MADRID (SPAGNA) - Di occasioni per cambiare la storia la Roma ne ha avute addirittura cinque, tutte sullo 0-0. Ci hanno provato Dzeko, due volte Salah, Florenzi e Manolas, ma non c'è stato nulla da fare. In casa del Real Madrid, la squadra di Spalletti è andata vicinissima a quella che già sarebbe stata un'impresa, rimettere in discussione una qualificazione compromessa dallo 0-2 dell'andata. La Roma se l'è giocata con orgoglio e senza soffrire quel miedo escenico (letteralmente, paura del palcoscenico) che uno stadio come il Santiago Bernabeu incute. I giallorossi hanno perso 2-0 contro i bianchi di Spagna, restando in partita per almeno 65 minuti. La corsa in Champions League è finita con qualche rimpianto per i gol sbagliati questa sera, ma anche per le decisioni arbitrali che all'Olimpico premiarono più del dovuto Cristiano Ronaldo e compagni.
LA PARTITA - Non manca il coraggio a Spalletti che schiera la Roma così: 4-2-3-1 con Pjanic nella linea mediana accanto a Keita, più Salah, Perotti e El Shaarawy dietro a Dzeko. Nel Real Madrid non c'è Benzema, indisponibile, e James Rodriguez torna in attacco: con lui ci sono Cristiano Ronaldo e Bale. La novità a centrocampo è Casemiro.
SUBITO REAL - La Roma se la gioca, senza paura. Quando il Real le concede lo spazio, i giallorossi attaccano. Non è facile però perché almeno nel primo quarto d'ora la palla ce l'hanno sempre gli uomini in maglia bianca. La prima occasione della partita è per gli spagnoli. Marcelo, in spaccata, calcia di sinistro in area, ma non trova la porta. Tre minuti dopo, gran destro di Kroos da 35 metri, ma Szczesny è pronto.
DZEKO, CHE ERRORE! - I giallorossi hanno subito la palla per cambiare la storia della qualificazione. Al primo pallone giocato, Salah semina il panico nella fascia destra del Real Madrid, mette un pallone al centro che, dopo un velo di El Shaarawy, arriva a Dzeko, tutto solo; l'attaccante bosniaco si porta la palla sul sinistro, ma è troppo lento e, con il portiere in uscita, calcia fuori sul primo palo. Spalletti è incredulo.
SBAGLIA ANCHE SALAH - La Roma cresce e al Bernabeu si sente solo l'urlo dei romanisti presenti. I rimpianti aumentano quando, al 28', anche Salah fallisce un'ottima occasione per segnare. L'arbitro Marciniak a sorpresa non sanziona un contatto tra Digne e Danilo, la palla arriva a Dzeko che apre subito per Salah, tutto solo davanti a Navas: il tocco di destro dell'attaccante finisce sull'esterno della rete. La difesa del Real non è impenetrabile, la Roma non riesce ad approfittarne.
REAZIONE REAL - Quando il Real risponde però ha la forza di un uragano. Nel giro di tre minuti, Szczesny salva il risultato due volte, entrambe su Cristiano Ronaldo. Prima respinge una potente conclusione rasoterra, poi chiude lo specchio in uscita deviando in corner. La risposta giallorossa, prima del riposo, è una conclusione debole di Salah dal limite dell'area. La Roma crede in quello che fa e si vede, rispetto a due mesi fa è tutta un'altra squadra.
ANCORA SALAH, RIMPIANTI ROMA - I giallorossi tornano in campo senza Pjanic, costretto a uscire per una botta a una caviglia: al suo posto c'è Vainqueur. La Roma deve riorganizzarsi, ritrovare le misure, ma è una fase di transizione che dura solo pochi istanti. Szczesny salva il risultato su Rodriguez, poi la squadra di Spalletti ha la palla più clamorosa della partita per segnare. Dzeko mette ancora una volta Salah solo davanti a Navas, stavolta la posizione dell'attaccante egiziano è più centrale, ma la sua conclusione è fuori. I giocatori in campo non ci credono.
FLORENZI E MANOLAS, ANCORA ROMA - La spinta della Roma non si esaurisce. Tra il 56' e il 57' Florenzi e Manolas portano ancora una volta i giallorossi a un soffio dal vantaggio. Il difensore, sugli sviluppi di un corner, si ritrova solo in area, si gira e calcia di sinistro, ma Navas è decisivo con un'uscita alla disperata.
RONALDO PIAZZA IL COLPO - Cinque occasioni non sfruttate a Madrid sono un lusso per chiunque. E alla prima disattenzione del secondo tempo, il Real passa. Come all'andata, è Cristiano Ronaldo a piazzare il colpo che fa male. Lucas Vazquez, appena entrato, punta Digne sulla destra e mette al centro un pallone sul quale CR7 arriva prima di tutti con la punta del piede. La Roma finisce qui e con il morale sotto i tacchi incassa il raddoppio dopo quattro minuti, al 68': ripartenza degli spagnoli finalizzata da James Rodriguez con un sinistro da posizione defilata. Il Real ora è più tranquillo e sfiora addirittura il terzo gol ancora con Ronaldo, che si divora una chance colossale calciando fuori solo davanti a Szczesny.
TOTTI, APPLAUSI DAL BERNABEU - Per rivitalizzare una Roma in evidente difficoltà, Spalletti si affida al capitano, Francesco Totti, che in passato al Bernabeu era stato protagonista con gol e grandi prestazioni. Il pubblico spagnolo lo ricorda e accoglie con un'ovazione l'ingresso in campo del numero dieci romanista, un tributo riservato solo ai grandi campioni. Prima del fischio finale, i giallorossi hanno anche la palla per segnare almeno un gol che meriterebbero, ma non sono fortunati: Perotti centra il palo, poi il pallone sbatte addosso a Navas ed esce. È una serata amara. La Roma esce dalla Champions a testa alta: due mesi fa sembrava allo sbando, ora è tornata a essere una squadra.