e a Daniele per le altre |
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CIAO LORE SO TORNATO DALLA TSASFERTA A
LONDRA,PURTROPPO NON MI E PIACIUTA X NULLA PIENA DI
OCCASIONALI CHE NUN SE SGOLANO E UN
CANTANO,ADDIRITTURA SI LAMENTAVANO PERCHE NUN
VEDEVANO LA PARTITA,SI CANTA IN POCHI....SOLO ALLE
AZIONI E AI GOL SI SVEGLIANO TUTTI...MI DOMANDO: E
DAVVERO QUESTA LA NOSTRA CURVA???SIAMO COSI CADUTI
IN BASSO????NON VEDO L'ORA CHE ARRIVA MERCOLEDI X
ANDARE A UDINE E AVERE LA CONTROPROVA,PR IL RESTO
LONDRA RIMANE SEMPRE BELLA DA VEDERE E FARE OGNI
ANNO CON I SUOI STADI SPETTACOLARI SPERO CHE
QUALCUNO TI MANDI LE FOTO DEL PARCO DI NOTTE"DA
AGGUATI" :-D CIAO E DAJE ROMA DAJE
Ciao Lorenzo, Appena tornati, resoconto della prima trasferta di mio figlio nella perfida albione (come l’arbitro del resto….) Biglietti - settore Putney End - comperati senza alcuna difficoltà tramite il sito internet del fulham prima che sospendessero la vendita online per i non soci e ricevuti direttamente a casa. Ho apprezzato molto il ridotto a soli 5 GBP (rosetta impara!!!) Arriviamo a Londra giovedi’ mattina e giro turistico concentrato nel West End : sempre affascinante, Londra era e rimane una delle capitali europee più intriganti. Incontriamo svariati gruppi di tifosi giallorossi in attesa della partita concentrati soprattutto a Piccadilly Circus e Leicester (tra questi avvistati anche l’on. Paolo Cento e l’immancabile Coltellacci) Alle 18h prendiamo la metro da Victoria Station e dopo mezz’ora sbarchiamo a East Putney. Dall’uscita della metro, un percorso veramente suggestivo fatto di vicoli, tunnel e stradine buie e desolate lungo il Tamigi (mi piace immaginare questi luoghi come veri e propri teatri di combattimento o agguati tra hooligans) finalmente ci porta al Craven Cottage. Stadio : eccezionale !!! Il tassinaro ci aveva detto sin dalla mattina che l’incontro era « sold out » ed il colpo d’occhio ci ripagava del viaggio fatto. Settore ospiti gremito con i gruppi sempre presenti all’appello. Partita : primo tempo moscio con la squadra a tratti irritante, e se in più continuiamo a regalare uomini ai modesti avversari di turno (cmq sempre più compatti di noi) facendo giocare taddei e/o okaka (grazie rosetta…) la logica conseguenza e’ non segnare ma prendere gol… Secondo tempo : piu’ divertente, spesso a senso unico per la Roma grazie alle sostituzioni effettuate e soprattutto grazie al culo di Ranieri che ci permette di pareggiare con un difensore (Capitano quanto mi manchi) ed esultare a tempo scaduto : una gioia immensa esultare e vedere rosicare tutti gli inglesi che mi stavano intorno. Tifo ROMA : incessante, li ho sentiti sin da fuori lo stadio e me li sono « gustati » nel vederli godere a partita terminata. Tifo inglese : inesistente, hanno raramente sovrastato i nostri unicamente per il rapporto venti a uno negli episodi del loro gol e del rigore sbagliato. All’uscita, felici e gaudenti abbiamo ripercorso le « stradine buie » questa volta piantonate dalla polizia inglese senza alcun tipo di problema salvo poi incappare in una sovraeccitata poliziotta a cavallo che, una volta ammassati fuori dalla metro, si divertiva a sfiorarci con il cavallo affinché ci stringessimo sul marciapiede senza varcarlo : probabilmente anche lei era in cerca di qualche attimo di godimento…… Ad ogni modo «All's Well That Ends Well» e sempre DAJE ROMA DAJE ! ciao Lorenzo e sempre grazie per tutto cio’ che fai. A presto Alessandro Ennesima trasferta londinese, finalmente in uno stadio old style. Arrivo a Londra all’ora di pranzo e dopo essermi sistemato in albergo proprio a Fulham Road a pochi metri da Standford Bridge mi dirigo a piedi verso Craven Cottage. Alle 15 sono fuori allo stadio su Stevenage Road e gli Stewart sono già sistemati nella zona adiacente. Appena mi avvicino alla biglietteria (avevo ricevuto da amici residenti in Francia la commessa per l’acquisto di alcuni biglietti) vengo gentilmente fermato da uno Stewart che mi chiede se avessi il mio biglietto. Rassicurato dalla mia risposta affermativa mi consente di entrare nel locale destinato alla vendita dei biglietti dove, scusandosi, mi dicono che seppur lo stadio non sia sold out non possono vendere i tagliandi. Alle 17 iniziano ad arrivare i primi tifosi e a sistemarsi vicino all’ingresso da dove entreranno le squadre nell’impianto che poi è a due metri dalle due porticine riservate al nostro ingresso nella tribuna. Poco dopo l’arrivo delle squadre, in corteo dal lato del parco che a sud delimita lo stadio, arriva un altro folto e rumoroso gruppo di nostrani. A questo punto la stretta Stevenage road è quasi bloccata e, credo per evitare problemi, vengono aperti i cancelli. Gli Stewart con modi arroganti e provocatori cercano di imporre una fila per uno per l’ingresso, ingresso che prevede una prima perquisizione prima del cancello ed un’altra una volta passato il tornello. Per info non mi viene letta la scritta sullo stendardo e tantomeno controllata la sciarpa. Devo dire che l’atteggiamento degli Stewart cambia in modo radicale se si è in grado di rivolgersi a loro in inglese. Una volta dentro, senza alcun rispetto dei posti assegnati dai biglietti, ci sistemiamo sulle poltroncine in legno ribaltabili stile cinema parrocchiale della tribuna. Per tutto il tempo gli Stewart si impegnano con accanimento nella ricerca del rispetto di due aspetti, il mantenimento delle scale libere ed il divieto di fumare. Soprattutto per il primo ci sono momenti di tensione quando dopo l’intervallo persone con panini o bottiglie di acqua in mano cercano di riguadagnare i propri posti e un paio vengono portati via di peso davanti ai miei occhi. Comunque tanta solerzia viene aggirata semplicemente scendendo verso i propri posti attraverso i seggiolini delle varie file senza impegnare le scale…. Il tentativo di impedirci di vedere la partita in piedi, fortunatamente, viene abortito quasi subito. Veniamo all’atmosfera. Come spesso accade negli stadi inglesi, non esistendo le “curve” così come noi le intendiamo i cori dei locali partono da qualsiasi settore dello stadio anche se principalmente arrivano proprio dalla porzione di tribuna accanto a noi. Lo stile è quello classico a folate con grandi ed interminabili momenti di silenzio. Da parte nostra, nonostante l’eterogeneità dei presenti con molti gitanti e residenti, il tifo è buono e costante. Posso dirlo in quanto mi trovavo esattamente a metà del settore e vedevo sia gli sforzi della parte bassa che la partecipazione di quelli che stavano più in alto, niente di trascendentale ma neanche scadente come in altre recenti occasioni. Il gol all’ultimo secondo è naturalmente fonte di una notevole esplosione che comunque spegne appena la delusione per un’altra prova mediocre dei nostri. Usciamo pochi minuti dopo la fine del match e naturalmente ci mischiamo con i locali che sciamano per le strette strade di Fulham. Io mi dirigo a piedi risalendo Fulham road in mezzo alla gente senza alcun problema e dopo un paio di chilometri sono di nuovo in albergo, dopo una sosta in uno degli innumerevoli pub lungo il percorso, per la breve dormita prima della sveglia all’alba per il volo di rientro. Nel complesso una esperienza positiva, per il fascino di uno stadio che per la locazione, chiuso da un lato dal fiume, dall’altro da un parco e a cui si accede da strette strade, in passato deve essere stato teatro di parecchi movimenti, e per l’atmosfera che sempre comunque, nonostante l’opera di distruzione in corso, si respira negli stadi inglesi. Alla prossima da Sofia…. |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |
GAZZETTA.IT MILANO, 22 ottobre 2009 - La Roma pareggia a Londra contro il Fulham 1-1, acciuffando il pari con Andreolli al 93', quando il cammino europeo giallorosso sembrava ormai compromesso. Il pareggio odierno è figlio di un primo tempo sottotono della squadra di Ranieri, intimidita dall'aggressività di quella di Hodgson. Poi nella ripresa una Roma trasformata ha prima sfiorato il pari, fallendo un rigore con Menez, e poi capitalizzato all'ultimo secondo la superiorità numerica per l'espulsione al 31' di Kelly in occasione del penalty. Premiato dunque il carattere dei giallorossi, da rivedere però l'atteggiamento iniziale, che contro squadre più forti sarebbe costato il risultato. FULHAM AGGRESSIVO — Parte forte, imponendo un ritmo alto, che mette subito in difficoltà la squadra di Ranieri. Immediate arrivano due occasioni: Burdisso rischia l'autorete su un cross dalla destra, poi c'è il sinistro sporco in mischia di Greening, con Doni che para in angolo. Inizio di gara davvero in salita per la Roma, che palesa qualche limite di personalità in trasferta. Arriva, inevitabile, il gol di testa di Hangeland, che sfugge ad Andreolli e approfitta dell'uscita a vuoto di Doni sul corner battuto da destra. Il Fulham si placa. Forse pago del vantaggio, oppure per rifiatare. La Roma ne approfitta per mettere la testa fuori dal guscio: arriva il sinistro di prima intenzione, violento, di Riise, Schwarzer si salva in tuffo, rifugiandosi in angolo. Ah, una curiosità: anche il Fulham ha il suo Riise, fratello, per l'appunto, di John Arne. All'intervallo è 1-0 per il Fulham, che ha fatto di più sia come gioco che come atteggiamento propositivo. ranieri cambia — Dal tunnel degli spogliatoi non riemergono Okaka e Brighi, sostituiti da Perrotta e Pizarro. E rientra sul campo di Craven Cottage anche un'altra Roma. Più convinta e convincente. Che spinge e mette in luce le crepe difensive della squadra di Hodgson. Cresce soprattutto Menez, abulico nel primo tempo. Ranieri cambia ancora: fuori Taddei al 18', dentro Vucinic.E Roma sempre più arrembante, anche se lascia praterie al contropiede dei bianconeri padroni di casa. Vucinic prova la botta violenta, Schwarzer respinge. rigore mancato — Ma l'occasionissima arriva al 31' della ripresa. Riise viene messo a terra in area da Kelly. Rigore, ed espulsione per il difensore, che vanifica una chiara occasione da gol per i giallorossi. Sul dischetto va Menez, che si fa neutralizzare il rigore da Schwarzer. Il finale è vibrante, con la Roma che imbastisce un assedio. andreolli gol — E al terzo minuto di recupero arriva il pari in mischia di Andreolli, con un destro angolato che acciuffa il pari e riacchiappa l'Europa, che si stava allontanando da Roma. |