Sarei rimasto volentieri fuori, ma il comunicato di ieri è stata una doccia fredda. a casa non ci resto, non faccio il gioco del mio oppressore.
questo per dire che sono comunque andato allo stadio, in curva nord, come quest'anno avevo deciso di fare dopo qualche lustro passato in sud.
arrivo tardi, la partita era iniziata da un paio di minuti; inizialmente sbaglio cancello, clima cordiale, gendarmi rilassati e cortesi, ma il mio ingresso è il 48 e ora mi divide un muro infame dalla mia scala nominale di appartenenza, quindi esco e rifaccio la trafila, stavolta con uno steward meno sorridente del suo collega al 47,  ma soprattutto mi ritrovo nuovamente davanti a tre rappresentanti dell'Arma.
chiedo giocosamente e col sorriso chi dei tre volesse favorire, mi fa cenno quello al centro e davanti a lui mi presento.
solita palpata generale, quando ecco che scopre un oggetto solido nella tasca posta sulla mia natica sinistra e colto dal brivido dell'emozione mi infila la mano in tasca ed estrae lui stesso il prezioso tartufo: la custodia degli occhiali.
sinceramente, non mi era mai capitato che mi infilassero le mani in tasca, e alla mia domanda alla legalità di quanto stesse avvenendo ho ricevuto un gesto di superficialità come risposta. inutile approfondire lì per lì la questione, chi mi avrebbe difeso in quel contesto?

buonanotte, sempre forza roma. Matteo