RESOCONTO DI SPQR
La trasferta viene affrontata in
treno, in una gelida mattina di Gennaio con -4° di
temperatura. In effetti è comodo lo spostamento su
binario, con partenza alle 6.57 ed arrivo alle 11.55
nella città ligure. L'unica mancanza riscontrata dai
tifosi giallorossi, oltre alla mancanza di
posacenere sul Frecciabianca, è stata l'assenza
totale di alcool già all'arrivo alla stazione di
Civitavecchia. E' evidente che Trenitalia non
consulta il calendario prima del rifornimento del
bar interno, il che è assolutamente inammissibile,
anche perché la cosa si è ripetuta al ritorno.
Come già avvenuto a Bergamo, anche in questo caso il
servizio predisposto per il trasferimento dei tifosi
della Roma è eccellente: si arriva a destinazione,
trovi un plotone degno della campagna militare in
medio oriente, ti fanno salire sugli autobus del
Comune e ti scaricano in un grande recinto non
attrezzato dal quale hai una sola scelta: entrare
allo stadio, anche se è mezzogiorno e mezzo.
Non avendo avuto la brillante intuizione di
quasi-giovani virgulti giallorossi che hanno
ordinato delle pizze da asporto facendosele passare
tra le inferriate, entro auspicando l'apertura del
bar. Quando lo stesso aprirà, verrà preso da assalto
dagli affamati giallorossi - affatto abituati al
digiuno - con fila annessa di 40 minuti. I bagni
sono alla turca e l'impianto, pur bellissimo per
vedere il calcio, mostra i sogni del tempo. Ci si
può muovere liberamente dal settore superiore a
quello inferiore (la cui visibilità è decisamente
inferiore) e praticamente tutti i tifosi della Roma
riempiono quello di sopra, esponendo con cura
meticolosa i loro striscioni e stendardi. Entrando,
tutto lo stadio è già pieno di striscioni rossoblu,
che vengono evidentemente attaccati prima. L'attesa
è lunga e freddolosa, ingannata dai vari messaggi su
what's app che mostrano le scritte sui muri vergate
da qualche buontempone entrato con una bomboletta
spray. Finalmente inizia la partita e quindi si può
fare quel tifo che ormai a casa è dimenticato.
Complessivamente ho avuto l'impressione che nel
secondo tempo il settore della Roma sia andato
meglio che nel primo. Non ricordo bene quando, ma ad
un certo punto sono piovuti dall'anello superiore a
quallo inferiore dei petardi di notevole potenza
(uno ha persino rotto un seggiolino con lo scoppio),
oltre a qualche torcia. Nel settore accanto,
facevano sfoggio di vessilli napoletani alcuni
soggetti che si sbracciavano con forza come a dire
che non apprezzavano affatto il coretto che gli
rivolgevano i giallorossi dal loro settore e che
faceva, se non ricordo male, più o meno così:
"e sembra che lui dorme, come Etna e Stromboli (3
volte)
e invece nooooo, il tuo sogno esaudirò
(3 volte)
Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta" (4
volte)
sulle note della canzone "Freed from desire"
dedicata a Will Grigg ed anche a Vardy del
Leicester.
Statece, è goliardia da stadio.
Rispolverata anche
"O genoano taccagno, non cacci un euro da un anno;
la crisi è colpa tua, e li mortacci tua".
E' goliardia da stadio, benpensanti statece.
Il gol è dall'altra parte e nonostante la buona
visibilità si capisce poco di quel che è successo,
fatto sta che la Roma porta in porto la partita e si
è tutti infreddoliti e felici. CI si mette un po' ad
uscire e, nell'attesa, dei razzi a luce rossa di
segnalazione marittima secondo dolcemente dal cielo,
colorati e inoffensivi. Manco fanno il botto.
Si risale sui bus, si arriva alla stazione e
ovviamente i romanisti a digiuno assalgono gli unici
due esercizi aperti, cosa che probabilmente sarebbe
stata evitata se fossero stati sazi. In quel momento
ho capito la maturità raggiunta dal popolo
romanista, che - in ottima parte - non ha raso al
suolo i locali ma ha acquistato i generi alimentari
di conforto, peraltro scarsi e a basso prezzo.
Anche la polizia, la guardia di finanza e i
carabinieri alla fine capiscono che si possono
persino togliere i caschi.
La trasferta è finita e alle 23.00 siamo nella città
più bella del mondo.
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....E QUELLI DELLA STAMPA
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Genoa-Roma
0-1: autogol di Izzo, vittoria preziosa per
Spalletti
La Roma a
Marassi conquista tre punti d'oro, risponde al
Napoli e mette pressione alla Juventus
di Valerio
Minutiello
ROMA
- La Roma inizia
il 2017 con una bella e sofferta vittoria in
casa del Genoa. Un campo
difficilissimo, dove sono cadute Juventus
(con un pesante 3-1), Milan
e Fiorentina, e
dove il Napoli non è andato
oltre lo 0-0. Tutte le grandi finora si erano
fermate, la Roma è riuscita a passare. Con un
autogol sfortunato di Izzo, il secondo per il
difensore dopo quello nel derby con la Sampdoria,
ma comunque meritando la vittoria. A Marassi
si è vista un'ottima Roma per tre quarti del
match, poi una squadra brava a soffrire negli
ultimi venti minuti in cui il Genoa ha
dato tutto.
Spesso si
rimproverava alla squadra di Spalletti
l'incapacità di vincere partite del
genere, anche per 1-0, stavolta ci è riuscita.
Un segnale chiaro alla Juventus:
la Roma ora è a -1 dalla capolista, che però ha
due partite in meno. Marassi è
un campo difficile per tutte, in questa stagione
il Genoa aveva perso solo una
volta finora, proprio nell'ultima in casa del
2016 con il Palermo. La Roma
però aveva vinto nelle ultime due
trasferte, e in generale con il Genoa aveva
vinto otto delle ultime nove sfide disputate.
DIFESA
A TRE - Spalletti deve rinunciare
a Manolas e sceglie la
difesa a tre con Rudiger, Fazio
e Juan Jesus. Sulle
fasce Bruno Peres ed Emerson
Palmieri, con Strootman e
De Rossi centrali. Nainggolan
ad agire dietro Perotti e
Dzeko. Juric, indebolito
dalle partenze di Rincon e
Pavoletti passati
rispettivamente a Juventus e
Napoli, si affida in
attacco a Simeone affiancato
da Ocampos e Ninkovic.
Come aveva fatto con la Juventus,
il Genoa parte fortissimo e
dopo solo un minuto Laxalt impegna
Szczesny in una parata
difficile con un bel tiro a giro.
BELLA
ROMA - Superato il pericolo però,
la Roma respinge bene
l'onda d'urto dei padroni di casa spinti da un
gran tifo a Marassi. La squadra di Spalletti
tiene un ritmo alto e gioca un buon calcio. Al
3' Perin compie un miracolo su una grande
conclusione di Dzeko, ma nell'occasione si
infortuna al ginocchio sinistro, non quello
già operato, e deve lasciare il posto a
Lamanna. La Roma fa la partita, Dzeko
fa a sportellate con la difesa del Genoa,
compreso l'ex Burdisso.
L'altro ex, Perotti, duetta
bene con Emerson Palmieri sulla sinistra, ma
al 28' davanti a Lamanna pecca
di altruismo mettendo un pallone al centro
invece di calciare.
AUTOGOL
IZZO - La Roma trova il meritato
vantaggio con un po' di fortuna al 35': un
tiro in diagonale di Bruno Peres
finisce in porta dopo una doppia deviazione,
decisiva quella di Izzo. Il
Genoa reagisce subito con
forza e la Roma, dopo aver
trovato il gol, rallenta un po' il ritmo. Al
39' una punizione velenosa calciata
direttamente in porta da Ninkovic,
colpisce il palo dopo un tocco decisivo di Szczesny.
Nel finale di primo tempo il Genoa attacca
a testa bassa, ma la Roma riesce
a difendere il vantaggio.
PALO
DZEKO - Nel secondo tempo la Roma
può sfruttare gli spazi lasciati dal
Genoa, anche se non ha lo
specialista delle ripartenze Salah.
Al 58' sfortunatissimo Dzeko,
che su assist di Nainggolan colpisce
benissimo ma centra il palo. Al 70' altra
occasione per il bosniaco, che stavolta però
calcia male da ottima posizione. Dall'altra
parte il Genoa non riesce a
servire il suo centravanti: a Simeone
non arrivano palloni giocabili, e
così il figlio del Cholo si vede poco. Al 78'
Juric inserisce Pinilla
al posto di Lazovic, rinforzando
l'attacco. Spalletti
risponde con l'ex El
Shaarawy al posto dell'altro ex Perotti,
che esce tra i fischi. Nel finale il Genoa
alza il ritmo e fa soffrire
tanto la Roma, che si
abbassa pericolosamente. Al 93' Szczesny
salva il risultato con una grande
parata su Ocampos. Un finale
di sofferenza per la Roma,
che alla fine porta a casa tre punti d'oro.
Per Juric è la terza
sconfitta consecutiva, ma anche senza Rincon e
Pavoletti si è visto un buon Genoa,
soprattutto nel finale.
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