"Rojo, mi buen amigo esta
campaña volveremos a estar contigo te alentaremos,
de corazón esta es tu hinchada que te quiere ver
Campeón no me importa lo que digan lo que digan los
demás yo te sigo a todas partes cada vez te quiero
más..."
Ciao Lorenzo, sono a Buenos Aires per lavoro e dopo aver mancato per poche ore Boca Juniors-San Lorenzo sono riuscito a vedere l’unica partita possibile nei miei giorni di permanenza in città: Independiente-Lanus. Dopo essermi informato in albergo, dove mi hanno dato le informazioni più allarmanti possibili, scelgo di andare per conto mio e da Avenida 9 de Julio ho preso l’autobus 100 e in 35 minuti sono arrivato ad Avellaneda, area sud-orientale della città. Sull’autobus noto una ragazzo con la maglietta de Los Rojos, mi avvicino e cominciamo a parlare, mi dice che la partita è molto attesa perché anche il Lanus viene dal sud della città e la squadra di casa, nonostante il quart’ultimo posto in classifica viene da tre vittorie consecutive. Mi racconta della storica e famosa rivalità con il Racing ed il motivo è presto spiegato e me ne accorgo appena sceso dal bus: gli stadi delle due squadre sono praticamente attaccati, sulla stessa strada, uno davanti all’altro. Immersi nel barrio, in mezzo ai palazzi, i due stadi sembrano quasi avere gli ingressi in comune, veramente incredibile. Cammino seguendo la folla in maglia rossa, lungo la via venditori ambulanti, baretti, tanta polizia ed un clima tutto sommato sereno, i botteghini si trovano in una vietta secondaria, due casupole di cemento armato con tre sportelli ed un cartello scritto a mano con il prezzo dei biglietti. Dopo 3 minuti di fila, senza documenti, tessere e fidelity e per 120 pesos (circa 19 euro) ho in mano il mio biglietto di Norte Alta, sopra al Norte inferiore, cuore del tifo C.A.I. esaurita in abbonamento. Passato il primo controllo blando raggiungo il mio ingresso, lo stadio da fuori è una semplice gittata di cemento e le mura, a parte i murales con il simbolo della squadra, sono abbastanza fatiscenti, arrivato al tornello cerco ingenuamente la fessura dove inserirlo, in realtà basta consegnarlo allo steward di turno che lo strappa e ti fa entrare. Dal momento in cui sono sceso dall’autobus all’ingresso dentro lo stadio sono passati dieci minuti, dal momento in cui ho deciso senza biglietto di andare alla partita sono passati 45 minuti, in Argentina sono bastati 45 minuti, nessun documento e nessuna organizzazione per andare a vedere una partita. Entro e lo stadio va riempendosi, la nord inferiore è gia piena, una tribuna è chiusa per lavori, l’altra abbastanza moderna ha un buon colpo d’occhio, cosi come la sud bassa di fronte a me. Il settore dei Lanus, situato nella zona alta della Sud è piena solo ai lati mentre il centro della curva è lasciato volutamente, segnale inequivocabile che i ragazzi della Barra 14 devono ancora arrivare e lo faranno a ridosso dell’inizio della partita. Il mio settore è abbastanza pieno, con le prime file popolate da quelle che sembrano essere tanto ‘facce storiche’ del tifo Independiente, tutte a torso nudo (complice anche gli insopportabili 30° di Baires) con tatuaggi dei Diablos e pronti a dar seguito ai cori che partono dal basso, mentre le file superiore sono appannaggio di famiglie, tantissimi padri con bambini, tutti rigorosamente con maglia rossa d’ordinanza e qualche anziano fedelissimo. Entrambe le curve hanno i seggiolini nella parte superiore ed gradoni nell’inferiore e da dove sono io si vede benissimo lo stadio degli odiati rivali del Racing. Le squadre entrano in campo separatamente, prima il Lanus accolto da un’ovazione dai circa 2000 al seguito e poi i Rojos accolti da un coro seguito da tutto lo stadio. Nessuna bandiera nelle due curve, né torce, ma cori molti lunghi e soprattutto balli continui, la curva del Lanus è uno spettacolo, 90 minuti passati saltando ininterrottamente, battimani compatti, cori fortissimi che si udivano ben chiari anche dalla curva opposta. Un coinvolgimento ubriacante per tutti, non solo nella parte centrale e più radicale della curva, ma anche nei due lati, dove risiedono i Lanus in teoria più moderati ed è questa la vera sorpresa. La partita scorre via velocemente, lo spettacolo in campo è di pessimo livello ed il Lanus vince facilmente per 2-0 mandando in paradiso la Barra 14, i cui boati ai due gol sono stati veramenti emozionanti. Dai ragazzi dell’Independiente mi aspettavo sinceramente qualcosa di più, anche se va detto che la squadra in campo è stata davvero deludente. L’inizio della curva è stato veemente, poi è calato con il passare dei minuti anche se la reazione nel finale, con la squadra sotto di due e gli ospiti in festa è stata comunque ammirevole con 8 minuti di cori continui di orgoglio Cai cantati da tutto lo stadio. Splendidi anche i tanti ragazzi arrampicati sulla rete della curva per tutti i 90 minuti. Finisce la partita ma non le sorprese: scendo per uscire e vedo che i cancelli sono tutti chiusi e lo saranno per circa mezz’ora, immagino che abbiano fatto uscire prima i Lanus e poi i tifosi di casa, che comunque aspettano con relativa calma il proprio momento, il che mi fa pensare che sia quasi una consuetidine. All’uscita prendo il taxi ed in 10 minuti sono in hotel, felice e soprattutto invidioso al pensiero che uno spettacolo di tifo e passione qua va in scena davvero ogni settimana. Un saluto a Giacheme, cuore da ultras.