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De
Rossi |
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Vucinic |
Ciao lore....rieccoci qua pronti per una
nuova stagione come al solito...e prima trasferta a
milano....viaggio di andata molto lungo causa
code... io sono partito senza biglietti perchè quei
geni avevano bloccato le vendite in toscana...
arrivato allo stadio sono dovuto andare sotto la
curva dell'inter ai botteghini e farmi una coda
assurda strizzato in mezzo a gli intertristi per
prendermi il biglietto terzo anello da 16 euri...
co' quello sono entrato poi nel nostro settore...
nessun controllo nemmeno perquisito... dentro siamo
tanti come al solito... all'inizio della partita
sono successi casini in basso... qualche scaramuccia
di inizio stagione roba normale :-P
il tifo migliore lo abbiamo fatto nei tempi supplementari e poi ai rigori... che amarezza.. torniamo indietro di notte per fortuna stavolta io avevo il viaggio dimezzato...domenica tutti allo stadio...ODIO NAPOLI !!! saluto tutti quelli del transit che stavano con me!! Riccardo Firenze Ciao Lorenzo, mi chiamo Andrea e sono stato a Milano a vedere la partita. Premetto che non sono di Roma ma di Roseto Degli Abruzzi e comunque sono abbonato in sud. Lasciando perdere il viaggio terrificante causa traffico, posso dirti che il nostro sostegno canoro era a tratti esaltante, facendo sembrare San Siro lo stadio di casa. Per quanto riguarda i tifosi dell’Inter posso dire che mi sono sembrati penosi, incapaci di intonare un coro a favore della loro squadra. L’unica cosa che non sono riuscito a capire e’ il motivo della scazzottata che si e’ scaturita nella parte inferiore del nostro settore. Comunque sono orgoglioso de sta ROMA |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA (questi ultimi solo se meritano) |
REPUBBLICA.IT MILANO - Totti sbaglia, Zanetti no. E allora la Supercoppa va all'Inter, che la spunta ai rigori dopo che la Roma, con il suo capitano, aveva avuto l'opportunità di chiudere i conti. La traversa ha fermato il numero 10 giallorosso, poi Julio Cesar ha parato il successivo tiro di Juan e Zanetti, nel momento della verità, esattamente come avvenne qualche mese fa nello scontro diretto per il campionato, ha gettato nello sconforto gli uomini di Spalletti. Che ci tenevano da matti, come ovvio, a vincere per dedicare il trionfo al presidente Sensi. E' stata una bellissima partita, Inter e Roma hanno regalato emozioni a getto continuo. E gol, quattro, prima dei tiri dal dischetto. Con i nerazzurri di Mourinho (al debutto) due volte in vantaggio e due volte ripresi dall'orgoglio romanista: in ogni caso, grande equilibrio, con i nerazzurri che si fanno preferire nel primo tempo e gli spallettiani più tonici nella seconda parte. Ai supplementari Doni ha detto no a Balotelli, Julio Cesar ha fermato Okaka. Prima dei tiri dal dischetto, con l'Inter a trionfare per la quarta volta nella sua storia. Si parte nel ricordo del presidente Sensi (1' di silenzio e striscioni da entrambe le tifoserie). L'Inter con Stankovic davanti alla difesa (centrali Burdisso e il jolly Cambiasso), per Rivas c'è spazio soltanto in panchina, mentre Ibrahimovic c'è, pedina più avanzata di un tridente completato dai larghissimi Figo e Mancini. Piace l'Inter con Ibrahimovic che tiene in apprensione Mexes e Juan (lo svedese, al 6', si libera del brasiliano con un numero ma di sinistro non inquadra la porta) e con Maicon e Figo che monopolizzano la fascia destra (Riise spesso preso in mezzo, Baptista non lo aiuta granchè). Vucinic non trova spazi e palloni giocabili. Spalletti, che opta per il solito 4-2-3-1, non riesce a opporre soluzioni valide. Conseguenza, pioggia di opportunità per i nerazzurri, che vanno vicini al vantaggio al 10' (Pizarro salva su Ibrahimovic), e poi passano al 18' con Muntari, che capitalizza al meglio un'azione avviata da Ibra e proseguita da Maicon (deviazione di Mexes e traversa). La Roma fatica, Aquilani galleggia dietro Vucinic ma non trova varchi. E allora è l'Inter ad andare vicina al raddoppio con Ibra (piattone a lato) e Figo (colpo di testa fuori di poco). L'ex più recente, Mancini, lotta ma non sfonda. Un tiro alto di Pizarro dà il via alla ripresa, con i due tecnici che non cambiano una virgola. C'è più equilibrio, Spalletti cambia spesso le posizioni dei tre dietro Vucinic ma è Doni a fare la prima parata, su un destro non impossibile di Zanetti. Inter in controllo, ma arriva l'improvviso pareggio della Roma. E' il 19', De Rossi lascia andare il destro dai 25 metri: forte, ma centrale, con Julio Cesar che si fa colpevolmente sorprendere. Si sono invertite le parti, Inter in difficoltà, Roma rinfrancata. E allora Mourinho cambia gli esterni: dentro Balotelli e Jimenez per Figo e Mancini (fischiatissimo dai suoi ex tifosi). Sinistro di Muntari al 27' (alto), risponde Baptista con una bella percussione conclusa con un tiro debole. La Roma ha trovato una sua quadratura, c'è anche Totti, l'Inter è lenta. Ma passa, grazie a una disattenzione difensiva (Mexes-Cassetti) e all'astuzia e alla freddezza di Balotelli, che al 38' segna il primo gol da "italiano" con un delizioso tocco sotto sull'uscita di Doni. Tutto finito? Macchè. Maicon costringe Doni agli straordinari, poi si fa male Burdisso e dagli sviluppi di un corner Stankovic devia nella sua porta il colpo di testa di Vucinic: 2-2 e supplementari. Balotelli, insultato dalla curva giallorossa, avvia un duello con Cassetti e poi cerca di battere (invano) Doni con due splendide punizioni e un tiro a giro. A tre minuti dalla fine occasionissima per Okaka, Julio Cesar si riscatta con un'uscita strepitosa. Si va ai rigori, Totti sbaglia e Zanetti no. L'era Mourinho inizia sotto una buona stella. |