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Corrieredellosport.it
Totti da sogno: la Roma stende il
Real Madrid
Il capitano beffa i campioni
d'Europa, come 12 anni fa al Bernabeu, e regala una
vittoria incoraggiante a Garcia (1-0). Scintille tra
Keita e Pepe, invasione di campo di decine di tifosi
nel finale
di Roberto Maida
LITI - Bella
storia, dunque, dopo qualche tensione di troppo e
prima dell’invasione di campo di cui parleremo più
tardi. Scintille insolite prima della partita, nel
momento delle strette di mano tra i giocatori:
Keita, per vecchie ruggini dei tempi barcelonisti,
si è beccato con Pepe e con altri giocatori del
Madrid. Una volta Pepe, in un Clasico, chiamò
«scimmia» Keyta, che a distanza di anni non ha
dimenticato e non ha voluto salutarlo. Da qui la
lite e Keita che gli lancia addosso una borraccia.
Li hanno dovuti dividere. E la partita non era
nemmeno cominciata.
TEST - Ancelotti l’aveva
presa sul serio: ha schierato la migliore
formazione possibile, compatibilmente con
l’infortunio di Ronaldo (osannato dalla folla al
suo ingresso in campo) e con le assenze mondiali.
Il Real Madrid si è presentato con la nuova maglia
rosa, in stile Giro d’Italia, e ha provato ad
alzare subito i ritmi del pressing per mettere in
difficoltà la Roma. Nei primi minuti, in effetti,
la velocità di Bale e il palleggio di Xabi Alonso,
Isco e Modric hanno creato molti problemi,
soprattutto sugli esterni e soprattutto dalla
parte di Florenzi, spesso preso in mezzo tra la
tecnica di Modric e le accelerazioni di Bale.
Eppure l’occasione migliore del Real, nel primo
tempo, è venuta in mischia, con la Roma poco
reattiva e Skorupski strepitoso in parata a terra
su Vasquez e Benatia che si è opposto di schiena
al secondo tentativo di Pepe.
REAZIONE - La Roma ha
acquisito confidenza con gradualità, al contrario
di quanto era successo contro il Manchester
United. Con Florenzi terzino destro, Destro fermo
ai box per un affaticamento e Pjanic alla prima da
titolare, si è assestata quando Ljajic e Iturbe
hanno fornito un’assistenza migliore nella fase di
non possesso. A quel punto anche Totti ha potuto
giocare più palloni e la qualità della manovra è
migliorata. Nessun problema comunque per Casillas:
per tutta la prima parte i due tiri della Roma,
tentati da Iturbe e poi da Ljajic, sono finiti
nella curva dell’enorme Cotton Bowl, pieno di
tifosi madridisti di tutto il mondo. Piuttosto,
prima dell’intervallo la difesa romanista ha
ripreso a soffrire.
RIPRESA - Ma nella ripresa è
cambiata la musica. Garcia ha sostituito nessuno,
come nelle partite che contano davvero. E ha
aggredito il Madrid. Peccato per un altro gesto
evitabile: Benatia ha rifilato una manata al
giovane De Tomas, subentrato a Vasquez, non
sanzionato dall’arbitro. Fatto sta che si è vista
una Roma più brillante e spregiudicata, che ha
pescato il gol al 14': regia di Keita, velo di
Totti che accompagna la volata a destra di
Florenzi, cross in mezzo che lo stesso Totti mette
di piatto di prima intenzione alle spalle di Diego
Lopez. Sarebbe stato quello il momento di chiudere
la questione, perché il Real Madrid ha sbandato.
Ancora Totti ha saltato Sergio Ramos e offerto a
Ljajic il pallone del 2-0: il tiro è però uscito
di poco. Garcia a quel punto ha inserito De Rossi
(esordio stagionale) al posto di Pjanic per
addormentare un po’ il gioco. Obiettivo riuscito,
perché la Roma non ha più sofferto. E portando a
casa il risultato, torna in corsa per la finale di
Miami: è seconda in classifica nel girone, 2 punti
dietro al Manchester United. Finisce con
un’incredibile invasione di campo pacifica di
decine di tifosi a caccia di gadget
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