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I
VOSTRI RESOCONTI....
....E
QUELLI DELLA STAMPA
IL
ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Finisce con la Sud che
incita il Capitano e
lui che lancia un pallone lì, nell’anima del tifo
romanista. Finisce
con Ranieri sorridente, con Adriano pronto a
ridiventare Imperatore con
un sorriso dolcissimo verso i tifosi prima di
imboccare le scalette degli
spogliatoi, con Burdisso che strilla non si sa cosa
a chi (in fondo è
sempre il Bandito), con la panchina tutta in piedi e
con la gente romanista
che canta a squarciagola, per la seconda volta in
pochi giorni, Grazie
Roma. Ma finisce, soprattutto, con un meraviglioso
stendardo che compare
in Distinti Sud e dice: “Bentornata Roma”. Ovazione
a Totti e Ranieri,
fin dal riscaldamento. Curva Sud quasi piena ma
senza striscioni, Tevere
e Monte Mario semi deserte, Curva e Distinti Nord
idem. Effetti della tessera
del tifoso, così come i tanti, tantissimi cori
contro il provvedimento
ministeriale. Quando, verso le 20.30 (in anticipo
come da cerimoniale Uefa),
dagli altoparlanti risuona “Roma, Roma, Roma”
l’Olimpico torna a essere
quello che era un tempo. E quando la musica scompare
l’urlo dei tifosi
è fortissimo. E arriva fin sotto gli spogliatoi. I
monitor, proprio
in quel momento, mostrano le immagini di Totti
durante il riscaldamento.
Roma, Roma, Roma è soprattutto lui. E proprio il
Capitano, due giorni
fa, aveva risposto per le rime a Umberto Bossi che
non aveva trovato niente
di meglio da fare che insultare la Capitale, così
come Di Canio,
che invece se l’era presa direttamente con lui. A
loro la Sud dedica vari
cori, nessuno dei quali riferibili.
E’
il momento dell’inno della Champions, che non si
sentiva in questo stadio
dall’11 marzo del 2008, probabilmente l’ultima
partita vera della Roma
di Spalletti. Un’altra vita. Il primo coro dice
tutto, perché è
“Che sarà sarà”, seguito poco dopo dalla versione
“Senza
tessera, ovunque ti seguirem”. Poi, via via, tutti
gli altri,
intervallati
sempre da quelli contro la Tessera del tifoso. Nel
primo tempo la Roma
difende sotto la Sud e al primo pallone toccato da
Mexes lo stadio applaude.
E le bandiere sventolano. Sarà un segno del destino.
La Roma spinge,
ma nel primo tempo il gol non arriva. A inizio
ripresa entra Adriano e
quando lo stadio l’applaude sorride. E applaude
ancora. Ma è nulla
rispetto al boato che c’è quando Mexes scaglia in
rete il pallone
dell’1-0. Lo speaker riassume lo stato d’animo di
tutti i romanisti: “Per
questa maglia l’abbiamo visto piangere, ora siamo
felici di vederlo esultare”.
Parole sante, come santo, immacolato, splendido,
bellissimo è il
gol di Marco Borriello, ancora sotto la Sud.
Sinistro al volo e vai, verso
una curva che già lo ama e a cui lui mostra
l’orecchio perché
vuole sentirla ancora. Sempre di più (nonostante il
gol del Cluj
faccia vivere dieci minuti di paura) sempre più su.
Come la Roma.
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MESSAGGERO
Con
un micidiale uno-due nel giro di due minuti a metà
ripresa, firmato
da Mexes e Borriello, la Roma sbriga la pratica Cluj
e si propone, alle
spalle del Bayern Monaco, che oggi ha vinto a
Basilea, come squadra destinata
nel girone E a superare la prima fase di Champions.
Detto che i campioni
di Romania non potevano essere certo un rivale
coriaceo come l'Inter battuta
sabato scorso, va sottolineato comunque che il trend
positivo della squadra
di Ranieri continua, nonostante sia riuscita a
complicarsi la vita da sola
incassando un gol di testa da Rada a 12 minuti dalla
fine, che ha ridato
fiato alle speranze del club venuto dalla
Transilvania, capace di tenere
in apprensione panchina e pubblico romanista nella
fase finale della partita,
con giocate di Panin, De Zerbi e di quello Juan
Culio che due anni fa era
stato, all'Olimpico, il giustiziere della Roma
spallettiana. Non va dimenticato,
tornando al match di stasera, che ad aiutare la
truppa di Ranieri è
stata la buona sorte, sotto forma di una traversa e
di un palo colti dal
21enne nigeriano Traorè, attaccante del Cluj in
possesso di discreti
mezzi tecnici. A scacciare i fantasmi di questa
squadra con Totti ancora
a secco ha provveduto, dopo la rete di Mexes
evidente frutto di uno schema
studiato per i corner (tiro da fuori area dopo aver
ricevuto palla da Pizarro),
il solito Marco Borriello, subentrato ad un Vucinic
stavolta con la luna
storta ed autore di un gol-capolavoro quando ha
calciato di sinistro al
volo su uno spiovente di De Rossi. A vincere è stata
quindi la Roma
del secondo tempo, quello del tridente ma con
Adriano (che aveva preso
il posto di Menez, fra i migliori nella prima parte)
ancora lontano da
una forma accettabile.
Nel
primo tempo Roma in palla nell'ultimo quarto d'ora
con diversi assist di
Totti e Vucinic che si mangia un paio di gol. In
mezzo a tutto attivismo
della squadra di casa, erano però stati gli ospiti
ad avere l'occasione
più clamorosa di tutti i primi 45', con la traversa
piena colta
da Traorè dopo che si era liberato di Burdisso.
L'errore del n.9
era doppiamente grave perchè nella circostanza aveva
peccato di
egoismo calciando a rete invece di servire il
compagno Juan Culio, liberissimo
a centro-area. Il nigeriano replica ad inizio del
secondo tempo centrando
il palo al 6', poi la Roma rischia ancora all'11'
st, con un cross di Edmar
su cui Lobont si dimostra molto incerto, per sua
fortuna senza conseguenze.
Al 15' c'è una bella punizione di Vucinic, che esce
tre minuti dopo,
ci sono poi i due gol romanisti e, al 33' st, quello
del Cluj con Rada
di testa su punizione dalla sinistra di Juan Culio.
La Roma trema, non
punge più e chiude difendendo in undici ma coglie
una vittoria importantissima
anche per il morale. |