ROMA - Primi
venti minuti spudoratamente belli, mai vanitosi e
portati in trionfo da Dzeko e Salah,
che nel breve sono capaci di mettere a referto un
gol a testa e un palo. La Roma ne fa quattro al
Torino e il terzo – quello di Paredes al 65’ – è
in tutta probabilità quello che i telecronisti
sudamericani chiamano ‘golazo’. Maxi Lopez tenta
invano di riaprirla all’84’ e nel recupero
arriva il marchio di Nainggolan, servito dallo
splendido Totti, che chiude ogni
discorso. Spalletti risupera il Napoli due
ore dopo, tornando al secondo posto e a -7 dalla
Juve, mentre Mihajlovic si allontana sempre più
dalla zona europea.
IL SOLITO EDIN - Per il Toro si mette subito in salita e lo si capisce già al 3’ quando c’è bisogno dell’intervento provvidenziale di De Silvestri su Nainggolan per permettere al pallone di non raggiungere il solitario Dzeko. La deviazione sotto porta di Juan Jesus, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, non trova la via della rete che arriva però al 10’ con il solito Edin: si difende da Lukic e lascia partire una rasoiata che sorprende Hart portando a 29 il suo score stagionale. La difesa di Mihajlovic sta a guardare, soprattutto sulle corsie esterne. Un tentativo di Nainggolan e un altro di Dzeko prima dello straordinario raddoppio di Salah (17’), istintivo nello scaricare dalla distanza il colpo di testa ad allontanare di Barreca. L’egiziano è incontenibile e poco più tardi viene fermato solo dal palo in quella che - più o meno - appare come una giocata fotocopia perché stavolta il sinistro è a giro. Il 2-0 costringe la squadra di Spalletti ad abbassare il ritmo e a lasciare più idee ai centrocampisti granata, che vanno vicini alla prima rete con la violenta conclusione di Lukic. Tra i tanti ex c’è Bruno Peres, che al 45’ chiude l’incursione di Benassi con una diagonale che salva il parziale.
GOLAZO PAREDES - La ripresa potrebbe sorridere subito e ancora alla Roma, ma Dzeko decide di fermarsi e gettare al vento ben due occasioni. La risposta degli avversari si blocca nella sfera del potenziale, la ragione è da ricercare nel ritardo di Baselli che avrebbe dovuto solamente presentarsi un attimo prima all’appuntamento con il cioccolatino tirato in mezzo da Lukic. All’Olimpico si rivede – tra i fischi – Iturbe: sostituisce l’altro ex Iago Falque, che lascia il campo abbracciando Spalletti. Il velo involontario di Strootman dà a Belotti una chance interessante, sprecata e consegnata con estrema lentezza a Szczesny. Poi arriva il jolly e lo pesca Paredes al 65’: lampo improvviso dal limite dell’area che termina dritto all’angolino basso difeso da Hart. Il gol è talmente bello che non ci crede nemmeno lui, il gesto con la mano è eloquente. Altri due cambi: Boyé per Benassi e Vermaelen per Manolas. Dzeko si divora il poker e l’entrata di Maxi Lopez porta al Torino la rete della bandiera, grazie alla verticalizzazione di Zappacosta e all’intuito dell’argentino che scatta benissimo sul filo del fuorigioco. Sì, nel finale c’è Totti in campo e l’assist per il definitivo poker di Nainggolan (91’) è suo.