XIV giornata
CHIEVO/ROMA 0-1
Verona, Stadio Bentegodi
sabato, 6 dicembre 2008
ore 18.00

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Tabellino partita:
CHIEVO (4-4-2): Sorrentino 8; F. Moro 4, Mandelli 5,5, Yepes 5, Mantovani 6; Luciano 5, Pinzi 5 (27’ st Langella 5,5), Bentivoglio 5, Marcolini 5 (42’ st Italiano n.g.); Pellissier 4,5, Esposito 6 (36’ st Iunco n.g.). All. Di Carlo 5.
ROMA (4-3-2-1): Doni 6,5; Cicinho 6,5, Mexes 7, Juan 7, Riise 7,5; Perrotta 6,5, De Rossi 7,5, Brighi 5,5; Julio Baptista 5,5 (17’ st Taddei 6), Menez 8,5 (42’ st Cassetti n.g.); Totti 7,5. All. Spalletti 7.
Arbitro: Morganti 5.
Reti: 24’ st Menez.
Note: spettatori 13.500 circa (paganti 5.056, incasso 130.193,60). Espulso al 41’ st Brighi (doppia ammonizione). Ammoniti: Pinzi, Mexes, Brighi, Menez, Mandelli, Yepes. Angoli: 10 a 4 per la Roma.

FOTOTIFO







VIDEOTIFO

   
 


http://www.youtube.com/watch?v=DVylQgMbm40
http://www.youtube.com/watch?v=T2aglTYcvX4
http://www.youtube.com/watch?v=n2pUG_k0zPs

http://www.youtube.com/watch?v=flt0Jp7DIoE


FOTOCALCIO


VIDEOCALCIO

Il servizio sulla partita
Il gol di Menez
 



Boato al gol


C'ERO PURE IO!
     


Ciao Lorenzo.
Sabato sera ero a Verona. Non avendo il biglietto ho comprato una sud, la curva del Chievo, al botteghino; senza alcun problema. Arrivato al filtraggio del settore ospiti inizia la solita tarantella. Niente di nuovo fino a qui. Insieme ad un'altra quindicina di persone veniamo (io e un mio compagno di viaggio, che pur avendo il biglietto per il settore ospiti non mi ha lasciato solo...) prima invitati ad attendere da una parte a ridosso del settore. Dopo di che, mediante l'intercessione di non so chi, ci viene detto che entreremo nel settore attaccato a quello degli ospiti.
Non capendone il motivo proviamo a farcelo spiegare, ma inutilmente. Steward e polizia ci dicono che non dipende da loro, e neanche gli stessi riescono a capire il perchè, a questo punto, non ci viene concessa la possibilità di entrare insieme agli altri. Solo uno steward dice che se non rispettasse le consegne gli verrebbe comminata una multa... Dopo una breve attesa veniamo fatti entrare, e scortati (!) da un drappello di funzionari con casco in testa, qualcuno fazzoletto sul volto e scudo, e percorriamo (noi ultimi della fila "sollecitati" dagli stessi...) i 100-200 metri che separano i due ingressi.
Nessuna perquisizione, ma primo filtraggio in cui controllano biglietto e documento. Poi, uno per uno, siamo tenuti a ridare il documento ad uno steward che segna su una lista tutti i nominativi. All'ennesimo perchè, la solita risposta: "non dipende da noi". Entriamo, non aspettando la solita scorta che ci dovrebbe portate all'ultimo anello (?) del Bentegodi. La polizia arriva poco dopo e si sistema all'ingresso del boccaporto, a vedersi la partita. Nel frattempo, indisturbati, ci giriamo tutto il settore fino a quello a ridosso della curva di casa alla ricerca dell'unico bar. Dopo riusciamo, in tutta tranquillità, a scendere anche nell'anello inferiore.
Qualche domanda. Perchè avrei dovuto lasciare il nominativo per entrare in tribuna? Perchè scortarmi addirittura nel tragitto fra settore ospiti e tribuna e poi lasciarmi libero di scorrazzare per tutto il settore, con l'incognita magari di incontrare qualche Hellas venuto a vedere una tifoseria che sono anni, e qualche anno ancora dovrà passare, che non vedeva dal vivo?
Un saluto.

Ciao Lorenzo... bella trasferta ieri in quel di verona....partenza da Firenze in mattinata...giro in centro per assaggiare l'atmosfera natalizia :-) ricca magnata al ristorante e poi di corsa al settore ospiti...si superano i controlli all'entrata con "qualche" difficoltà...eravamo in buon numero...ma soprattutto abbiamo cantato per gran parte dei 90 minuti... la palla non voleva entrare...finalmente abbiamo rivisto qualche torcia e fumogeno come piacciono a me!
portiamo a casa una vittoria e usciamo dallo stadio in festa...al ritorno purtroppo abbiamo trovato l'autostrada bloccata per un incidente che ci ha fatto bloccare per 1 ora.. ma con in 3 punti in tasca tutti siamo + sereni! ;-)
adesso sotto con la champions! 

Ciao Lorenzo, mi chiamo Nicholas abito a la spezia e sabato ero a verona nel settore ospiti portando la magica alla vittoria. Sabato parto insieme alla mia ragazza per verona arriviamo verso le 17 e 30 e andiamo a ritirare il biglietto acquistato su internet. Finalmente entriamo e cominciamo a cantare … parlando un ragazzo mi sente l’ accento nordico e gli spiego la mia fede giallorossa e facciamo due chiuacchere… la roma vince e chiamiamo la squadra sotto la curva…. Facciamo un giro in centro e verso le 22 e 30 partiamo sotto una fitta nebbia che ci accompagna fino a casa… un saluto a tutti in particolar modo ai ragazzi conosciuti al bentegodi….daje roma

Ciao Lorenzo.
Partenza da Roma Garbatella alle ore 10 circa, siamo in 5 in auto e nonostante stiamo parecchio stretti la macinata di kilometri scorre piacevolmente. Come dico sempre,ci vuole di piu ad uscire da Roma che a fare il viaggio in se e per se...arriviamo a Verona tardi..alle  17 circa anche perche la nostra andatura e'stata rallentata da un forte temporale che abbiamo incontrato nei pressi di Firenze..All' ingresso gli stuart esigono biglietto con documento in mano mentre dietro di loro al solito c'e' uno con la telecamera che ci riprende a tutti quanti....una volta entrati ci posizioniamo abbastanza centralmente..il Bentegodi e' veramente uno stadio bello ma dentro si respira un' atmosfera veramente fredda (e nn solo per il freddo!) e desolante dovuta probabilmente anche dalla distaccata e per nulla ultras tifoseria clivense che la si sente,nel corso della partita, solo un paio di volte, nei momenti di protesta contro l arbitro....Per fortuna ci siamo noi a dare un po di colore e di passione in quello stadio, da sottolineare i fumogeni accessi ad inizio partita e un paio di bomboni durante la gara e dopo il gol della squadra capitolina. Sara' che mancavo da una trasferta da un po di tempo,sara' che ero molto fomentato e che sono molto esigente ma il tifo della roma mi e'sembrato appena sopra la sufficienza; i gruppi a turno si danno un gran da fare,  sono contento di trovare affianco a me 3-4 ragazzi che incessantemente hanno sostenuto i colori capitolini e insieme siamo riusciti a dare una certa continuita' ai cori lanciati dai gruppi. Tra i presenti ho notato alcuni tifosi con accento del nord e troppa gente,poco casual ma molto arlecchina, intenta a commentare ogni azione di gioco e a cantare solo nei calci d'angolo...vabbe' sono stufo di dire queste cose tanto ormai si sa...non li capisco non li capiro' mai e se qualcuno sta leggendo vorrei solo dargli 1 consiglio...guardate che se cantate e battete le mani il freddo non lo sentirete mai!!! A fine partita usciamo praticamente subito (Hellas nulla) e con i miei amici come da programma ci dividiamo..3 torneranno l'indomani in auto mentre io e S..... decidiamo prima di mangiarci una cosa a Verona e poi correre a prendere il treno x Roma delle 22.38! In stazione troviamo parecchi tifosi..iArriviamo a Roma Tiburtina alle 6.07 ,le metro sono aperte e alle 6.30 sto all uscita della fermata Garbatella... la mia bicicletta e' li che mi aspetta...sono stanco morto, con una notte praticamente insonne, ma stracontento di aver sostenuto i colori dell Urbe Aeterna mi avvio verso casa, con una canzoncina ,che non smette mai di uscirmi dalla testa.....MACINIAMO KILOMETRI......

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
IL MESSAGGERO
VERONA - La Roma insiste e fa bene. Vince anche a Verona, dodici punti nelle ultime quattro gare di campionato, partendo dal derby, e cinque successi di fila se si conta quello contro il Cluj in Romania. Uno a zero contro il Chievo, punteggio bugiardo di un match dominato: tiro al bersaglio, con Sorrentino, il portiere avversario, straordinario nell’evitare un passivo più pesante. La firma al Bentegodi la mette Jeremy Menez, talento assoluto che dà ragione a Spalletti, lesto a promuoverlo titolare. Nella ripresa ecco il primo gran gol in serie A del francesino, splendido nelle giocate più difficili e lucido nei passaggi più semplici. Ma la squadra giallorossa funziona in assoluto e per la sesta volta non prende gol in questo torneo, guarda caso quando sono arrivati i suoi sei successi. La classifica migliora e c’è anche una partita da recuperare.
Spalletti fa centro anche grazie a un mini turn over, anche guardando all’impegno di martedì sera in Champions con il Bordeaux all’Olimpico: rispetto alla gara di domenica contro la Fiorentina, oltre all’infortunato Vucinic, rimasto a casa, escono Cassetti e Taddei, inizialmente in panchina e nel secondo tempo in campo. Il terzino destro è Cicinho, l’intermedio sullo stesso lato Perrotta e da mezza punta sinistra tocca a Menez. La novità assoluta è proprio il francesino che torna titolare dopo due mesi esatti, l’ultima volta a Siena il 5 ottobre. Con lui in campo, cambia minimamente l’assetto: 4-3-2-1, quindi albero di Natale e non rombo. La formula è la stessa utilizzata in Romania contro il Cluj dieci giorni fa: quella sera, mancando Vucinic, dietro a Totti giocarono Baptista e Perrotta. Stavolta, con il brasiliano spostato a destra, il rilancio di Menez che in alcune fasi del match si alza accanto al capitano, quasi da attaccante esterno. Questo per dire che il sistema di gioco è si può modificare all’interno della stessa partita e con gli stessi interpreti.
Il francese è il migliore uomo in campo già nella prima parte: due lampi di classe pura e due chances per la Roma. La prima in solitario: dopo lo slalom, gran destro con deviazione in angolo di Sorrentino. Ancora bravissimo Menez quando raccoglie a sinistra, con stop a seguire sulla linea del fallo laterale, un lancio di De Rossi: accelerazione improvvisa e doppio dribbling sino al cross di sinistro per Brighi, messo a due metri dalla porta. Tocco del centrocampista che, forse troppo sicuro di mettere dentro, permette a Sorrentino il balzo per la nuova parata, ancora con palla in angolo. Giallorossi comunque padroni del gioco, appoggiandosi su Totti, sempre punto di riferimento come regista avanzato, e sulla velocità di Menez, con il Chievo che sta prudentemente schiacciato davanti a Sorrentino nel suo 4-4-2, contando in contropiede sulla rapidità dei due attaccanti, Pellissier e l’ex romanista Esposito. La squadra di Di Carlo non conclude mai sino all’intervallo. Doni si vede solo quando, con uscita a terra, chiude su Esposito.
Nella ripresa la Roma spinge più forte per sbloccare il risultato. Totti la chiama all’assalto e finalmente avanzano i due terzini, Cicinho a destra e soprattutto Riise a sinistra, bravissimo comunque in fase difensiva. Dietro, a coprire, resta De Rossi, il regista basso. Subito tre occasioni per i giallorossi. Il norvegese, deliziosamente imbeccato da Menez, mette al centro quasi dalla linea di fondo per Baptista che calcia forte: sulla linea Mantovani salva con il corpo. Due volte di destro va al tiro il capitano: Sorrentino vola a respingere le due conclusioni. Ma la svolta arriva con un’intuizione di Spalletti che interviene dopo un’ora: entra Taddei per Baptista, abbastanza fiacco. Il tecnico avanza Perrotta che diventa la seconda mezzapunta, con il brasiliano intemedio di destra. Taddei si presenta con un cross proprio per Perrotta che conclude al volo: ancora paratona di Sorrentino.
Il gol che decide la partita a metà tempo: De Rossi di testa appoggia in area, sulla destra, per Menez che, al volo, mira verso il palo più lontano. Precisissima la botta di esterno destro al ventiquattresimo: Sorrentino stavolta non ci può arrivare e il francese va a esultare con i duemila tifosi giallorossi in curva al Bentegodi. Il Chievo resta innocuo, a parte una girata di testa a lato di Esposito. Di Carlo prova a recuperare inserendo Langella e a seguire Iunco, fuori Pinzi ed Esposito. Morganti al quarantunesimo caccia Brighi: secondo giallo per un’entrata su Bentivoglio. Spalletti fa uscire Menez e inserisce Cassetti che va a fare il terzino a destra con Cicinho che avanza sulla stessa fascia. Italiano per Marcolini nel finale, in cui il protagonista è Totti che tiene la palla in cassaforte sino all’ultimo dei quattro minuti di recupero per la quinta vittoria di fila della nuova Roma che risale la classifica. 

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