Dal nostro inviato Roberto Maida
MONTREAL - Stavolta la Roma si gestisce, più che comandare il gioco come chiedeva Spalletti. Ma l’atteggiamento, 48 ore dopo la vittoria di Saint Louis contro il Liverpool che pesava sulle gambe dei calciatori, è sufficiente per battere il volenteroso e fragile Montreal Impact nel secondo e ultimo test-match nordamericano.
FIAMMATE. L’amichevole al Saputo Stadium, esaurito per l’occasione e pieno di tifosi italiani, è stata orientata in venti minuti grazie a due regali difensivi dei canadesi. Prima lo sciagurato difensore Fischer, di solito una riserva, ha consegnato a Perotti il pallone che è servito per un facile assist a Dzeko, ancora una volta a segno e ancora una volta di sinistro: per lui il bilancio di questo precampionato parla di 9 gol in 5 partite. Poi un altro pallone sradicato nella trequarti avversaria ha dato a Salah l’opportunità di lanciare nello spazio Nainggolan: tocco di piatto e 2-0.
LE MOSSE. Spalletti nella formazione iniziale ha cambiato soltanto due uomini rispetto al Liverpool: De Rossi al posto di Paredes e Perotti per El Shaarawy. Segno della volontà di fare esperimenti credibili. Soltanto all’intervallo ha stravolto la squadra per non sovraccaricarla, provando il 4-2-3-1: prima con De Rossi e Paredes davanti alla difesa e il giovane Gerson trequartista, poi con Gerson e Paredes mediani e Ricci dietro a Totti. Fragoroso il boato che ha accolto Totti all’ingresso nel secondo tempo, in cui la Roma si è limitata a controllare la partita concedendo al Montreal, che è in corsa per i playoff della Mls, qualche possibilità di troppo: però Alisson, già decisivo contro il Liverpool, ha parato tutto. E tre legni, due nel primo tempo e uno nel secondo, lo hanno aiutato a uscire immacolato dallo stadio.
LEGNI. La vittoria è venuta facilmente ma è stata anche aiutata dagli episodi. Didier Drogba, piuttosto appesantito ma ancora capace di giocate da fenomeno, sullo 0-0 ha inventato un spettacolare pallonetto da fermo (in leggero fuorigioco) che ha costretto Alisson a una miracolosa retromarcia utile a spingere il pallone sulla traversa. E sul 2-0, dopo un errore sotto porta di Dzeko ancora innescato da Salah, un destro da fuori di Choiniere è finito sul palo; sulla ribattuta poi Alisson ha respinto il destro di Drogba. Infine un disimpegno sconsiderato di Strootman, in regresso rispetto a Saint Louis, ha dato a Salazar l’occasione della vita: terribile però il suo tiro fuori da 8 metri. In definitiva, anche per la traversa colpita da Jackson-Hamel nella ripresa, la squadra di Joey Saputo avrebbe meritato almeno un gol, anche se nel finale El Shaarawy in contropiede ha avuto due chances per il 3-0.
RITORNO. Con questa serata si conclude la tournée nordamericana della Roma. Il ritorno in Italia è previsto per venerdì, più o meno in contemporanea con il sorteggio che svelerà l’avversaria del playoff di Champions League.