|
I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
|
La
partita di oggi con il Chievo è stata anche
l'occasione per celebrare il trentennale del secondo
scudetto della Roma, che si festeggerà domani.
Nell'area ospitalità e all'esterno della tribuna
autorità sono stati allestiti, a cura dell'UTR, dei
pannelli commemoraitvi e vengono esposte anche le
maglie della stagione '82-'83 e il trofeo vinto
dalla formazione allenata da Nils Liedholm.
Attesa
poi, nei minuti in cui la squadra è scesa in campo
per il riscaldamento, anche la sfilata di alcuni dei
giocatori campioni d'Italia con la maglia della
Roma: Sebino Nela, Odoacre Chierico, Ubaldo
Righetti, Franco Superchi e Alberto Faccini
sono scesi in campo tra gli applausi dei tifosi. E
la Curva Sud ha riservato un'accoglienza speciale
agli ex giallorossi, dedicando loro uno striscione:
"Gli anni 80', la nostra storia.... Le
vostre gesta trionfano ancora. Bentornati
campioni". Striscione esposto anche dai
tifosi in Curva Nord con riferimenti allo scudetto
dell' '83: "Come 30 anni fa. Forza Roma, portaci
al trionfo".
IL MESSAGGERO
ROMA - I fischi, assordanti, durante il minuto di
silenzio per ricordare Giulio Andreotti, scomparso
ieri (e che della Roma era tifoso), sono il prologo di
una serata decisamente negativa per Totti e compagni.
Quelli al triplice fischio sono il finale di una
partita, quella con il Chievo che poteva essere quella
del possibile aggancio al quarto posto in proiezione
Europa League e che invece i giallorossi mancano. La
Roma fallisce un appuntamento importante, perdendo
all'Olimpico 1-0.
Il Chievo si
conferma bestia nera dei giallorossi e come
all'andata, quando a punire la squadra, guidata allora
da Zeman, fu Pellissier nella nebbia e nel finale,
stasera è toccato a Thereau il colpo vincente, al 45'
della ripresa, finalizzando nel migliore dei modi una
ripartenza. Il Chievo conquista tre punti pesanti e
festeggia la matematica salvezza. La Roma esce tra i
fischi e a testa bassa.
La missione Europa si
complica. Eppure, nell'anticipo della
36esima giornata del campionato di serie A la Roma,
reduce dalla vittoria di sabato sera in casa della
Fiorentina, aveva l'occasione per avvicinarsi
all'obiettivo Europa League, a prescindere dalla coppa
Italia. Ma la partita con il Chievo si rivela più
complicata di quanto i giallorossi si potessero
aspettare. La formazione di Corini scende in campo
all'Olimpico ben messa in campo e si difende compatta.
Andreazzoli recupera Marquinhos in difesa e rispolvera
il 3-4-1-2 con Piris e Dodò sulle fasce laterali,
Pjanic e De Rossi in mezzo al campo e un inedito
attacco con Totti alle spalle dell'inconsueta coppia
Osvaldo-Destro, una scelta che alla fine si rivelerà
poco felice. Di contro, Corini, che deve fare a meno
degli infortunati Pellissier e Paloschi risponde con
il 5-3-2 : in difesa schiera Papp al fianco di
Andreolli e Dainelli, mentre a centrocampo si affida a
Luciano mentre Guana va in panchina.
In attacco spazio
all'inedita coppia Thereau e l'ex
giallorosso Stoian. Il primo tempo non è facile per i
giallorossi. Superare la diga difensiva disegnata da
Corini risulta un compito assai difficile. La Roma,
poi, soprattutto nei primi 25 minuti, non sembra avere
la marcia giusta con l'inedita coppia d'attacco
Osvaldo-Destro che fatica a trovare il guizzo. Per
annotare la prima vera occasione da gol bisogna
aspettare il 34': palla filtrante di Totti per Piris
che crossa per Osvaldo che però colpisce il portiere
del Chievo Puggioni.
I veneti, dal
canto loro, pensano a difendersi e a sfruttare le
ripartenze. La Roma cerca di creare varchi per
scardinare la difesa gialloblu, ma fatica. Al 43' Dodò
con una bella giocata srve Destro la cui conclusione
viene però deiata in angolo. Al 46' è capitan Totti a
rendersi pericoloso sugli sviluppi di una punizione
dal limite respinta da Puggioni. La ripresa si apre
nel segno del Chievo che al 2' si rende pericoloso con
Hetemaj che supera Burdisso ma Thereau in area non
riesce a controllare davanti a Lobont. Il pericolo
scampato ha l'effetto di una sveglia per la Roma che
prova a cambiar marcia. Prima Osvaldo (3'), poi Destro
(4') si rendono pericolosi.
All'8' Totti dal
limite colpisce la traversa. La Roma è costantemente
nell'area del Chievo ma non riesce a finalizzare la
manovra. E non sortiscono grandi effetti nemmeno i
cambi in corsa decisi da Andreazzoli (Lamela per Piris
e poi Bradley per Destro). La Roma non riesce ad
affondare con decisione. A centrocampo i giallorossi
sbagliano troppo e la manovra diventa sempre più
macchinosa. A nulla servono i 18 calci d'angolo
complessivi collezionati dai giallorossi contro gli
appena due dei veneti. Il Chievo continua a difendersi
con ordine e al 45' sugli sviluppi di una ripartenza,
Dramè, servito a sinistra crossa in area dove
l'accorrente Thereau non deve far altro che appoggiare
la palla alle spalle di Lobont. I veneti esultano,
l'Olimpico non gradisce e fischia. I quattro minuti di
recupero non bastano a rimediare per i giallorossi che
escono dal campo tra i fischi assordanti.
|