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Curva Sud chiusa per disposizione della Lega Calcio dopo i cori contro Balotelli, ritenuti "razzisti". |
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Video
Questura di Roma |
Tifo Hellas Verona | |||
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Roma Roma Roma |
Arrivo Veronesi |
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Maicon | Pjanic | Ljajic | ||
Il servizio |
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Anche considerando la chiusura
della Curva Sud, affluenza un po' bassa per la prima
all'Olimpico: pieni i Distinti Sud e Nord (= settore
famiglie), e Curva Nord. Tevere con ampi spazi vuoti. A
mezz'ora dall'inizio solo poche decine di unità nel
settore ospiti, che non sembrano ultras. Il grosso degli
ospiti entra appena prima l'inizio della gara, con
scambio di cori soprattutto con la Nord romanista. La
mancanza dei gruppi che guidano il tifo si è sentita,
anche se c'è stato un buon tifo spontaneo. Da notare che
la parte più bassa del settore (4 o 5 file di
seggiolini) e il corridoio tra seggiolini e balaustra,
zona di aggregazione del tifo in Nord, erano stati
misteriosamente interdetti e recintati. Prova dei Veronesi a Roma molto
buona oggi pomeriggio, con cori frequenti e battimani
cui hanno partecipato la maggior parte dei tifosi. La
coreografica discesa nella parte inferiore del settore,
che giustamente gli stiuards si guardano bene
dall'interdire, mette in moto il gioco delle parti, con
un'affluenza di romanisti verso il vetro divisorio ed il
consueto corollario di scambi dialettici, gestuali e
gran manate sul vetro in segno di amicizia e
fratellanza. A poco a poco le pettorine gialle si
rischierano tra tifosi e vetro. Qui e lì volano alcune
bottigliette vuote. Un fumogeno rosso si accende nel
parterre o giù di lì, mentre un petardo, piovuto
probabilmente da Marte, arriva tra gli Scaligeri che
cercano di rispedirlo alla base, ma sbagliano mira (e
poi Marte è troppo lontano con la gravità a sfavore...)
finendo forse nel fossato. Oltre ai consueti cori - tra
cui quello che ricordava agli ospiti che Roma non si
tessera - da notare «Sembra Napoli!» e «Lavali, lavali,
lavali col fuoco / o Vesuvio, lavali col fuoco!». Benché
scemato, il tifo veronese non cessa del tutto. Verso la
fine prevale la goliardia, con una finta rissa e finte
esultanze per inesistenti gol. Nel dopo "Grazie Roma",
tra un «Ma che sete venuti a fa?» e un «Tutti a casa
alé!», qualcuno grida «A Zingari, attaccateve ar ca..o!»
ed altro ancora, esortazioni più che giustificate, anche
considerando una sciarpa laziale apparsa tra gli ospiti. C'è solo la ROMA! Livio |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |
CORRIERE DELLA SERA ROMA - La Roma spazza via (3-0) il Verona e conferma la buona impressione suscitata la scorsa settimana a Livorno. La formazione di giallorossa coglie la sua seconda vittoria consecutiva, impresa che in avvio di campionato non le riusciva dalla stagione 2007/2008. A rovinare l’esordio casalingo, gli incidenti prima della partita con i tifosi veronesi (circa 500) arrivati nella capitale. INCIDENTI TRA TIFOSI - Prima dell’inizio della gara, infatti, ci sono stati tafferugli e cariche della polizia all'esterno dello stadio Olimpico. Un gruppo di 70 tifosi romanisti ha atteso l'arrivo dei pullman di tifosi del Verona all'esterno della Curva nord, lanciando sassi e petardi dall'esterno dei cancelli e tentando poi di scavalcarli. C'e' stata una carica di alleggerimento della polizia per evitare il contatto tra tifoserie. Due tifosi, un romanista e un veronese, sono stati fermati e tre agenti sono rimasti contusi. I due ultrà giallorossi avevano un coltello e due bombe carta: non è ancora chiaro se facessero parte del gruppo di tifosi che ha partecipato ai tafferugli davanti all'ingresso della Curva Nord. CURVA CHIUSA - Si comincia con la Curva Sud vuota, in un’atmosfera quasi irreale. Il settore più caldo del tifo giallorosso è infatti squalificato per i cori contro Balotelli nel finale della scorsa stagione. Il resto dello stadio, però, non fa mancare il suo apporto alla squadra, un buon segnale dopo le contestazioni andate avanti per tutta l’estate nei confronti della dirigenza giallorossa e dei calciatori. DOPPIO ESORDIO - Rudi Garcia conferma per nove undicesimi la formazione che ha vinto a Livorno, con due eccezioni: Strootman al posto di Bradley a centrocampo e Gervinho al posto di Borriello (in trattativa per la cessione in prestito al Genoa) in attacco. Per entrambi i nuovi arrivi si tratta dell’esordio dal primo minuto. Parte dalla panchina, invece, Adem Ljajic, arrivato in settimana dalla Fiorentina per sostituire Lamela, finito al Tottenham per 35 milioni di euro. PARTENZA SPRINT - Già in avvio di partita la Roma potrebbe passare in vantaggio: al 3’ De Rossi pesca Florenzi da solo in area ma il controllo del centrocampista azzurro non è dei migliori e la conclusione, da posizione favorevole, ancora meno. Al 6’ bello spunto di Gervinho sulla destra, il suo diagonale però termina fuori di poco. Il Verona chiude gli spazi e allora la formazione giallorossa ci prova con delle conclusioni da lontano: prima Pjanic, però, e poi De Rossi e Totti su punizione mettono a dura prova la bravura di Rafael, che si fa sempre trovare pronto. L’ultima occasione del primo tempo è per Strootman, imbeccato da Totti, ma il portiere brasiliano respinge. GIOIA MAICON - Il secondo tempo ricomincia come era finito il primo, con la Roma in avanti alla ricerca del vantaggio. Dopo pochi minuti Garcia decide di dare maggiore peso all’attacco, inserendo Ljajic al posto di Florenzi. E’ però Maicon a sbloccare il risultato, all’11’. Il difensore brasiliano, servito splendidamente da Totti, mette in mezzo un tiro cross che Cacciatore devia alle spalle del proprio portiere. Tecnicamente sarebbe autorete, ma l’ovazione dell’Olimpico è tutta per il difensore brasiliano, che festeggia come un bambino e si commuove. CAPOLAVORO PJANIC - Non passano nemmeno due minuti e arriva il raddoppio. Stavolta il palcoscenico è tutto di Miralem Pjanic, che riceve palla al limite dell’area, prende la mira e supera con un pallonetto “alla Totti” il portiere del Verona. Standing ovation per il centrocampista serbo, che raccoglie gli applausi dello stadio. LJAJIC INCANTA Nella giornata di gloria giallorossa, c’è spazio anche per il primo gol romanista di Adem Ljajic: l’ultimo arrivato ci mette 14 minuti prima di trovare la via della rete. Lo fa a modo suo, con un’azione personale: parte dalla sinistra, taglia verso il centro e una volta arrivato al limite dell’area con il destro batte per la terza volta Rafael. E’ il gol del definitivo 3-0, anche se nel finale di gara lo stesso Ljajic e Gervinho hanno più di un’occasione per arrotondare ancora di più il risultato. |