ROMA
- E’ tornata la Roma. Non solo nel
senso del risultato, ma anche sul piano della
qualità. Per molti tratti della partita si è vista
la squadra a immagine e somiglianza di Rudi
Garcia, che aveva rinunciato a giocarsela con il
Bayern per battere il Torino. Ha avuto ragione: è
la sesta vittoria su sei partite all’Olimpico in
campionato (senza neppure un gol subìto) e la sua
prima nel mese di novembre da quando allena in Italia. Tante buone notizie stavolta:
la distanza dalla Juve resta di tre punti. E Kevin
Strootman, il festeggiato annunciato, può godersi
l’atteso rientro dopo otto mesi di assenza per
l’infortunio al ginocchio. Male invece il Torino,
evidentemente sconvolto dalla bufera scatenata da
Ventura dopo la sconfitta di Helsinki. Non è mai
stato davvero in corsa.
ACCELERAZIONE - La scelta di
Ljajic, che piace proprio al Torino, sembra subito
una mossa azzeccata per Garcia. In pochi minuti è
lui, due volte, a stuzzicare il Torino. Ma è tutta
la Roma ad aver scelto una partenza sprint. Che
infatti frutta il gol all’ottavo minuto grazie a
un ottimo inserimento di Torosidis (prima rete in
stagione) innescato da Totti. Forse Ventura non si
aspettava un inizio così aggressivo
dell’avversario, che pressava alto come nei tempi
migliori dell’epoca Garcia mettendo in difficoltà
il suo 3-4-1-2 elastico.
REPLICA - Una volta in vantaggio
la Roma ha rallentato un po’, concedendo al Torino
di riorganizzarsi. Totti ha beccato un’ammonizione
dopo due falli consecutivi e si è fatto
squalificare per la trasferta del 22 novembre a
Bergamo, mentre Quagliarella ha calciato due volte
in porta senza sorprendere De Sanctis, al rientro
dopo l’esclusione di Monaco. Ma al 21' è stato
Pjanic a centrare la traversa su punizione, come a
dare un segnale: questa partita doveva restare in
mano romanista. E così è stato. Keita, al primo
gol nella Roma, ha cancellato ogni timore con un
sinistro teso (27') che ha fulminato Gillet,
diventando l’undicesimo marcatore stagionale della
banda Garcia.
SPETTACOLO - A quel punto è
diventato tutto divertente per la Roma e per i
tifosi, che hanno rivisto fotogrammi del meglio
della loro squadra. Nel primo tempo sono capitate
almeno altre tre occasioni, per un totale di sei
tiri nello specchio della porta, fino
all’intervallo che lo stadio ha giustamente
salutato con gli applausi. La ripresa è stata sana
gestione, in mezzo alla quale è entrato il
gol-capolavoro di Ljajic: dribbling spalle alla
porta, destro a giro ed esultanza polemica (zitti
tutti). Non è la prima in questa Roma. E anche
Totti ha mostrato una certa insofferenza al
momento della sostituzione: ha allontanato Garcia
ed è subito entrato negli spogliatoi, senza
godersi il ritorno di Strootman. Esistono dei
malumori all’interno di questo splendido gruppo di
giocatori.