Approfitto
delle vacanze natalizie un po’ più lunghe del solito, per farmi
un giretto a Londra, ma stavolta, è “d’obbligo” coniugare il turismo
al calcio più di quanto non abbia fatto la volta precedente che
m’ha portato solo a vedere il vecchio Wembley prima della demolizione. Un’occhiata
al calendario e tra FA Cup, Campionato e serie minori..c’è l’imbarazzo
della scelta..consigliato anche da amici anglofili (almeno per quel che
riguarda il football ) la scelta ricade su West Ham – Stoke City , neopromossa
che mi dicono sembra abbia una buona firm vogliosa di fare bella figura
a Londra Est. Spulcio
il sito del West Ham per vedere la disponibilità dei ticket e noto
come da un lato sia facile acquistarne un paio ( a differenza di cio’ che
accade da noi) e dall’altro come siano onerosi dal punto di vista economico
(questo invece, come da noi..in pratica, del calcio inglese abbiam preso
solo i lati negativi…) , percio’ dato anche che l’aspetto calcistico del
football è per me in secondo piano da tempo, decido di investire
i soldi del biglietto in birre e starmene solo a fuori a dare un’occhiata…tecnica
che adotto spesso ormai anche per diverse partite casalinghe della
mia squadra e che ha sempre dato buoni risultati, perlomeno in termini
di allegria ! Il
giorno del match si presenta con un tenue sole ed una temperatura polare,
la District Line ci porta in una mezz’oretta di metro alla fermata di Upton
Park, man mano che ci avviciniamo, salgono sempre più tifosi del
West Ham.. esempi di umanità varie..dal tizio completamente ricoperto
di materiale hammers a qualche ragazzetto sullo stile casualone che va
tanto di moda anche in Italia ormai. Appena
scesi alla fermata, un bel megaschermo manda in onda le ns. immagini, tanto
per farci capire che iniziamo ad essere già videoripresi.. I
cartelli che avvertono della presenza di telecamere ci accompagnano per
tutta Green Street, dove compro immediatamente il Programma Ufficiale ,
e decidiamo quindi di fare tappa ad uno dei loro pub più famosi,
il Queen’s. Malgrado
sia in dolce compagnia e senza alcun compare dall’aria truce, veniamo squadrati
all’entrata da due tizi che presumo svolgano la funzione di “controllori”ma
senza una parola di diniego possiamo entrare e goderci l’atmosfera. Anche
al bancone nessun problema, un paio di birre a testa giusto il tempo di
dare un occhio alle facce attorno ed anche qui si passa dalle famiglie
a tipacci che ti raccomando, check stone island e cani (con padroni
) con sciarpe ovunque…la costante è che tutti bevono, e in tanti
non birra, ma quegli intrugli semi-alcolici tipo breezer e similari..sicuramente,
è un rito domenicale e lo si nota da come il pub sia strapieno malgrado
siano le 13.00 circa, ogni tanto s’alza un coro ma nulla di che. Decidiamo
di fare rotta verso lo stadio, e usciamo dal pub, non prima dei esser stati
ri-squadrati dai due tizi sulla porta. Su
Green Street la famosa bancarella di Cass Pennant non c’è più,
o perlomeno..la cerco, ma non la trovo, in compenso, si trova di tutto
griffato ICF…arriviamo allo stadio, foto di rito ai cancelli e giro
dello stadio in assoluta tranquillità, da segnalare addirittura
un ingresso “Suite” con tanto di maggiordomo per i tifosi più facoltosi
, intorno qualche bobby passeggia noiosamente, l’ingresso ospiti è
facilmente avvicinabile e come si vede dalle foto che ti mando, gli ospiti
entrano attraverso ingressi che sono quasi attaccati a quelli dei
locali senza non solo il minimo accenno di scaramuccia, ma proprio si percepisce
che nell’aria proprio non passa nella testa di nessuno di fare qualcosa
che sia proibito dalla legge. Ultima
tappa lo Store Ufficiale, che è posto dentro stadio ma si entra
da fuori.…a mo’ di bambino al disney store mi perdo tra scaffali stracolmi
di qualsiasi oggetto targato West Ham..parecchio materiale anche di buona
fattura e non pacchiano…mi perdo a tal punto che una gentile commessa mi
dice che quando inizia la partita lo Store chiude,m’affretto quindi ad
arraffare un po’ di roba qua e la ed esco soddisfatto. Si
risale su Green Street e ci si ferma al famoso Fish and Chips subito fuori
dalla metro, il dispiacere di non poterlo affogare in una bella birra è
mitigato dall’atmosfera dei dintorni, ben lontani dalla Londra centrale
che siamo abituati a girare e percio’ più sanguigna e vissuta. L’ultima
riflessione che faccio è che le 3 ore da quando siamo arrivati son
volate e mi son divertito come un bambino al parco giochi, ma alla fine
di tutto, queste gite attorno al calcio inglese che noi ultras/tifosi Italici
in un modo o nell’altro sentiamo quasi come un esigenza, altro non sono
che un salto nel “pianeta stadio” del futuro, un “pianeta stadio”
che non vorremmo mai vedere dalle nostre parti, un “pianeta stadio” che
è la sintesi di tutto quello contro il quale combattiamo , seppur
ognuno alla sua maniera…un “pianeta stadio” perfettamente organizzato,
vendibile, asettico , telegenico, politicamente corretto . Un “pianeta
stadio” che è più vicino di quanto non crediamo. Enrico.