ROMA - Volk, Manfredini e Totti si erano fermati a 32. Dzeko no, lui fa di più. E il bello è che non è ancora finita. 33 gol stagionali, quasi una sberla all’infausto arrivo dello scorso anno. La doppietta del bosniaco, oggi capocannoniere in attesa di Belotti e colleghi, dà alla Roma il successo contro l’Empoli (2-0) e la comodità di gustarsi il duello tra Napoli e Juve con la “tranquillità” dei -5. Edin saluta a venti minuti dal termine (gli fa spazio Totti nel boato dei tifosi), Spalletti ne avrà tanto bisogno già martedì in Coppa Italia quando lo stadio vivrà il suo derby senza barriere.
PRIMO EDIN - La prima pagina dell’Olimpico regala subito un episodio da moviola: lancio di Pasqual per Thiam, steso in area da Szczesny. La Roma si salva perché per Massa e i suoi assistenti si tratta di fuorigioco. È la stagione di Dzeko e questo ormai lo si è capito già da un po’. Sfiora l’1-0 di testa (il tentativo sorvola la traversa), lo prende d’istinto e carattere al 12’ sugli sviluppi di un corner, approfittando della pennichella della difesa dell’Empoli, “sporcando” il pallone alle spalle di Skorupski. Doppio botta e risposta alla mezz’ora: Paredes e Perotti per la squadra di Spalletti, El Kaddouri e Marilungo per quella di Martusciello. La prova dei toscani, nel suo complesso, è molto positiva: c’è la reazione al gol e in più la linea difensiva giallorossa non pare essere in una serata favorevole.SECONDO EDIN - È ancora Marilungo, a inizio ripresa, a smuovere la tranquillità della Roma. Il tocco d’esterno è completo perché efficace e bello da vedere, ma deve fare i conti con il volo di Szczesny. Il 56’ è il minuto in cui Dzeko entra di diritto nella biblioteca storica del club: la sua girata, su sponda di Salah, vale il 2-0 e il 33° gol stagionale. Mai nessuno come l’attaccante bosniaco, è il giocatore che ha segnato di più con questa maglia in una sola annata. C’è la possibilità del tris con l’egiziano, il suo colpo di testa – anche se supera Skorupski – si spegne sul legno. Tra gli applausi dell’Olimpico esce Edin, tra i cori dell’Olimpico entra Totti. Un paio d’invenzioni del capitano, gli ingressi di Grenier e Juan Jesus, un timido sinistro di Buchel dalla distanza e poco altro. Da stanotte si penserà al derby.