XXXIV giornata
ROMA - SIENA 4-0
Roma, Stadio Olimpico,
domenica, 28 aprile 2013

ore 15.00

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Tifo Roma:
Stadio nel complesso più pieno del solito.
Direi ordinaria amministrazione. Pieno il Settore Famiglie, a dimostrazione che quando si gioca alle 15.00 i bambini allo stadio possono andare. La Sud ricorda con uno striscione alla squadra che tutte le partite da disputare sono delle finali, oltre a quella, decisiva, del 26 maggio.

i se
Tabellino partita:
ROMA
: Lobont, Torosidis, Burdisso, Castan, Balzaretti; Bradley, De Rossi; (34' Pjanic), Florenzi, Lamela (68' Perrotta), Totti (75' Lopez); svaldo. A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Piris, Romagnoli, Taddei, Tachtsidis, Lucca, Perrotta, Lopez. All.: Andreazzoli

SIENA: Pegolo; Felipe, Paci, Terzi; Angelo, Vergassola (82' Verre), Della Rocca, Rubin; Rosina (73' Calello), Valiani (54' Agra); Emeghara. A disp.: Farelli, Marini, Teixeira, Grillo, Terlizzi, Bolzoni, Mannini, Reginaldo, Bogdani, Paolucci. All.: Iachini

Arbitro: Russo di Nola. Assistenti: Tonolini e Giordano. IV uomo: Petrella. Assistenti di porta: Guida e Tommasi.

Reti: 14' Osvaldo, 16' Lamela, 41'  e 67' Osvaldo

Note: spettatori 41.949. Ammoniti: Pjanic (R), Vergassola (S). Recupero 1' pt, 2' st.

Tifo Ospiti:
Un centinaio gli ospiti.



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 Roma Roma Roma
 Inno Fedayn + Sei fantastica
 Inno
Nuovo Coro
Dopo il terzo gol di Osvaldo


FOTOCALCIO
     











VIDEOCALCIO

Osvaldo 1
Lamela
Osvaldo 2
Osvaldo 3 Servizio



     

C'ERO PURE IO!
     

Ieri allo stadio (Curva Nord) con mia figlia e un suo amichetto. Arriviamo 15 minuti prima dell'inizio: buon colpo d'occhio le due curve, praticamente piene, come anche i Distinti nord per le famiglie (aiutate probabilmenty, oltre che dall'orario pomeridiano e dalle felici condizioni metereologiche, dal lungo ponte delle scuole elementari e medie fino al giovedì 2 maggio). Tevere non male e Monte Mario come al solito. Sembrano meno del solito i senesi, che non tifano affatto: niente cori, niente battimani, niente fischi, niente di niente, tanto che vengono ignorati pressoché completamente: giusto un "siena, siena, vaffanculo!", tanto per timbrare il cartellino, e poi si rammenta agli ospiti che le mamme toscane gran puttane e per finire si ricorda loro doverosamente la seconda lettera dell'alfabeto, nonché il nostro contributo per fargliela raggiungere speditamente... Nessuna reazione. Secondo tempo, con risultato ampiamente acquisito, all'insegna della goliardia, con ampio repertorio di vecchi cori (su Aldair, Völler, Franco Sensi ["Io, Franco Sensi che son io, marchiciano che non sono altro, soldi in tasca non ne ho..."], su rosella ["...bla-bla-bla"]. Segue un ludico lancio di bottiglette vuote, che rallegra ancor di più gli animi. Alcuni Statunitensi sembrano trovarlo particolarmente divertente o esotico, e scattano innumerevoli foto... alla finta rissa all'insegna di "La Roma sì / la lazio no!" si preoccupano e salgono appropinquandosi all'uscita. Piacevole diversivo: sbuca un pallone (forse arrivato dal campo? non saprei dirlo) rimbalza su e giù nella curva, accompagnato dagli "Oheeee!" degli spettatori più abituati agli stadi. Sono sempre più convinto che il vero spettacolo non sia in campo, ma sugli spalti. Che tristezza seguire la partita seduti e in silenzio!

Faccio una riflessione, con una doverosa premessa: amo Totti, un giocatore straordinario, e mai ne abbiamo avuto uno simile a Roma; ma perché quando esce o segna tutti, e dico tutti, anche coloro che normalmente rimangono in silenzio, cantano: "C'è un Capitano / c'è solo un Capitano!" e non invece: "C'è l'AS Roma / c'è solo l'AS Roma!"? Oppure "Nel cervello soltanto la Roma [...]", oppure "Sostenendo la mia fede / io mi sono convinto che [...]", o ancora "Dàmmi tre punti [...]", ma anche "Cor core acceso / da 'na passione ( 11 atleti Roma chiamò [...]" e così via? Mah...

Il secondo tempo finisce senza patemi. Da segnalare molti fischi ai gol di Osvaldo, sui quali ho qualche difficoltà ad esprimermi: dal punto di vista comportamentale ed umano il calciatore non mi piace, poi è vero che non ho mai fischiato (nemmeno in questo caso) uno dei nostri a partita in corso... non so.

Prossima partita a firenze: la città non ci ama (che forse soffre di un complesso di inferiorità...) e gli abitanti nemmeno. E 'sti cazzi! Un motivo in più per andare!

C'è solo la ROMA! Livio

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA





Messaggero.it

ROMA - Il successo sul Siena riporta la Roma, adesso quinta da sola (non accadeva dal 21 ottobre, ottava giornata), in Europa League.
La posizione in classifica, a quattro giornate dalla conclusione del torneo, è da difendere, perché tornare nelle coppe continentali, senza dover aspettare l'esito della finale di Coppa Italia, è fondamentale per le strategie della proprietà Usa. Dietro solo l'Udinese tiene il passo e insegue a un punto, l'Inter perde e sta sotto due, la Lazio pareggia e ora ne ha tre di distacco. In vista del traguardo, negli scontri diretti le formazioni di Guidolin e Petkovic sono in vantaggio sul gruppo di Andreazzoli. Ecco perché il quinto posto, raggiunto con la vittoria nel secondo match casalingo di fila, è da conservare.
La Roma supera agevolmente il Siena, arrivato all'Olimpico deconcentrato e a tratti addirittura assente, quasi dimenticando di essere in piena lotta per non retrocedere (ora con i successi del Genoa e del Palermo si ritrova penultimo): 4 a 0 con tripletta di Osvaldo e gol di Lamela. L'italoargentino, 16 gol in questa stagione (15 in campionato e 1 Coppa Italia), diventa il miglior realizzatore giallorosso. In totale le sue reti, se si contano le 3 in maglia azzurra, sono 19. Eppure proprio il centravanti è l'unico che prende i fischi all'Olimpico, almeno da una parte della tifoseria, quando guarda verso la Sud e si alza il colletto della maglia per far vedere numero e nome alla gente appena appoggiato in rete il pallone per la terza volta. Di lì a poco anche un coro per niente affettuoso partito sempre dalla curva. Già dopo il primo gol, festeggiato mettendosi le mani dietro alle orecchie, qualche fischio quando lo speaker ha celebrato la sua prodezza, aspettandosi maggiore partecipazione dai quarantatremila spettatori.
Osvaldo spinge, dunque, la Roma al quinto posto. E' la prima tripletta della carriera e sono anche le prime reti all'Olimpico nel 2013 (l'ultimo gol in casa, contro il Milan, il 22 dicembre). Colpisce anche un palo, ma i suo numeri potrebbero non bastare per la conferma in giallorosso. Per il feeling svanito con la gente e non per altro. La Roma dovrà decidere se cedere alla richiesta dell'italoargentino di lasciare la capitale. Per Firenze o per l'estero. Pure Lamela segna il suo quindicesimo gol in campionato. Sotto gli occhi dei dirigenti del City: Mancini lo vorrebbe a Manchester, ma il club giallorosso già da qualche mese sta respingendo l'assalto al giovane attaccante argentino.
La Roma riscopre il 4-2-3-1 di Spalletti e, non può essere solo un caso, vince con lo scarto più ampio di questa stagione (3 a 0 già nel primo tempo: era accaduto solo contro il Milan) e diventa la squadra con l'attacco migliore (68 reti) della serie A. In più ripresenta Lobont, il terzo portiere al debutto stagionale per l'infortunio muscolare di Stekelenburg. Andreazzoli, nonostante le assenti pesanti (fuori anche lo squalificato Destro e gli infortunati Marquinhos, Marquinho e Dodò) e la resa De Rossi dopo mezz'ora, riesce a riprendere quota in classifica con il suo sesto successo in questo torneo. Totti rimane, invece, a digiuno, anche se entra nelle azioni di tre gol su quattro. A cominciare dall'assist per la rete di Lamela.

ROMA - Tanti rimpianti per le occasioni perse per strada, ma anche un pizzico di soddisfazione per aver rimesso in corsa la Roma per l'Europa e per un Osvaldo ritrovato. Per Aurelio Andreazzoli, il rotondo successo sul Siena ha un gusto agrodolce, soprattutto se paragonato allo scialbo pari interno col Pescara dello scorso weekend.
«I rimpianti sono talmente tanti che non riesco nemmeno a godermi questa vittoria. C'è ancora amarezza per quanto capitato col Pescara - ha ammesso il tecnico giallorosso dopo il poker rifilato ai toscani - La situazione è questa e non possiamo cambiarla. Dobbiamo alzare la media punti e riportarla ad un livello accettabile. Abbiamo l'obbligo di tentare l'impossibile. Certo, abbiamo rimesso a posto la classifica, da quando ci sono io abbiamo fatto 21 punti in 11 gare, non è proprio roba da buttare nel secchio. Io sono convinto che posso far bene e so benissimo quale sarà il mio futuro». Protagonista assoluto dell'incontro è stato Daniel Osvaldo, autore della prima tripletta in carriera in Italia, ma comunque bersaglio di fischi e cori di scherno da parte dei tifosi giallorossi dopo ogni pallone infilato alle spalle di Pegolo. «Segno di un rapporto logoro? Fino ad oggi per essere sinceri un pò si era compromesso, ma nel calcio si fa presto ad innamorarsi di nuovo dopo aver perso un pò di sentimento», la speranza di Andreazzoli, cui ha fatto seguito la difesa di Burdisso: «Osvaldo è un campione, l'ho detto anche quando era tanto criticato. Ci darà tante gioie, me lo auguro. Non sono poche 15 reti in Italia e spero che la gente possa, non se perdonarlo, almeno tenerne conto perchè per noi Osvaldo è importantissimo». Di certo, le esultanze in occasione del primo e terzo gol (mano sull'orecchio e poi spalle voltate alla Curva Sud mostrando il proprio nome stampato sulla maglia) non aiuteranno a ricucire il rapporto con una piazza che sembra ormai averne abbastanza degli atteggiamenti dell'italoargentino.

Osvaldo ringrazia i tifosi

«Voglio ringraziare i tifosi che mi hanno sostenuto, poi c'è sempre una parte che purtroppo mi va ancora contro, però io ci tengo a questa maglia e cerco di dimostrarlo - ha spiegato Osvaldo a fine gara - a volte ci riesco a volte no, ma la voglia c'è sempre e oggi, per fortuna e grazie ai miei compagni, ho fatto 3 gol. Spero che da ora in poi tutto sia un pò più tranquillo».

Soddisfatto per il risultato Francesco Totti. Autore di uno splendido assist per la rete di Lamela. «Contro il Siena abbiamo fatto il nostro dovere, ci voleva proprio una partita come quella di oggi, era da tempo che mancava una nostra vittoria così netta sul piano del risultato - le parole del capitano romanista - Adesso entreremo nel mese decisivo: testa a Firenze da subito perchè quello contro i viola sarà uno scontro fondamentale per il nostro finale di stagione. Non mancano molti incontri e vanno affrontati tutti con personalità e spirito di sacrificio». Lo stesso che chiederà Giuseppe Iachini al suo Siena, scavalcato in classifica da Genoa e Palermo nella lotta per non retrocedere: «Guai adesso a non voltare subito pagina. Ci aspettano quattro partite dove daremo tutto per fare punti. Guardiamo avanti - ha dichiarato il tecnico del Siena - Sicuramente la Roma ha giocato con grandi motivazioni dopo il passo falso col Pescara. Noi però abbiamo accusato l'uno-due di Osvaldo e Lamela dopo un quarto d'ora, e da quel momento in poi la partita sotto il piano psicologico e tattico ci ha penalizzato, ci siamo allungati, perdendo le distanze. La Roma ha meritato, è stata brava, cinica, pratica, non ci ha permesso neanche di rientrare in partita».

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