XXXIV Giornata
ROMA - LAZIO 1-3 Roma, Stadio Olimpico,
domenica, 30 aprile 2017 ore 12.30 invia una e-mail per i resoconti
Tifo Roma:
La giornata inizia con la Sud in silenzio per
protesta del gruppo Roma contro le misure
cautelari applicate ad alcuni ultras già
sottoposti a daspo a seguito dell'aggressione di
un gruppo di svedesi simpatizzanti della Lazio.
L'astensione dura per tutto il primo tempo, anche
se nel secondo si nota una spaccatura perché la
parte alta prova a tifare.
Nord alta in Tribuna Tevere con striscione "il
pranzo è servito" ed abiti da cuoco e bandierine
biancozzurre con il topo.
i se
Tabellino partita:
Roma (4-2-3-1): Szczesny;
Ruediger, Manolas, Fazio (63′ Perotti), Emerson;
De Rossi (73′ Totti), Strootman; Salah,
Nainggolan, El Shaarawy (45′ Bruno Peres);
Dzeko.
A disp.: Alisson, Lobont, Bruno Peres,
Vermaelen, Juan Jesus, Mario Rui, Gerson,
Grenier, Paredes.
All.: Spalletti.
Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Bastos, De Vrij (73′
Hoedt), Wallace; Basta, Parolo, Biglia, Lulic,
Lukaku (44′ Felipe Anderson); Milinkovic; Keita
(87′ Djordjevic).
A disp.: Vargic, Adamonis, Patric, Radu, Murgia,
Crecco, Luis Alberto, Lombardi, Immobile.
All.: Inzaghi.
Arbitro: Orsato, Assistenti: Costanzo – Passeri,
Quarto Uomo: Meli
Addizionali: Damato – Di Bello
Marcatori: 11′ Keita, 45′ De Rossi, 50′ Basta,
85′ Keita
NOTE Ammoniti 45′ Biglia, 81′ Hoedt, 87′ Keita,
92′ Parolo Espulsi: 92′ Ruediger Spettatori
43.794
Roberto M.
Non entrò nel merito calcistico perche non mi
interessa e non l'ho mai fatto. Un derby perso è perso
punto. Non piace e non mi è piaciuto l'aspetto
tifoidale. Premessa. Come tanti sono vecchio e ho
avuto la fortuna di vivere una realtà diversa. Vabbè.
Amen. Il mondo cambia e ci mancherebbe. Mica aspetta
noi. la bellezza del derby era la possibilità di far
valere il tuo valore. Credo che la nostra Curva, negli
anni e indipendente dai risultati, abbia sempre fatto
la sua parte. Che bello vedere quelle mani alzate.
Quei cori che facevano saltare i microfoni delle TV.
Io dico questo e la faccio breve. E mi prendo tutte le
responsabilità. Se io non tifo perché mi mettono delle
barriere e perché mi fanno le multe perché cambio
posto io sostengo questa battaglia per tutta la vita.
È una battaglia di civiltà. È una battaglia vinta.
Però vedi Lore...
Se uno fa l'ultras e ammazzi di botte al pub un
turista...beh Lore che ti devo dire. È il gioco
"sporco" e ci può stare. Però se sono grande e faccio
certe cose poi forse lo so che mi può succedere.
Fa parte del gioco. O no?
Tuttavia al derby io farei il tifo per la mia Roma. Se
si bevono qualche amico mio mi rode il culo ma faccio
il tifo per la Roma.
Sono due derby che si sentono solo loro. Lo sappiamo
che è così. Per me così non dovrebbe essere.
Insomma oggi forse abbiamo perso una possibilità.
Abbiamo forse, in buona fede, lasciato sola la nostra
Roma. Non credo sia giusto.
Tutto qui. Grazie per lo spazio.
Forza Roma sempre. Ciao
Lorenzo, volevo scrivere un paio di considerazioni su
quanto accaduto al derby. La prima è che, pur
condividendo al 100% le motivazioni dello sciopero del
tifo, da me e da molti altri rispettato, ritengo che
l'assenza di bandiere in tutta la partita e il
silenzio per 15, 30 o 45 minuti sarebbero stati
sufficienti alla causa, non lasciando la squadra
completamente priva di sostegno in una partita così
importante della stagione. Tuttavia comprendo come si
sia voluta dare una risposta plateale agli altrettanto
plateali provvedimenti presi in settimana. La seconda
riguarda i fischi che sono piovuti sui cori per i
diffidati e contro le F.D.O., provenienti non solo dai
laziali/partenopei (di cui conosciamo la mentalità) ma
soprattutto da settori occupati da "tifosi" romanisti.
Vorrei invitare questi "tifosi" innanzitutto a
guardare le partite sul televisore di casa, ammirando
le gesta di Dzeko & Co. con tanto di moviola e
commento tecnico, senza alcun disturbo da parte dei
"cattivoni" della Sud; poi vorrei invitarli a togliere
dai propri profili Facebook tutte le foto della Curva
Sud, quella Curva che esaltano quando le cose vanno
bene e che insultano alla prima occasione utile. Passi
criticare o non condividere alcuni comportamenti, ma
insultare senza rispetto chi sostiene la Roma in tutta
Italia e in tutta Europa e soprattutto chi a causa del
suo amore per la Roma ha a che fare con un
provvedimento restrittivo proprio no!
AVANTI CURVA SUD,
ANDREA ciao lorenzo,
scusa per lo sfogo volgare e brutale, ma a me quelli
che si fanno chiamare ultras della Roma hanno stancato
veramente tanto. per la loro intransigenza hanno messo
le barriere, io sono stato sofferente a casa quasi due
anni, poi quando era il momento di tornare non hanno
detto niente, solo un comunicato il giorno prima della
partita. ieri sera si diffonde la notizia che oggi ci
sarà sciopero del tifo, oltre a continuare con
l'intransigenza; tra l'altro poco coerente perché è
rimasta la divisione ma hanno fatto finta di niente;
quello che più mi fa rabia è il menefreghismo nei
confronti dei tifosi come me, che pur stando fuori
dall'ambiente ultras(i gruppi, perché a questo punto
io sono molto più ultras di loro) hanno accolto la
protesta contro le barriere. comunicare anche a noi
che in coppa si entra e che oggi non si tifa, in tempi
ragionevoli sarebbe stato una forma di rispetto
dovuta. la curva è di tutti, soprattutto di quelli che
tifano senza rompe sempre li cojoni. forza Roma.
grazie e complimenti per il sito e per tutto quello
che fai. Andrea 2
Ciao Lorenzo, sono Andrea, 50 anni,forse non ti
ricordi di me,ma andavamo in trasferta insieme ai
tempi di quel fantastico gruppo capitanato dal grande
Vittorio trenta, ero amico del grande fabrizio ozzy.ho
frequentato per 20 anni una curva che ora non esiste
più purché non esiste più gente come noi e dopo ti
spiego meglio. Il mio è un cuore ferito che
butta sangue da quel 26.5.2013.scrivo appena dopo
essere rientrato a casa da questa ennesima umiliazione
di questo derby perso,in campo e fuori.la roma
,Lorenzo, non esiste più. Abbiamo perso la nostra
romanità, il nostro DNA romanista di lotta,cuore e
bava alla bocca non c'è più. Non sono vedovo di
nessuno, ma parlo alla luce dei risultati:in questi 6
anni di yankee abbiamo toccato il fondo,dal 26.5,alla
semifinale di coppa Italia recente,passando per il 7 a
1 in casa con il bayern,allo 0 3 con la fiorentina in
coppa uefa. Non avendo mai vinto tanto nella nostra
storia, noi viviamo di derby e per me il 26.5 e'una
ferita che butta ancora sangue.abbiamo gente bella
incravattata in società che pensa a comprare direttori
sportivi e a vendere e comprare ogni anno decine di
giocatori, facendo ogni anno macedonie che non
servono a niente.ma mi domando una cosa, c'era
bisogno di far venire gente dall America per prendere
giocatori a parametro zero,in prestito e a fare
plusvalenze ogni anno?!ci rendiamo conto che dall
altra parte ci stanno prendendo per il culo da anni?!
Sai Lorenzo, e qui vengo alla gente come noi che aveva
le palle per fare cambiare le cose,io appartengo a
quei 50 che andarono a contestare sensi in monte mario
partendo dalla sud a 20 minuti dalla fine di un roma
Perugia, perché dovevavmo fare capire a lui che doveva
cambiare rotta, eravamo stanchi di subire scelte di un
presidente che ci regalavano delusioni.appartengo a
quelli che contestarono la Roma dopo l'eliminazione
della coppa Italia ad inizio stagione, contestazione
che ci fece vincere uno scudetto 9 mesi dopo.ora
qualcuno è capace di svegliarsi da questo coma?! Noi
non lo possiamo più fare,il nostro tempo lo abbiamo
fatto.ci devono pensare quei ragazzi che a forza di
pensare a barriere e diffide stanno perdendo di vista
l amore per la Roma. Qua invece pare che tutto vada
bene, un bel secondo posto e via.no,non va così, quei
ragazzi martedì 2.5 devono andare a trigoria e fare
capire che ci siamo rotti le palle e se hanno le
palle,così come le avevamo noi,andare, perché no,sotto
la ambasciata americana e far capire a questi yankee
che il tempo e' finito, visto che sotto la loro
dirigenza abbiamo subito la più grande macchia della
nostra storia.non vi siete stancati di farvi pigliare
per il culo da quelli.non si vede più una coreografia
decente da anni,i derby li perdiamo pure fuori ora.la
gente come noi da tempo si sarebbe fatta sentire ma
per noi la Roma era tutto e a farci prendere per il
culo non ci andava, volevamo vincere o quantomeno
vedere gente che lottava. Ma qua si pensa alle
barriere e alle diffide mentre continuano a umiliare
la nostra maglia.........svegliatevi ragazzi,esiste
anche la Roma! Non avendo trovato
biglietti (per misteriosi motivi la Tevere si può
acquistare solo nei Romastòr) vado in Monte Mario, e
alle 10 e 40 sono già dentro. Lo stadio si riempie
(si fa per dire, perché c’erano molti vuoti, oltre
che negli altri settori, anche nelle due curve:
evidentemente è stata bloccata la vendita della
Curva Sud, per piazzare i biglietti più cari…)
lentamente. Fino alle 11.40 tutto il pubblico rimane
in completo silenzio, sia i romanisti, sia gli
ospiti tifosi del lazio, cosa che fino a 3/4 anni
non sarebbe successa, anzi sarebbe stata
inconcepibile. Dopo qualche minuto parte la canzone
di Conidi e poi Forza Roma, Forza Lupi di Fiorini,
con qualche fischio e controfischi. Verso le 11.48
entrano i portieri della Roma, un paio di minuti
dopo ingresso dei laziali, accolti dai fischi dei
Romani e cori degli ospiti. Si va avanti un po’
stancamente così fino alle 11.55, quando entra la
Roma e si ripete la scena precedente a parti
invertite. Inizia Campo Testaccio, che in Monte
Mario tuttavia non tutti hanno cantato. Insomma, una
moscerìa generale, di entrambe le tifoserie dico:
infatti a parte i gol, la vittoria, lo sciopero del
tifo romanista nel primo tempo (ma in parte anche
nel secondo?) e l’inconsistenza della Roma sul
campo, solo nel finale c’è una prevalenza degli
ospiti. Sospetto che questa repressione e la
susseguente protesta abbia portato ad un decadimento
generalizzato del tifo (che ritengo fosse il vero
obiettivo di chi aveva concepito e attuata la
repressione), che mi pare abbia colpito anche i
laziali, non ostante che essi - dopo un’iniziale
adesione alle iniziative di lotta attuate dalla
Curva Sud - siano poi tornati sui propri passi,
appecoronandosi alle direttive della questura e
delle ‘superiori autorità’, entrando, tifando ecc. e
dunque senza subire la cesura sperimentata dal tifo
giallorosso.
Dopo il terzo gol molti in Monte Mario lasciano lo
stadio.
Una riflessione. Innanzi tutto condivido quanto
espresso da Andrea1: rispettiamo chi sostiene la
Roma in tutta Italia e in tutta Europa, e non
dimentichiamo i fratelli giallorossi che – senza
addentrarsi ora in questioni di natura morale –
comunque, a causa del loro amore per la Roma, per un
motivo o per l’altro hanno a che fare con un
provvedimento restrittivo ecc. Detto questo, con
molta umiltà, mi chiedo se sia stata veramente la
mossa strategicamente azzeccata o più opportuna
questo sciopero. Forse si poteva tifare, e nel
contempo ricordare e sostenere gli amici e i
compagni di fede a cui era stato impedito di essere
presenti… magari solo con i cori, poiché sappiamo
che la repressione rende impossibile esprimersi
liberamente e civilmente con gli striscioni
(violando tra l’altro un articolo della
Costituzione…), però tali cori avrebbero potuto
comunque essere un segno di solidarietà e di
identità. Mi sembra che ormai la speculazione – in
senso filosofico, dico! – sul tifo sia talmente
spinta ed estrema, che si rischia di perderne di
vista natura e scopi, come se al tifo si sta
sostituendo la ‘filosofia sul tifo’ o per, per usare
una metafora colorita, i credenti inizino a cedere
il passo ai teologi…
Per finire un episodio che fa capire la maniera
ridicola di gestire il tifo e i tifosi da parte di
chi ha ricevuto questo compito: la sciarpa con la
scritta odio tutti e altre amenità del genere, che
in curva non poteva passare, in Monte Mario è
entrata senza problemi…
C’è solo la ROMA!
Livio
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
IL MESSAGGERO
Spettacolo Lazio: doppio Keita e Basta travolgono
la Roma: biancocelesti quarti
Spalletti persevera, ripetendo gli errori fatti nelle
semifinali di Coppa Italia, e Inzaghi, senza
stravolgere il copione, va ancora a dama. La Lazio,
dopo 5 anni, torna a vincere il derby (1-3) in
campionato e consolida il suo 4° posto, allungando
sull'Atalanta (+3). La Roma, invece, non entra mai in
partita e crolla, psicologicamente e fisicamente,
nella ripresa. Adesso si dovrà preoccupare
esclusivamente di difendere il 2° posto: è davanti al
Napoli (+4) che però stasera giocherà a San Siro
contro l'Inter. La corsa scudetto finisce
all'Olimpico, a 4 giornate dal traguardo: la Juve
capolista, nonostante il pari di Bergamo contro
l'Atalanta, aumenta il suo vantaggio in classifica
(+9) e vola verso il 6° scudetto
consecutivo.
SENZA STORIA
Inzaghi, pur dovendo rinunciare a Immobile (influenza
intestinale), si aggiudica il 2° derby stagionale,
dopo quello nella gara di andata di coppa che ha
spinto la Lazio in finale. Il successo è meritato:
Keita, schierato inizialmente al posto di Felipe
Anderson, spopola in contropiede e apre e chiude al
sfida. Orsato rischia di essere decisivo quanto
l'attaccante biancoceleste: l'arbitro non concede il
rigore solare per il fallo di Fazio su Lukaku con la
Lazio già avanti (0-1) e ne assegna uno inesistente
per l'entrata a vuoto di Wallace su Strootman. Il
pari, con la trasformazione di De Rossi, a fine primo
tempo non serve alla Roma. Spalletti, nuovamente
umiliato da Inzaghi, inserisce Peres per El Shaarawy e
passa dal 4-3-3 al 3-5-2 per mettersi a specchio,
peggiorando la situazione. La Nord urla ladri, ma i
giallorossi è come se non fossero più in campo. In
contropiede Basta, anche aiutato dalla deviazione di
Fazio, segna il suo 1° gol in maglia biancoceleste.
Orsato nega il 2° rigore alla Lazio: Fazio su Keita.
Perotti per Fazio e Totti per De Rossi: le
sostituzioni in corsa non cambiano la storia del
match. Nel finale Keita, su incursione di Lulic, firma
la sua doppietta e festeggia sotto la curva.
PROVA TV
Spalletti sta chiudendo male la sua seconda avventura
a Trigoria. Il suo nervosismo ha coinvolto anche i
suoi giocatori. E alcuni episodi di questo 4° derby
stagionale, per la prima volta giocato all'ora di
pranzo, potrebbero influire sulla volata per il 2°
posto. Rischio prova tv per Strootman (simulazione)
che si è buttato senza essere colpito da Wallace e De
Rossi (provocazione) che ha esultato con un gesto anti
sportivo davanti alla panchina della Lazio: rischiano
entrambi 2 turni. In più Ruediger, a fine recupero, è
stato espulso per un calcione a Djordjevic. A San
Siro, domenica sera contro il Milan, la Roma rischia
di presentarsi senza 3
titolari. corrieredellosport.it
Roma-Lazio 1-3, Keita apre e chiude: la
Juve a +9
Rigore di De Rossi per il pari nei
primi 45', poi Basta e il secondo gol
dell'attaccante decidono il derby e chiudono ogni
discorso per l'assegnazione dello Scudetto
Vladimiro Cotugno
domenica 30
aprile 2017 12:23
ROMA
- Dopo cinque anni la Lazio torna a vincere un derby
di campionato, prendendosi il quarto posto in
solitaria (a 4 punti dal Napoli) e mettendo la
parola fine ad ogni eventuale rimonta scudetto
della Roma che resta a 9 lunghezze dalla Juventus
a quattro giornate dal termine e che ora deve
guardarsi dal Napoli, impegnato a San Siro contro
l'Inter: se vincono, i partenopei salgono a -1 dal
secondo posto. Decisivo Keita, che apre e chiude i
giochi tra primo e secondo tempo dopo un rigore di
De Rossi (per fallo inesistente su Strootman) e il
secondo vantaggio biancoceleste firmato da
Basha.
DZEKO
SBAGLIA, KEITA NO - Il forfait di
Immobile nel riscaldamento
sconvolge i piani di Inzaghi, costretto a
ripiegare su un 4-5-1 con il solo Keita terminale
offensivo. Roma con De Rossi dal primo minuto e il
trio El Shaarawy-Nainggolan-Salah dietro Dzeko,
che ha subito il pallone per fare male: Strakosha
mette i pugni sulla conclusione ravvicinata del
bosniaco. Ed è ancora il portiere biancoceleste a
salvare il risultato sul diagonale debole ma
velenoso di Salah al 9'. Roma che sembra in
controllo, ma la Lazio passa alla prima occasione:
Keita punta Emerson e Fazio,
arriva al limite dell'area e si accentra per poi
infilare il sinistro sotto le gambe del brasiliano
e sul primo palo di Szczesny.
STROOTMAN,
RIGORE INESISTENTE. L'1-1 DI DE ROSSI -
Il gol esalta la Lazio, Fazio
rischia grosso su Lukaku dentro l'area con
un'entrata da rigore, Szczesny si allunga sulla
conclusione potente di Parolo. Reazione Roma?
Manovrata ma sempre prevedibile, che difetta di
tecnica e precisione negli ultimi trenta metri. Al
di là degli spazi, tanti errori basilari e
gratuiti. I ritmi non sono altissimi, Spalletti ci
pensa un po' e poi manda a scaldare Totti.
E intanto Parolo ci riprova dopo una grande azione
di Keita, con Szczesny in tuffo a salvare i
giallorossi. Si va verso l'intervallo, ultimi
assalti giallorossi: la palla in area arriva a Strootman
che cade, sembra colpito da Wallace,
Orsato (con l'ok dell'addizionale Di Bello)
assegna il rigore che le immagini televisive poi
smentiscono, evidenziando la simulazione
dell'olandese. Biglia è furioso (e viene
ammonito), De Rossi batte il
penalty "alla Perotti, conclusione non fortissima
ma sufficiente a superare Strakosha per l'1-1 con
cui si chiude il primo tempo, senza Lukaku che non
ce la fa: dentro Felipe Anderson.
BASTA
RIPORTA AVANTI LA LAZIO. TOTTI, 20' - Fuori
El Shaarawy per Bruno Peres:
Spalletti vira sul 3-4-2-1. Salah semina il panico
in area e serve Dzeko, al quale si oppone ancora
un grande Strakosha. Una parata che porta al
vantaggio della Lazio, con Basta
che conclude a rete dal limite e la deviazione di
Fazio che mette fuori causa Szczesny dopo 5' della
ripresa. Nainggolan cerca il 2-2 da fuori, ancora
Strakosha blocca, dall'altra parte la Lazio cerca
ma non trova il colpo del ko con Keita prima (che
reclama anche un rigore per un altro contatto con
Fazio) e Felipe Anderson poi. Spalletti richiama
proprio il difensore argentino per inserire
Perotti, poi a 20' dal termine
inserisce anche Totti per
quello che potrebbe essere il suo ultimo derby da
giocatore: fuori De Rossi.
KEITA
CHIUDE I GIOCHI - La Lazio perde i
pezzi: fuori anche De Vrij che si accascia in area
per un problema, c'è Hoedt che
si becca subito un giallo per fermare Salah
lanciato a rete. Punizione che Totti mette in
mezzo, dalla respinta parte il contropiede della
Lazio sull'asse Biglia-Felipe Anderson, Szczesny
tiene a galla i giallorossi con una grande uscita
sul brasiliano. Non può nulla però il polacco sul
contropiede seguente, iniziato e rifinito da Lulic
e chiuso da Keita: doppietta per il senegalese,
tre punti per la Lazio, Roma che esce a testa
bassa dal derby e con Rudiger espulso nel recupero
per un'entrata killer su Djordjevic.