua con pullman e metro che mi portano a termini e li mi aspetta purtroppo il treno che mi riporta nella mia odiata città un po stanco ma cmq contento per la vittoria Ciao Lorè, anche se con un pò di ritardo ti volevo raccontare del bel pomeriggio passato con gli amici Palermitani. Sveglia alle 7 di mattina di domenica e lavoro fino alle 13.30 (ebbene sì me tocca lavorà anche la domenica!!), torno a casa mangio velocemente e l'appuntamento con lo "zoccolo duro" del tifo palermitano è al Colosseo alle 3 circa, da lì dritti a Porta Portese a comprare con loro artifici pirotecnici peri quali lo "stato" Italiano promette anni e anni di galera mentre Mastella & Co se ne scorrazzano liberamente in giro con voli di stato ai danni dei contribuenti...me viè solo che da ride...onestamente! Successivamente ci ritroviamo tutti ad un pub nella zona dei fori imperiali a parlare di vecchie trasferte e soprattutto della repressione inaudita che ogni giorno ci colpisce, dallo stadio alle strade, senza distinzione! Il pre-partita si conclude tranquillamente nei pressi dello stadio olimpico, ancora con qualche birra di compagnia, tante chiacchere e fortunatamente anche risate e goliardia, Romanisti e Palermitani insieme senza problemi, vai a capì perchè non volevano farli venire...ridicoli... In Italia le cose vengono fatte tutte, ma proprio tutte male e senza cognizione di causa e sicuramente anche l'attuazione della repressione (a tutti i livelli) sarà attuata erroneamente e chi di dovere sono sicuro che ne pagherà le conseguenze... IL SISTEMA Và COMBATTUTO COLPENDOLO NELLE PROPRIE CONTRADDIZIONI ONORE AI PALERMITANI Curva Sud Olè! Alessandro
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I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA ROMA (26 gennaio) - «Cavolo, lo sapevo, abbiamo preso gol con la tattica del raccattapalle». E' l'imprecazione di Guidolin dalla panchina del Palermo dopo il gol di Mancini. La tattica funziona così: mentre la difesa del Palermo si sistema, un raccattapalle posiziona il pallone sull'angolo, pronto per essere battuto più in fretta possibile. Tutto veloce, si perdono le marcature e il gioco è fatto. Spalletti dice che è un caso, e sorride: «A volte se batti una punizione anticipata, non facendo sistemare la difesa avversaria, può essere considerato uno schema anche quello. Ma i ragazzini l'hanno fatto da soli, vedendo che la squadra è veloce a battere. Partecipano. I giocatori lo hanno chiesto le prime volte. I ragazzini ora la mettono da sola. Più siamo e più vinciamo...». Guidolin: «Avevamo studiato anche questo. Sappiamo che in certi momenti accelerano il gioco così. È giusto che ci provino. L'avevamo preparata come situazione. Mi dispiace aver preso gol così». Festa Totti, 200 bambini e pallone d'oro dalla Sud ROMA (26 gennaio) - Prima della partita c'è stata la celebrazione dei 200 gol segnati in giallorosso da Francesco Totti. Il capitano ha salutato la Curva Sud, che gli ha regalato un pallone d'oro al grido di "Un capitano, c'è solo un capitano", poi ha passato in rassegna duecento bambini, con indosso una maglia bianca personalizzata con i numeri del giocatore (il 10 e il 200), schierati in fila indiana dalla bandierina del calcio d'angolo sotto la Curva Sud fino al centrocampo. Anche la Tevere ha partecipato ai festeggiamenti con un grosso striscione dedicato al numero 10 giallorosso: «200 volte grazie Capitano!».
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GAZZETTA.IT
ROMA, 26 gennaio 2008 - Sms della Roma all'Inter: "Palermo battuto 1-0, gol di Mancini; la caccia continua". Rosanero sconfitti, ma che fatica. La rete del brasiliano arriva infatti al 14' della ripresa, esattamente centoventi secondi dopo l'espulsione di Rinaudo per un fallo su Brighi. Contro un avversario fino a quel momento impeccabile e in partita anche in inferiorità numerica. Ma chi vince ha sempre ragione e l'sms ai padroni del calcio adesso merita una risposta. PALERMO ABBOTTONATO - Francesco Totti-200 gol guida una Roma che cambia due elementi rispetto alle previsioni. In difesa, dove Cassetti prende il posto di Panucci, a centrocampo, in cui Brighi viene preferito ad Aquilani. Scelta ponderata da Spalletti che dovendo fare a meno dello squalificato De Rossi, necessita di maggior peso in un settore nevralgico del campo. Cambia anche il Palermo nel modulo e nel carattere offensivo. Guidolin è prudente e si affida a centrocampo solido alle spalle di Amauri e Miccoli pronti a far male. TENUTA FISICA - Il Palermo molto abbottonato e basso, non concede molti spazi ai giallorossi, che però riescono in ogni caso a incidere, grazie a due doti, ormai a denominazione di origine controllata: velocità e meccanismi oleati. La Roma mette in mostra una tenuta fisica a tratti sorpredente e obbliga i rosanero alla difensiva. Unica licenza dei siciliani, qualche contropiede, ma è davvero troppo chiedere a Miccoli o ad Amauri di cavarsela da soli contro una difesa che non concede nulla. METRONOMO - Pizarro è il metronomo della squadra; il punto di riferimento che innesca l'azione giallorossa, come sempre dotata di cursori micidiali, e anche se con un Taddei a mezzo servizio le occasioni non mancano: prima con Perrotta che sfiora con un diagonale, poi con Cassetti che in girata obbliga Fontana al miracolo. I rosanero regalano poche soddisfazioni in attacco, eccezion fatta per un colpo di testa di Zaccardo fuori misura, ma con il passare del tempo, pur mantenendo una rischiosa posizione molto bassa in campo, concedono poco alla Roma con una perfetta sincronizzazione dei movimenti. BRIGHI DECISIVO - Nella ripresa non cambia il senso della gara, anche se il minuto dodici incide irrimediabilmente sul destino della partita. Il Palermo resta infatti in dieci per l'espulsione di Rinaudo, per un fallo da tergo su Brighi. Decisione forse eccessiva quella dell'omonimo arbitro forlivese, ma decisiva e letale per i rosanero. Al 14' Mancini porta infatti in vantaggio la Roma: palla inattiva, cross dalla bandierina di Taddei che il brasiliano di testa indirizza in porta. Per Guidolin un uno-due destabilizzante; uno schiaffo insopportabile dopo avere diretto al meglio la sfida. Il tecnico cerca di rimediare con Cassani per Miccoli e Cavani per Simplicio, in un 4-4-1 che non può permettersi licenza alcuna. La Roma, semmai, ne approfitta gestendo a piacere l'ultima parte della frazione, in cui però non sfrutta la superiorità numerica confermando una serata con molte pecche. Anche con Aquilani (fuori Perrotta) e Vucinic (Totti). Anzi, disperatamente il pareggio lo sfiora il Palermo che spreca con Cavani un gol fatto. Mexes in verità potrebbe raddoppiare, ma la palla finisce sul palo. Meglio così: in una serata di calcio mediocre un gol basta, avanza e vale oro. Gaetano De Stefano |