ROMA -
Una giornata così assurda ed emozionante alla
Roma non si respirava da anni. Nel giorno
dell'addio al calcio di Totti davanti ad un
Olimpico stracolmo la Roma strappa un 3-2 in
extremis contro il Genoa che vuol dire accesso
diretto alla Champions. Una vittoria arrivata al
termine di una gara folle in un pomeriggio a dir
poco surreale con un popolo intero accorso a
salutare il suo capitano dei record.
TOTTI,
QUANTE EMOZIONI! - Dopo 3 Papi, 6 sindaci, 25
stagioni e 8827 giorni finisce l'era Totti alla
Roma. La città tributa al suo capitano più amato
una giornata di amore e passione. Un affetto
sconfinato per chi ha tenuto al braccio con
orgoglio la fascia per due decadi. In un
Olimpico pieno fino all'inverosimile è andato in
scena un capolavoro di emozioni, un addio pieno
di lacrime per un giorno che tutti i tifosi
romanisti volevano rimandare il più possibile
vista l'eternità del loro numero dieci.
OLIMPICO IN LACRIME PER IL SUO CAPITANO - La Sud gli ha dedicato una coreografia da togliere il fiato con la scritta "Totti è la Roma" a campeggiare su uno sfondo di cartoncini giallo e rossi. La coreografia più bella e forse quella più sofferta di tutte. Ma non c'era solo la curva. In tutti i settori spuntavano striscioni di amore infinito per Francesco con un appaluso scrosciante all'annuncio del suo nome (e fischi assordanti per Spalletti che, almeno inizialmente, ha scelto di tenere Totti in panchina).
Poi le maglie numero dieci - così tante che è impossibile contarle tutte - indossate da tifosi giovani e anziani, famiglie allo stadio con i figli, mano nella mano. C'era tutto il popolo della Roma, così numeroso che sarebbero serviti due Olimpico per contenerlo tutto. Ciliegina sulla torta un aereo che ha sorvolato lo stadio prima del via con lo striscione: "Grazie capitano". Totti prima del via corre sotto la sua curva per salutarla e ringraziare di tanto affetto. Intanto in tribuna la sua famiglia (i genitori, Enzo e Fiorella, il fratello Riccardo, Ilary Blasi e i tuoi tre figli) era lì ad applaudirlo commossa con la maglia bianca e la scritta: "Sei unico".PRIMO TEMPO - Tanto è forte l'emozione in tribuna, fortissima e tangibile, quanto è molle la squadra in campo. Spalletti schiera El Shaarawy e Salah ai fianchi di Dzeko ma è indietro che la squadra capitolina balla da subito. Passano solo tre minuti e Manolas si fa irridere dal baby Pellegri che al 3' gela l'Olimpico regalandosi un piccolo record: con i suoi sedici anni è il più giovane giocatore a esultare nei top 5 campionato europei (superato Kean che solo ieri aveva segnato il gol della vittoria della Juve a Bologna). Il vantaggio ospite non scuote la Roma che sembra imbambolata, travolta dalla giornata surreale nella quale è immersa. Accade così che al 9' Laxalt e Palladino vanno ad un passo dal raddoppio. I giallorossi sono in chiara difficoltà emotiva ma al 10' trovano al primo assalto il gol del pari: merito di Dzeko che sfrutta - forse sistemandosi con una mano - un cross di Emerson dalla sinistra per infilare il pari in tap-in dopo aver colpito il palo. L'1-1 sembra svegliare la Roma che al 13' subisce un nuovo schock: Emerson poggia male il ginocchio sinistro e crolla a terra urlando dal dolore. La torsione innaturale dell'arto non lascia presagire nulla di buono. Al suo posto entra Mario Rui. Dzeko ha un paio di ottime palle gol per firmare il sorpasso ma le spreca in modo incredibile. El Shaarawy anche si divora il 2-1 al 21' su una verticalizzazione da applausi di Strootman. Il primo tempo si chiude con Dzeko che chiede un rigore per una trattenuta in area di Munoz.
RIPRESA, ECCO TOTTI - Nella ripresa arriva finalmente il momento di Totti che al 54' entra in campo al posto di Salah fra l'ovazione di tutto il suo popolo. La Roma prova a sfruttare il momento di entusiasmo generale e schiaccia il Genoa nella propria metà campo. La manovra della Roma è però confusa ed isterica, affidata agli spunti individuali. Più passa il tempo e più la preoccupazione per un secondo posto che scivola via aumenta. Strootman prova a suonare la carica alla squadra con un sinistro di collo pieno dai 25 metri a lato di poco. El Shaarawy prima di lasciare il campo per Perotti esalta di testa i riflessi di Lamanna. La rete che manda in paradiso la Roma e libera l'urlo incredibile dell'Olimpico arriva al 74' grazie a De Rossi che sfrutta al meglio un pallone lasciato in area da Lamanna dopo una corta respinta su un tiro ravvicinato di Dzeko. La gioia incontenibile per un successo fondamentale si infrange cinque minuti dopo quando Lazovic di testa approfitta di una colossale svista di Szczesny e Mario Rui per fissare il 2-2 in una giornata da psicodramma collettivo in casa giallorossa. Passano tre minuti ed è ancora Lazovic a sfiorare il vantaggio per il Genoa con un pallonetto su Szczesny che si infrange sul palo. La Roma va all'assalto ma le idee non ci sono. Il Genoa gestisce senza problemi il pallone mandando in confusione gli uomini di Spalletti che non riescono mai a creare una situazione pericolosa, quasi incredibilmente svuotati e privi di rabbia agonistica. Quando tutto sembrava ormai svanito, ecco arrivare al primo minuto di recupero il gol che rimanda in estasi i tifosi giallorossi in una incredibile altalena di emozioni: punizione di De Rossi, testa di Fazio, assist di Dzeko e Perotti che sotto misura insacca di rabbia un pallone che vale nuovamente il secondo posto. Gli ultimi tre minuti sono sofferenza allo stato puro, una sofferenza inattesa che rende la vittoria finale ancora più bella. Il 3-2 finale vuol dire secondo posto, vuol dire Champions diretta, vuol dire Totti che può festeggiare nel migliore dei modi l'addio alla sua Roma.