WASHINGTON -
La Roma gioca praticamente in trasferta, coperta
dal canto continuo dei fan del Chelsea (sono
tanti, anche negli Stati Uniti) e gioca meglio
degli avversari per mezz’ora. Dà via i primi 15
minuti per il solito vizio di mettersi in moto
lentamente e nel secondo sbaracca tutto ciò che ha
fatto di buono. Mourinho, furbo come una volpe,
finge di disinteressarsi del risultato, però
misura le forze dei suoi, respira l’aria
pesantissima della serata bollente e all’inizio
del secondo tempo sostituisce cinque uomini più il
portiere.
CAMBIO DI RITMO - Così il Chelsea cambia ritmo e
la Roma anche. Ovviamente in sensi inversi. Nella
prima metà della gara gli uomini di Garcia
occupano il campo mentre il Chelsea affonda solo a
destra con Moses, che però spalanca le acque fino
a un certo punto e poi annega, e Torres che è un
virtuoso ma non trova la nota. Totti sta davanti e
sostiene Osvaldo e Lamela con i suoi lanci che
sono assegni in bianco, basta incassarli. A
Osvaldo fischiano un fuorigioco che non c’è e
subito dopo Lamela segna, servito da Schwarzer che
s’impantana su un passaggio a ritroso di Terry. La
papera fa incavolare Mourinho e risveglia i suoi
demoni e le sue idee. La Roma schiaccia
centrocampo e difesa, Totti arretra a cercare
materiale e si esaurisce. Demba Ba è più
pericoloso di Torres e Van Ginkel attira i palloni
come una buca scavata nel terreno.
MOSSA HAZARD - Tutto cambia davvero però quando
entra Hazard, il piccolo gatto selvaggio allevato
da Garcia al Lilla. Lampard afferra il pallone al
limite dell’area e lo deposita a mille all’ora
alla destra di De Sanctis. Ultimo minuto e Hazard
imbavaglia Strootman e innesca la mischia furiosa
che Lukaku risolve.
RABBIA GARCIA - Niente bocciatura per la squadra
giallorossa, ma una strigliata sì. Da parte di
Garcia: «Quando le gambe diventano pesanti, e
nel secondo tempo le nostre lo erano, bisogna
giocare con la testa. Non lo abbiamo fatto».
L’allenatore ha preso anche uno strillo da Maicon
che voleva essere sostituito. Ecco che cosa ci si
guadagna a cercare giocatori di personalità.