XXII giornata
ROMA - INTERNAZIONALE 4-0 Roma, Stadio Olimpico,
domenica, 5 febbraio 2012 ore 15.00
(inizialmente programmata per
Sabato alle 20.45, poi Sabato alle 15.00 per
via della neve) invia una e-mail per i resoconti
Tifo Roma: L'ambiente
innevato è molto particolare ma la copertura
dello Stadio Olimpico rende sostanzialmente
agibili gli spalti e limitata alla parte bassa
della Curva Sud e della Curva Nord la battaglia
a palle di neve, con lanciatori professionisti
che arrivavano agevolmente ai fotografi. Poca
gente per un Roma/Inter, per via delle
difficoltà di spostamento. Pietosa la scena di
due poliziotti che in Tribuna Tevere levano con
scarsa gentilezza a dei tifosi giapponesi un
piccolo striscione con ideogrammi e bandiera
giapponese alla fine. La Sud apre con una
coreografia classica fatta con i palloncini e un
significativo striscione, come anche è
significativo quello che fa presente come la
forza della natura abbia avuto di rimettere a
posto la naturalità delle cose con tutte le
partite alle 15.00. Per il resto, tifo buono e
qualche bombone in Curva Nord.
Arbitro:
Andrea De Marco di Chiavari
Assistenti: Giordano e Ghiandai. Quarto
uomo: Giannoccaro MARCATORI: 12′pt JUAN, 41′pt e 2′st
BORINI, 43 st BOJAN NOTE. Ammoniti: Maicon, Faraoni,
Poli, Juan. Calci d’angolo: 6-2 per la Roma.
Spettatori: 33445.
Tifo Ospiti:
Nonostante il permesso di Maroni, era difficile
arrivare a Roma oggi ed era anche difficile sapere
quando si sarebbe giocato, visti i continui
cambiamenti. Alla fin fine nelle fotografie si
intuisce bene la composizione del gruppo: circa
500 da tutte le regioni d'Italia, con un gruppetto
di ultras che arriva all'inizio della partita e -
giustamente - non si cura degli stewards ponendosi
in basso, fin quando un bombone gli suggerirsi di
mettersi un po' più di lato verso la Monte Mario.
Tifo nullo, complice anche il risultato.
La maggior parte va via a venti minuti dalla fine.
FOTOTIFO
La fila per l'acquisto dei biglietti alle 14.25, con 5
sportelli aperti si arriva in tempo per l'inizio
Ospiti prima dell'arrivo degli ultras
Il settore famiglie deserto: alla biglietteria di Via dei
Gladiatori chiedevano bigflietti per il settore famiglie
ma vendevano solo le tribune
LIVIO
Arrivo allo stadio in macchina, senza catene né
problemi. Naturalmente i parcheggi dell'Olimpico sono,
come al solito, interdetti.
Alle 14.15
entro in Nord. In generale ancora poca gente
nello stadio (e pochi, tutto sommato, rimarranno anche
alla fine). Qualche scambio di cori tra
gl'interlaziali (saranno praticamente gli unici loro
cori durante tutta la partita; all'inizio anche
saltellano, "su 'sto cazzo!"...) e la curva Nord.
L'uscita sul campo dei nerazzurri suscita, com'è
naturale, bordate di fischi. Mentre vienecantata
Roma Roma entra un piccolo gruppo d'intertristi, che
scende verso il vetro, ma poi vengono sloggiati da
petardi e stiuard. Per il resto nulla da segnalare e,
come rilevato da te, tifo inesistente, come sottolinea
anche un coro romanista, intonato verso la fine "Se
cantate ve pagamo / se cantate ve pagamo!". Nei
precedenti Roma-inter c'era un gran numero di àscari
del centro-sud ed un nucleo di ultras. Oggi erano
pochi i primi e praticamente assenti i secondi. Buon
tifo nella nord-lato-ospiti, con il consueto
repertorio di cori e battimano, cui per l'occasione si
è aggiunto "Ma gli ultras dove sono?" E anche: "Ma la
curva nord dove sta?". Verso la fine dell'intervallo
momento goliardico, con battaglia di palle di neve tra
Nord alta e bassa, che si prolunga anche dopo l'inizio
del 2° tempo. Una coppia
giapponese (cinese?), all'inizio divertita
della novità, si mostra poi perplessa, specialmente
quando una palla di neve sortisce 'effetti
collaterali' su di loro. Complice il buon risultato
tifo gioioso nella ripresa, con goliardica esibizione
a torso nudo di alcuni temerari alla balaustra.
Diversi cori per i nero-bianco-azzurri ("lazio fogna
de sta' città", "C'è chi li chiama porci, c'è chi li
chiama maiali" ecc.).
Chissà se i
lumaconi mitomani della terza squadra di milano
avranno fatto quattro volte "Oh, noooo"?
Buon tifo
anche in Sud, con bella coreografia iniziale.
Particolarmente apprezzabile (e vero) lo striscione
sui baca...ti
Tevere
abbastanza vuota. Peggio il settore "famiglie"
(distinti nord). C'è solo la Roma!
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
Un fitto lancio di palle di neve
dal settore del tifo giallorosso
all’indirizzo dei fotografi è stato segnalato
dai rappresentanti della procura federale:
il timore è che le palle di neve possano arrivare sul
rettangolo di gioco. ‘Tutti alle 15: la natura delle
cose, con la forza della natura’. E’ lo striscione
apparso in Curva Sud all’Olimpico di Roma, attorno
al 20′ del primo tempo di Roma-Inter. L’incontro era
inizialmente in programma sabato alle 20.45, poi
anticipato alle 15 e infine spostato alla stessa ora
di domenica, in contemporanea con tutte le altre
partite di serie A come era tradizioni diversi anni
fa. Cosi’ i tifosi romanisti
hanno voluto sottolineare il loro consenso
all’orario tradizionale, sottolineando come solo
l’emergenza neve abbia ravvivato la tradizione.
(ANSA).
Un tifoso di 26
anni è stato arrestato oggi pomeriggio allo
stadio Olimpico per aver fatto esplodere un petardo in
curva Nord nel corso della partita di serie A
Roma-Inter. Il giovane è stato sottoposto a
Daspo (Divieto di assistere a manifestazioni sportive)
per tre anni. Nei suoi confronti il questore ha
disposto anche la misure di prevenzione dell'avviso
orale. Il tifoso è stato identificato visionando le
immagini delle telecamere a circuito chiuso dello
stadio e poi bloccato dalla Digos durante
l'uscita del pubblico dall'impianto. L'accusa nei
suoi confronti è accensione di artifizi pirotecnici.
La partita, sottolinea la questura in un comunicato,
si è svolta regolarmente nonostante la neve caduta su
Roma negli ultimi due giorni. (ANSA).
Un tifoso
di 26 anni è stato assolto stamattina al
Tribunale di Roma dall'accusa di aver fatto esplodere
un petardo in curva Nord nel corso della partita di
serie A Roma-Inter. Il giovane era
stato sottoposto a Daspo (Divieto di assistere a
manifestazioni sportive) per tre anni. Nei suoi
confronti il questore aveva disposto anche la misure
di prevenzione dell'avviso orale. Il tifoso era stato
identificato visionando le immagini delle telecamere a
circuito chiuso dello stadio e poi bloccato
dalla Digos durante l'uscita del pubblico
dall'impianto. L'accusa nei suoi confronti era
accensione di artifizi pirotecnici. L'udienza si è svolta
regolarmente nonostante la neve caduta su Roma negli
ultimi due giorni.(ANSALor)
IL
MESSAGGERO
ROMA - Spettacolo giallorosso all'Olimpico. La Roma
strapazza l'Inter con Juan, la doppietta di Fabio Borini e
l'ultima rete di Bojan e si rilancia in campionato.
Prova di forza della squadra di Luis Enrique che si gode
il successo: «Siamo stati superiori dal 1' al 90' ora
serve continuità». La Roma nasconde la palla all'Inter e
poi la colpisce con lucidità e precisione in zona gol.
Niente a che vedere con la Roma che ha pareggiato con il
Bologna e perso a Cagliari. E infatti Francesco Totti alla
fine afferma: «Ecco la prova che volevamo dare ai nostri
tifosi». A fare la differenza c'è anche il ritorno di
Daniele De Rossi, ma tutta la squadra ha girato a
meraviglia. Spettacolo e rilancio giallorosso. Per Ranieri
e l'Inter è stata notte fonda. Il tecnico nerazzurro ed ex
giallorosso è stato onesto: «La Roma è stata sempre
superiore, merito a loro». E anche Zanetti non cerca scuse: «Non siamo scesi in
campo, la peggior Inter della stagione»
La partita
Al 3° palla gol per la Roma: scambio Gago-Lamela e tiro di
Borini fuori di poco. E' la prima azione della partita, i
giallorossi partono subito forte. Al 6° punizione di
Totti, testa di De Rossi: fuori. Gago ruba palla a
Nagatomo, Roma pericolsa con grandi accelerazioni, pressa
l'Inter nella sua metà campo, con Taddei avanzatissimo
insieme con Josè Angel. Al 10° azione spettacolare della
Roma. Il tacco di Totti spiazza mezza difesa dell'Inter,
palla a Lamela che tira addosso a Julio Cesar. Poi tira
Pjanic, ancora deviato in angolo. Ci pensa Juan, di testa:
Roma in vantaggio. Al 14° l'Inter risponde con Milito, che
si libera di Gago e tira: bene Stekelenburg. Al 21° Roma
sempre nella metà campo dell'Inter, con gli esterni
avanzatissimi. Gioco molto veloce e tagli. Inter in
sofferenza, schiacciata al limite dell'area. Al 24° taglio
di Totti, cross di Taddei e tiro al volo di Pjanic fuori.
Bella azione. Nella prima mezzora di gioco l'Inter non ha
toccato palla. Al 40° Borini di destro: 2-0. Primo tempo
strepitoso della Roma. Inter piccola. Le sette vittorie
consecutive di Ranieri sembrano un passato lontano.
L'Inter si sveglia alla fine del primo tempo: vuole andare
al riposo con un risultato meno penalizzante. Ma la prima
parte finisce 2-0.
Secondo tempo
Ranieri cambia: dentro Cordoba e Poli, fuori
Samuel e Pazzini. Ma non c'è tempo per trovare i nuovi
equilibri: al 3° subito Borini: 3-0. Lancio di Juan da 30
metri, l'attaccante fulmina Julio Cesar. La Roma riparte
alla grandissima, l'Inter è disorientata e non riesce a
organizzarsi per cercare di recuperare la partita. Sono
ancora della Roma le azioni più pericolose. Al 21° Ranieri
cambia ancora: fuori Maicon, dentro Faraoni. Al 24° esce
Gago, entra Simplicio. Poi esce Lamela, entra Krkic. Al
29° ammonito Taddei per fallo su Poli. Al 34° esce Borini,
esordio di Piscitella talento della Primavera. Al 43° il
sigillo di Bojan: tanta Roma. Finita. LA
REPUBBLICA (M. PINCI) - Neanche gli efficacissimi
tornelli, stavolta, potevano lasciar fuori le armi della
“battaglia”. Perché proprio mentre la Roma prende l’Inter
a “pallate”, in curva si scatena la prima guerra di palle
di neve che il tifo romano ricordi (non è così: Roma/Torino del 1985 fu
molto peggio, n.d.L.). Prodigi del
disagio climatico. Prologo a una domenica da
incorniciare, in Sud il calcio d’inizio viene accolto con
una festa di palloncini gialli e rossi. Non senza
polemica: «Fieri ostentiamo i nostri colori... In un
calcio senza valori», spiega uno striscione dei tifosi.
Vorrebbe quasi abbracciarli tutti Borini, quando con la
gioia del gol calda nel cuore corre solitario (ma perché?)
verso di loro. In cambio, palle di neve anche per lui.
Problemi che non ha Marquinho, nascosto da un giaccone più
grande di due misure: abbastanza per non rimpiangere i 34
gradi di Rio? Del clima risentono anche gli ospiti:
«Interista metti le catene», cantano in Nord “eroi” a
torso nudo. Più che altro, però, Ranieri mette il
catenaccio. Unici contenti dei fiocchi che
imbiancano lo stadio i nostalgici: «Tutti in campo alle
15: La natura delle cose... con la forza della natura».
Dalla copertura cade pericolosamente neve in campo.
Cade anche Luis, che per riprendere Gago
rischia lo scivolone scenografico. Esce Pazzini: fischi.
Entra Bojan: idem. E pensare che lui non ha ancora fatto
perdere nessuno scudetto alla Roma. Gli interisti
scappano con 10 minuti d’anticipo, proprio mentre Luis
lancia il baby debuttante: «Piscitella facci un gol»,
chiedono in Sud. Bojan gli ruba il sogno calando il
poker. Come sorpresa, bastava la neve.
Gianmario Piscitella, nato a Nocera
Inferiore, classe 1993, dice di essersi emozionato
quando ha sentito la Sud cantare: Piscitella facci un
gol. Eppure ha esordito in serie A con estrema,
apparente serenità. «Una cosa indescrivibile, invece.
Emozioni difficili da esternare. Ringrazio il mister che
mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno.
Ringrazio i compagni che mi hanno aiutato», dice. «Non
mi aspettavo di esordire ma ci speravo. I miei dieci
minuti sono stati bellissimi. Appena sono entrato il
mister e i compagni mi hanno trasmesso tranquillità. Mi
hanno detto di stare sereno e mi hanno dato una grande
mano. Normale che al primo pallone ero emozionato, poi
tutto è andato bene. Dedica? Alla mia famiglia, che mi
ha sempre sostenuto e accompagnato nella mia scelta, e
alla mia fidanzata che è a casa e mi aspetta».