XXXIV
giornata
ROMA - SIENA 4-0 Roma, Stadio Olimpico,
domenica, 28 aprile 2013 ore 15.00 invia una e-mail per i resoconti
Tifo Roma:
Stadio nel complesso più pieno del solito.
Direi ordinaria
amministrazione. Pieno il
Settore Famiglie, a dimostrazione che quando
si gioca alle 15.00 i bambini allo stadio
possono andare. La Sud
ricorda con uno striscione alla squadra
che tutte le partite da disputare sono
delle finali, oltre a quella, decisiva, del 26
maggio.
i se
Ieri allo stadio (Curva Nord) con mia
figlia e un suo amichetto. Arriviamo 15 minuti prima
dell'inizio: buon colpo d'occhio le due curve,
praticamente piene, come anche i Distinti nord per le
famiglie (aiutate probabilmenty, oltre che dall'orario
pomeridiano e dalle felici condizioni
metereologiche, dal lungo ponte delle scuole
elementari e medie fino al giovedì 2 maggio). Tevere
non male e Monte Mario come al solito. Sembrano meno
del solito i senesi, che non tifano affatto: niente
cori, niente battimani, niente fischi, niente di
niente, tanto che vengono ignorati pressoché
completamente: giusto un "siena, siena, vaffanculo!",
tanto per timbrare il cartellino, e poi si
rammenta agli ospiti che le mamme toscane gran puttane
e per finire si ricorda loro doverosamente la seconda
lettera dell'alfabeto, nonché il nostro contributo per
fargliela raggiungere speditamente... Nessuna
reazione. Secondo tempo, con risultato ampiamente
acquisito, all'insegna della goliardia, con ampio
repertorio di vecchi cori (su Aldair, Völler, Franco
Sensi ["Io, Franco Sensi che son io, marchiciano che
non sono altro, soldi in tasca non ne ho..."], su
rosella ["...bla-bla-bla"]. Segue un ludico
lancio di bottiglette vuote, che rallegra ancor di più
gli animi. Alcuni Statunitensi sembrano
trovarlo particolarmente divertente o esotico, e
scattano innumerevoli foto... alla finta rissa
all'insegna di "La Roma sì / la lazio no!" si
preoccupano e salgono appropinquandosi all'uscita.
Piacevole diversivo: sbuca un pallone (forse arrivato
dal campo? non saprei dirlo) rimbalza su e giù nella
curva, accompagnato dagli "Oheeee!" degli spettatori
più abituati agli stadi. Sono sempre più convinto che
il vero spettacolo non sia in campo, ma sugli spalti.
Che tristezza seguire la partita seduti e in
silenzio!
Faccio una riflessione, con una doverosa
premessa: amo Totti, un giocatore straordinario, e mai
ne abbiamo avuto uno simile a Roma; ma perché quando
esce o segna tutti, e dico tutti, anche coloro che
normalmente rimangono in silenzio, cantano: "C'è un
Capitano / c'è solo un Capitano!" e non invece:
"C'è l'AS Roma / c'è solo l'AS Roma!"? Oppure "Nel
cervello soltanto la Roma [...]",
oppure "Sostenendo la mia fede / io mi sono
convinto che [...]", o ancora "Dàmmi tre punti
[...]", ma anche "Cor core acceso / da 'na
passione ( 11 atleti Roma chiamò [...]" e così via?
Mah...
Il secondo tempo finisce senza patemi. Da
segnalare molti fischi ai gol di Osvaldo, sui quali ho
qualche difficoltà ad esprimermi: dal punto di vista
comportamentale ed umano il calciatore non mi piace,
poi è vero che non ho mai fischiato (nemmeno in questo
caso) uno dei nostri a partita in corso... non so.
Prossima partita a firenze: la città non ci
ama (che forse soffre di un complesso di
inferiorità...) e gli abitanti nemmeno. E 'sti cazzi!
Un motivo in più per andare!
C'è solo la
ROMA! Livio
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
Messaggero.it
ROMA - Il successo sul Siena riporta la Roma, adesso
quinta da sola (non accadeva dal 21 ottobre, ottava
giornata), in Europa League.
La posizione in classifica, a quattro giornate dalla
conclusione del torneo, è da difendere, perché
tornare nelle coppe continentali, senza dover
aspettare l'esito della finale di Coppa Italia, è
fondamentale per le strategie della proprietà Usa.
Dietro solo l'Udinese tiene il passo e insegue a un
punto, l'Inter perde e sta sotto due, la Lazio
pareggia e ora ne ha tre di distacco. In vista del
traguardo, negli scontri diretti le formazioni di
Guidolin e Petkovic sono in vantaggio sul gruppo di
Andreazzoli. Ecco perché il quinto posto, raggiunto
con la vittoria nel secondo match casalingo di fila,
è da conservare.
La Roma supera agevolmente il Siena, arrivato
all'Olimpico deconcentrato e a tratti addirittura
assente, quasi dimenticando di essere in piena lotta
per non retrocedere (ora con i successi del Genoa e
del Palermo si ritrova penultimo): 4 a 0 con
tripletta di Osvaldo e gol di Lamela.
L'italoargentino, 16 gol in questa stagione (15 in
campionato e 1 Coppa Italia), diventa il miglior
realizzatore giallorosso. In totale le sue reti, se
si contano le 3 in maglia azzurra, sono 19. Eppure
proprio il centravanti è l'unico che prende i fischi
all'Olimpico, almeno da una parte della tifoseria,
quando guarda verso la Sud e si alza il colletto
della maglia per far vedere numero e nome alla gente
appena appoggiato in rete il pallone per la terza
volta. Di lì a poco anche un coro per niente
affettuoso partito sempre dalla curva. Già dopo il
primo gol, festeggiato mettendosi le mani dietro
alle orecchie, qualche fischio quando lo speaker ha
celebrato la sua prodezza, aspettandosi maggiore
partecipazione dai quarantatremila spettatori.
Osvaldo spinge, dunque, la Roma al quinto posto. E'
la prima tripletta della carriera e sono anche le
prime reti all'Olimpico nel 2013 (l'ultimo gol in
casa, contro il Milan, il 22 dicembre). Colpisce
anche un palo, ma i suo numeri potrebbero non
bastare per la conferma in giallorosso. Per il
feeling svanito con la gente e non per altro. La
Roma dovrà decidere se cedere alla richiesta
dell'italoargentino di lasciare la capitale. Per
Firenze o per l'estero. Pure Lamela segna il suo
quindicesimo gol in campionato. Sotto gli occhi dei
dirigenti del City: Mancini lo vorrebbe a
Manchester, ma il club giallorosso già da qualche
mese sta respingendo l'assalto al giovane attaccante
argentino.
La Roma riscopre il 4-2-3-1 di Spalletti e, non può
essere solo un caso, vince con lo scarto più ampio
di questa stagione (3 a 0 già nel primo tempo: era
accaduto solo contro il Milan) e diventa la squadra
con l'attacco migliore (68 reti) della serie A. In
più ripresenta Lobont, il terzo portiere al debutto
stagionale per l'infortunio muscolare di
Stekelenburg. Andreazzoli, nonostante le assenti
pesanti (fuori anche lo squalificato Destro e gli
infortunati Marquinhos, Marquinho e Dodò) e la resa
De Rossi dopo mezz'ora, riesce a riprendere quota in
classifica con il suo sesto successo in questo
torneo. Totti rimane, invece, a digiuno, anche se
entra nelle azioni di tre gol su quattro. A
cominciare dall'assist per la rete di Lamela. ROMA -
Tanti rimpianti per le occasioni perse per strada,
ma anche un pizzico di soddisfazione per aver
rimesso in corsa la Roma per l'Europa e per un
Osvaldo ritrovato. Per Aurelio Andreazzoli, il
rotondo successo sul Siena ha un gusto agrodolce,
soprattutto se paragonato allo scialbo pari interno
col Pescara dello scorso weekend.
«I rimpianti sono talmente tanti che non riesco
nemmeno a godermi questa vittoria. C'è ancora
amarezza per quanto capitato col Pescara - ha
ammesso il tecnico giallorosso dopo il poker
rifilato ai toscani - La situazione è questa e non
possiamo cambiarla. Dobbiamo alzare la media punti e
riportarla ad un livello accettabile. Abbiamo
l'obbligo di tentare l'impossibile. Certo, abbiamo
rimesso a posto la classifica, da quando ci sono io
abbiamo fatto 21 punti in 11 gare, non è proprio
roba da buttare nel secchio. Io sono convinto che
posso far bene e so benissimo quale sarà il mio
futuro». Protagonista assoluto dell'incontro è stato
Daniel Osvaldo, autore della prima tripletta in
carriera in Italia, ma comunque bersaglio di fischi
e cori di scherno da parte dei tifosi giallorossi
dopo ogni pallone infilato alle spalle di Pegolo.
«Segno di un rapporto logoro? Fino ad oggi per
essere sinceri un pò si era compromesso, ma nel
calcio si fa presto ad innamorarsi di nuovo dopo
aver perso un pò di sentimento», la speranza di
Andreazzoli, cui ha fatto seguito la difesa di
Burdisso: «Osvaldo è un campione, l'ho detto anche
quando era tanto criticato. Ci darà tante gioie, me
lo auguro. Non sono poche 15 reti in Italia e spero
che la gente possa, non se perdonarlo, almeno
tenerne conto perchè per noi Osvaldo è
importantissimo». Di certo, le esultanze in
occasione del primo e terzo gol (mano sull'orecchio
e poi spalle voltate alla Curva Sud mostrando il
proprio nome stampato sulla maglia) non aiuteranno a
ricucire il rapporto con una piazza che sembra ormai
averne abbastanza degli atteggiamenti
dell'italoargentino.
Osvaldo ringrazia i tifosi
«Voglio ringraziare i tifosi che mi hanno sostenuto,
poi c'è sempre una parte che purtroppo mi va ancora
contro, però io ci tengo a questa maglia e cerco di
dimostrarlo - ha spiegato Osvaldo a fine gara - a
volte ci riesco a volte no, ma la voglia c'è sempre
e oggi, per fortuna e grazie ai miei compagni, ho
fatto 3 gol. Spero che da ora in poi tutto sia un pò
più tranquillo».
Soddisfatto per il risultato Francesco Totti. Autore
di uno splendido assist per la rete di Lamela.
«Contro il Siena abbiamo fatto il nostro dovere, ci
voleva proprio una partita come quella di oggi, era
da tempo che mancava una nostra vittoria così netta
sul piano del risultato - le parole del capitano
romanista - Adesso entreremo nel mese decisivo:
testa a Firenze da subito perchè quello contro i
viola sarà uno scontro fondamentale per il nostro
finale di stagione. Non mancano molti incontri e
vanno affrontati tutti con personalità e spirito di
sacrificio». Lo stesso che chiederà Giuseppe Iachini
al suo Siena, scavalcato in classifica da Genoa e
Palermo nella lotta per non retrocedere: «Guai
adesso a non voltare subito pagina. Ci aspettano
quattro partite dove daremo tutto per fare punti.
Guardiamo avanti - ha dichiarato il tecnico del
Siena - Sicuramente la Roma ha giocato con grandi
motivazioni dopo il passo falso col Pescara. Noi
però abbiamo accusato l'uno-due di Osvaldo e Lamela
dopo un quarto d'ora, e da quel momento in poi la
partita sotto il piano psicologico e tattico ci ha
penalizzato, ci siamo allungati, perdendo le
distanze. La Roma ha meritato, è stata brava,
cinica, pratica, non ci ha permesso neanche di
rientrare in partita».