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Bayern-Roma 2-0: qualificazione
aperta
I giallorossi escono sconfitti
dall'Allianz Arena ma conservano il secondo posto
nel girone. In gol Ribery al 38' e Goetze al
64'
di Valerio Minutiello
ROMA -
All'Allianz Arena la Roma subisce
un'altra lezione di calcio dal maestro Pep, anche
se molto meno severa rispetto a quella
dell'andata. Il 2-0 non fa sicuramente male come
il 7-1 dell'Olimpico, ma la differenza tra le due
squadre è stata evidente anche a Monaco. Questa
volta Garcia ha deciso saggiamente di coprirsi e
di limitare i danni, e c'è riuscito, anche se la
figura non è stata proprio eccezionale. La Roma ha
subito molto meno, è vero, ma non ha mai tirato in
porta, fino all'83', quando Neuer si è dovuto
svegliare e ha compiuto un doppio miracolo su
Gervinho e Nainggolan. Anche dal punto di vista
fisico la squadra ha mostrato di essere in
affanno, sempre in ritardo rispetto agli
avversari.
ROMA ANCORA SECONDA - Arriva
così la quarta sconfitta in un mese (due contro il
Bayern, Juve e Napoli). Questa sicuramente è
quella che fa meno male. Il ko del City, a
sorpresa, in casa con il Cska Mosca, lascia la
Roma al secondo posto. La qualificazione è ancora
nelle mani della truppa di Garcia. Con una
vittoria in Russia basterebbe poi un pareggio
all'Olimpico con il Manchester City per avere la
certezza matematica del secondo posto. Anche due
pareggi potrebbero bastare se il City non dovesse
vincere alla prossima in casa con il Bayern (già
qualificato matematicamente come primo). Insomma,
le chance non mancano e questo può dare alla
squadra la carica per ripartire.
RIVOLUZIONE GARCIA - Il
Bayern deve rinunciare all'ultimo a Robben,
fermato da un problema gastrointestinale. Garcia
rivoluziona la formazione, con scelte a sorpresa.
Torosidis, in dubbio fino all'ultimo ce la fa e
Florenzi va a completare il tridente d'attacco con
Destro e Iturbe. Fuori Pjanic, Totti e Gervinho
dalla formazione titolare. Altra sorpresa tra i
pali: tocca a Skorupski, fuori De Sanctis. E
stavolta è una scelta tecnica. A centrocampo ci
sono Keita, De Rossi, Nainggolan. Il modulo è il
classico 4-3-3, ma la natura è completamente
diversa. Come prevedibile dopo la lezione
dell'andata, la Roma scende in campo all'Allianz
Arena con un atteggiamento molto prudente. Squadra
corta e compatta, che pensa prima di tutto a
difendere, rinunciando quasi del tutto ad
attaccare. Florenzi ha soprattutto compiti di
copertura e infatti in difesa il 4-3-3 diventa un
4-4-2, con Nainggolan che si allarga sulla
sinistra. Alla velocità di Iturbe sono affidate le
speranze di contropiede, a Destro quelle di far
salire la squadra con la fisicità.
ROMA IN DIFESA - Il ritmo è
bassissimo all'inizio. Anche il Bayern non parte
al massimo, ma sembra quasi voler gestire le
energie cercando il momento giusto per affondare
il colpo. I bavaresi prendono presto il possesso
del campo e costringono la Roma nella sua metà
campo. La squadra di Guardiola comincia a tessere
la sua fitta trama di passaggi cercando l'imbucata
giusta e quando perde palla va subito in pressing
per riconquistarla, con dei meccanismi perfetti. I
giallorossi però sono concentrati e concedono
poco. Il muro giallorosso viene spaccato al 38' da
Ribery, che si fa trovare pronto al centro
dell'area e deposita in rete dopo una discesa di
Alaba sulla destra che fulmina Torosidis e
Yanga-Mbiwa. Roma punita alla prima vera
disattenzione. La squadra di Garcia si affaccia
anche in attacco in un paio di occasioni, entrambe
su lancio di Florenzi, ma prima Destro e poi
Nainggolan sbagliano il primo controllo. Il
problema è lo stesso dell'andata: la Roma non
riesce quasi mai a tenere palla. Questa volta
però, grazie all'atteggiamento meno sfrontato,
riesce a limitare il Bayern.
BAYERN SUPERIORE -Nel secondo
tempo Garcia lascia in panchina Holebas, uno dei
più sofferenti, e lancia al suo posto Cole. La
musica però non cambia. Il Bayern fa un possesso
palla asfissiante che schiaccia la Roma da subito.
Al 58' Florenzi deve alzare bandiera bianca, dopo
la distorsione subita nel primo tempo, e al suo
posto entra Pjanic. I giallorossi continuano a
difendere e cercano di restare in partita, ma al
65' Goetze si infila tra Manolas e Yanga-Mbiwa e
deposita in rete il cross di Lewandowski dalla
sinistra. È un colpo pesante, che spegne anche le
più timide speranze. Il Bayern ne approfitta e
sfiora il 3-0 in un paio di occasioni. Garcia
prova a dare una scossa inserendo Gervinho al
posto di Iturbe al 73', ma i padroni di casa non
mollano un centimetro e non concedono nulla.
L'unica vera occasione arriva all'83', Neuer però
vuole far vedere che c'è anche lui e nega il gol a
Gervinho e poi a Nainggolan con due grandi
interventi. Il Bayern è sazio e gestisce con
tranquillità il risultato fino al 90'. Se il 7-1
dell'Olimpico ha lasciato dei segni ancora
evidenti sull'autostima della truppa di Garcia,
questa serata non è stata certo la miglior
medicina. Il doppio confronto ha dimostrato che la
sfida è ancora impari, ma almeno la Roma ha
superato lo scoglio più grande in Champions senza
subire ulteriori gravi danni, e soprattutto
conservando il secondo posto in Champions. Non si
può essere soddisfatti, ma si può chiudere il
libro della Champions (come ama dire Garcia)
guardando al futuro con fiducia e intanto ci si
può proiettare in campionato. Il Bayern è un
capitolo chiuso, finalmente.
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