ROMA - La luce, in fondo al tunnel, proprio non si vede. E se contro il Napoli sembrava che la Roma intravedesse un barlume, contro lo Spezia è ripiombata nel buio totale. Eliminata dalla Coppa Italia da una squadra di Serie B e all'Olimpico, per giunta. Senza reti dopo 120 minuti, punita ai calci di rigore contro una squadra, quella ligure, venuta nella Capitale per la partita della vita, come giusto che fosse. E ai quarti ci sarà Spezia-Alessandria. Sì, Spezia-Alessandria.
TURN OVER, MA NON TROPPO - Garcia cambia la difesa, con le novità Maicon, Castan ed Emerson Palmieri. A centrocampo spazio ad Uçan con Vainqueur e Pjanic. In avanti Dzeko, Iturbe e Salah. Nello Spezia, assente Calaiò, in attacco Di Carlo schiera la coppia Catellani-Nenè.
PIU' SPEZIA - La Roma, stavolta, fa la partita. E ci mancherebbe. Ma è lo Spezia ad avere le occasioni migliori nel primo tempo. Brezovic ci prova due volte da fuori, senza troppa precisione. La squadra di Di Carlo è brava a distendersi in contropiede, non lo è altrettanto quella di Garcia nel costruire azioni a difesa schierata. L'unico tentativo arriva al 25', quando Uçan scarica un destro dai 20 metri che non termina troppo lontano dalla porta di Chichizola. Un minuto dopo l'occasione più grande è dei liguri: De Sanctis non è perfetto sul tiro di Catellani, Nené sembrerebbe pronto a punire i giallorossi, ma Castan chiude con un guizzo.
DZEKO, QUASI GOL - La Roma trova pure il vantaggio, ma per questione di centimetri il gol di Dzeko, scattato sul filo del fuorigioco sul filtrante di Uçan, viene annullato (35').
LA GENTE MORMORA - Il primo tempo si chiude tra i mugugni dei 7.167 paganti dell'Olimpico, che nella ripresa provano ad alzare la voce e a spingere i giallorossi. L'effetto non è quello desiderato, perché lo Spezia si chiude bene, anche quando Pjanic e Salah provano a velocizzare la manovra. Passa un'ora e Chichizola ha ancora i guanti di un candore imbarazzante.
DENTRO FLORENZI - A mezz'ora dalla fine, ecco il primo cambio: dentro Florenzi per Iturbe (all'ultima in giallorosso?), poi tocca a Vainqueur lasciare il posto a De Rossi (64'). Ne nasce un'occasione buona (ma dal coefficiente alto) per Salah, che di destro spara alto da posizione angolata.
EPIC BREZO - Di Carlo risponde togliendo uno dei migliori: fuori Brezovic, dentro Juande (66'). Non che cambi molto, perché il canovaccio è sempre lo stesso: la Roma fa girare palla, lo Spezia prova a ripartire, quando può. Ne nasce, dopo un'azione manovrata, un colpo di testa debole e centrale di Maicon (71'). Garcia cambia anche l'esterno sinistro: Emerson Palmieri lascia il posto a Digne (79').
RUEDIGER DECISIVO - Uçan sbaglia di tutto, ma se c'è qualcuno nella Roma che non ha deluso nelle ultime due partite, quello è Ruediger, che salva in extremis sui tiri di Catellani (81') e poi su Situm (82'). I giallorossi rispondono con alcune prevedibili scucchiaiate a centro area che non trovano mai Dzeko. E allora Uçan, stavolta con lucidità, prova a sorprendere Chichizola con un destro a giro da fuori area abbastanza telefonato. Si va ai supplementari.
SUPPLEMENTARI - Così come il colpo di testa di Dzeko (su cross di Pjanic) al 97'. Il bosniaco prova anche ad arretrare per dare una mano alla squadra: impegno commovente, ma ben poco efficace quando si tratta di essere pericoloso nell'are avversaria. Ne esce fuori una lenta agonia per entrambe le squadre: lo Spezia alla ricerca dei calci di rigore, la Roma a caccia di un gol che non arriva, perché i due centrali, Terzi e Valentini, giocano la partita della vita e la Roma, così come lo Spezia, fisicamente arriva a pezzi al 120'. Si va, inevitabilmente, ai calci di rigore.
RIGORI - Ai
rigori succede l'irreparabile. Pjanic prende la
traversa, Dzeko tira alto, De Sanctis
non ne para uno. Ai quarti di finale, contro
l'Alessandria, ci sarà lo Spezia.