XXXVII
Giornata MILAN/ROMA 0-0 Milano, Stadio San Siro lunedì,
13 maggio
2013 ore 20.45 invia una e-mail per i resoconti
Tabellino partita: Milan
(4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Mexes,
Constant; Flamini (35' st Pazzini), Ambrosini,
Muntari; Boateng (33' st Nocerino), Balotelli, El
Shaarawy (26' st Robinho).
Ciao Lorenzo, sono un ragazzo
di 23 anni e seppur Romano, vivo al nord per lavoro.
Di norma non mi perdo nessuna trasferta che la Roma
gioca al nord, cerco sempre di liberarmi per esser
allo stadio a tifarla, seppur sempre da solo. A
milano è sempre bello venire, stadio bello e visuale
ottima anche dal terzo anello-piccionaia dove negli
ultimi anni ci sistemano. Entro senza problemi nel
settore ospiti pur avendo un biglietto per il terzo
anello della parte opposta dello stadio (esattamente
come inter roma coppa italia). Controlli tranquilli
e alle
19 sono dentro lo stadio.
Purtroppo non siamo molti ma a modo nostro ci
facciamo sentire, pochi ma buoni. I milanesi sotto
di noi son ridicoli, tutti buoni e zitti seduti che
si alzano solo per farci qualche gesto dell'ombrello
ogni tanto. Parentesi: poi all'uscita dello stadio
alle
23 circa gli ultimi milanesi
rimasti se la davano a gambe quando ci vedevano,
poveri conigli. Partita che dire, solito rigore per
noi non dato. Da registrare la curva sud del milan
che dopo 8' della fine della partita aveva
sparecchiato tutti gli striscioni ed eran spariti
tutti, tifo veramente borghese. Ritorno a casa
felice e chissà, sogno ancora trasferte a milano
nostre con 10 mila giallorossi al seguito. Sarebbe
bello.
Ciao Andrea, non tesserato
io continuerò a urlare tutto
il mio odio sportivo nei confronti di qualsiasi
avversario, con tutti i versi che la mia gola è in
grado di produrre contro chiunque esso sia, di
qualunque colore sia, sia sociale che di pelle,
all'interno di una a rena, di un anfiteatro, o
di uno stadio che dir si voglia con il solo scopo di
cercare in qualche modo di fargli calare la proprio
concentrazione agonistica contro la mi squadra, la
squadra che ho scelto di incitare, supportare, e
difedendere durante tutta la partita, cercando di
trasmettere, la grinta agonistica manifestata sugli
spalti ala squadra in campo
NON ACCETTO MORALI
DA BURATTINI NAZIONALI
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
ii
Messaggero.it
MILANO La
Roma rimane settima e, come un anno fa, è fuori
dall’Europa che può ritrovare solo vincendo il
derby del 26 maggio nella finale di Coppa
Italia. L’Udinese quinta è irraggiungibile, con
4 punti di vantaggio a una giornata dal
traguardo. Il pari di San Siro non serve a
niente: 0 a 0, nonostante la superiorità
numerica per più di un tempo, in cui sono
mancati ritmo e personalità. Anche il Milan fa
poco e ancora non ha la certezza di giocare i
preliminari di Champions. Brutto il match,
peggio il contorno. La partita è stata sospesa
all’inizio della ripresa per i buu razzisti dei
tifosi giallorossi a Boateng e Balotelli:
Rocchi, costretto a chiedere l’intervento dello
speaker dello stadio per tre volte, ha poi
ripreso il gioco dopo un’interruzione di un
minuto e mezzo. Una figuraccia in diretta tv che
infastidisce il presidente Pallotta,
intenzionato a esportare nel mondo il marchio
del club.
IL RITORNO AL 4-2-3-1
Andreazzoli ci ripensa e riparte dal 4-2-3-1,
ricordando l’errore fatale di martedì sera nella
gara contro il Chievo, in cui il ritorno al
3-4-1-2 è coinciso con la sua prima sconfitta
casalinga. Ormai, però, è tardi. Il sistema di
gioco riproposto contro il Milan aveva portato i
due successi di fila contro il Siena e loa
Fiorentina, anche se nel secondo incontro, a
Franchi, la Roma durante la ripresa si difese
con cinque uomini. In più il tecnico giallorosso
non ripropone il doppio centravanti, con Osvaldo
titolare e Destro in panchina. Bocciato Pjanic
da regista e utilizzato solo a metà del secondo
tempo. Al suo posto Perrotta accanto a Bradley,
il più lucido, in campo per De Rossi che è
rimasto a casa. Conferma a sinistra per Dodò, ma
in questo caso da terzino. Il fluidicante
mancino non chiude come dovrebbe e scopre il
lato dove spesso si allarga Perrotta per frenare
Boateng o De Sciglio che avanza in libertà sulla
fascia destra. Lì gioca Marquinho, al rientro,
mentre a destra c’è Lamela, svagato nella notte
in cui i dirigenti del City sono qui a seguirlo,
con Totti trequartista. Allegri risponde con il
solito 4-3-3 e con Ambrosini a far gioco.
Davanti, alla sinistra di Balotelli, parte con
El Shaarawy, subito il più vivace dei rossoneri.
Più spigliata, nella prima parte, la Roma. Il
Milan va a strappi, con troppa frenesia e tanta
approssimazione. Marquinho ha un paio di chance,
la prima con tiro da fuori deviato in angolo da
Abbiati e l’altra su imbucata di Lamela che gli
permette il tocco ravvicinato sventato
dall’uscita a terra del portiere rossonero. In
mezzo un tiro fuori di Totti che dalla distanza,
con una conclusione potente a mezz’altezza,
trova i guantoni di Abbiati che vola per
respingere lateralmente. Lobont, a parte un
intervento su tocco ravvicinato di Boateng, fa
solo una parata vera su punzione di Balotelli a
fine tempo.
SUPERMARIO REPLICA AI CORI
Alla mezz’ora il centravanti rossonero si porta
il dito indice della mano destra davanti alla
bocca. Chiede il silenzio a chi sta accompagna
ogni sua azione con versi e ululati. Sempre con
il dito indica il settore, allargando il
braccio, dove sono i tifosi della Roma. Sette
minuti dopo l’arbitro Rocchi avverte il quarto
uomo Maggiani che chiede ai dirigenti del Milan
a bordo campo di far intervenire lo speaker di
San Siro con un appello in cui si ricorda agli
spettatori che se continueranno certi cori o
comunque ogni forma di discriminazione razziale
la partita sarà sospesa. Prima dell’intervallo
l’annuncio viene ripetuto. SuperMario si
innervosisce, entrando male su Marquinho.
Ammonito. Muntari protesta, giallo anche per lui
che però esagera, anche lui accompagnato da quei
buu quando aveva il pallone tra i piedi, e
riceve il rosso, lasciando i compagni in dieci
al quarantunesimo. Allegri arretra Boateng al
posto del ghanese: 4-3-2.
LO STOP A INIZIO RIPRESA
Dopo 2 minuti e 5 secondi, Rocchi chiama le
squadre a centrocampo. E ferma per un minuto e
mezzo la gara perché continuano i cori, dal
terzo anello della curva nord, per Balotelli e
Boateng. Terzo appello dello speaker per
rammentare il divieto. L arbitro decide di
andare avanti. Balotelli impegna ancora Lobont
su punizione e Marquinho ha una nuova occasione,
sprecata per sciatteria, su invenzione di Totti.
Un raggio lasera in faccia al portiere
giallorosso. Lo speaker dello stadio fa sentire
ancora la sua voce. La Roma è lenta e poco
concreta. Andreazzoli ritarda a intervenire: al
venticinquesimo dentro Pjanic per Perrotta.
Allegri replica con Robinho per El Shaarawy,
calato nel secondo tempo. Spazio anche a
Florenzi per Marquinho, a Nocerino per Boateng,
a Pazzini per Flamini e a Destro per Osvaldo.
Costant atterra Lamela in area: è rigore, ma
Rocchi fa continuare. Ad inizio recupero espulso
Totti, ammonito in precedenza per un fallo su
Abbiati, per una gomitata a Mexes. I
giallorossi, 69 reti in questo torneo (comprese
le tre a tavolino contro il Cagliari), per la
seconda gara di fila restano a digiuno. Ormai
pensano solo alla Lazio.