ROMA - Cambia la coppa, ma in Europa è sempre la stessa Roma. Avanti di un gol dopo quattro minuti grazie al rigore di Perotti, i giallorossi si fanno rimontare subito da Bakos e non riescono a battere il Viktoria Plzen nella gara d'esordio nella fase a gironi dell'Europa League: alla piccola Doosan Arena finisce 1-1 contro un avversario non proprio irresistibile. Spalletti prova Gerson e Iturbe: il primo resta in campo 45 minuti, il secondo ne gioca 72 senza brillare. Il tecnico voleva partire bene e voltare pagina dopo l'eliminazione dai playoff di Champions, ma assiste ai soliti errori difensivi (Jesus ancora una volta impreparato in occasione del gol). Stavolta neanche l'ingresso di Totti nel finale dà la scossa. Nell'altra partita del Gruppo E, l'Austria Vienna supera 3-2 l'Astra in trasferta e si prende il primo posto.
GERSON E ITURBE - Spalletti fa turnover e conferma solo sei degli undici titolari schierati contro la Sampdoria. Non c'è Totti nella formazione, va in panchina anche Dzeko. A sorpresa, il tecnico lancia Gerson a centrocampo con Paredes e Nainggolan (capitano stasera dopo quasi un anno), e in attacco propone il tridente leggero Iturbe-El Shaarawy-Perotti. Il Viktoria risponde con un 4-4-2 molto offensivo, un 4-2-4 in fase di possesso.
CHE PARTENZA! - Dopo appena quattro minuti la Roma passa. El Shaarawy, sulla sinistra, scappa via a Mateju che lo stende in area: è rigore, il quinto stagionale. Sul dischetto va Perotti: rincorsa lentissima, rapido sguardo al portiere e destro imprendibile. I giallorossi però vanificano il vantaggio prezioso con la solita dormita difensiva. Zeman crossa indisturbato dalla sinistra, Juan Jesus dimentica Bakos alle sue spalle e per l'attaccante del Plzen è facile superare Alisson di testa. Uno a uno dopo appena undici minuti.
PALO NAINGGOLAN - Ci mette un po' la Roma a reagire. Tra il 20' il 28' il Plzen crea almeno un paio di situazioni pericolose. Al 23' nuovo cross pericoloso di Zeman, cognome familiare ai tifosi romanisti: Duris anticipa tutti di testa e costringe Alisson a un difficile intervento in tuffo. La squadra di Spalletti ha un sussulto alla mezz'ora. Spunto di El Shaarawy a sinistra e palla al centro per Nainggolan, che da fuori area calcia di piatto destro: palla sul palo a portiere ormai battuto. I giallorossi chiudono il primo tempo in attacco. Perotti, il migliore dei suoi, si mette in mostra con un paio di accelerazioni che seminano il panico nella difesa avversaria. Cresce anche Gerson, Iturbe invece fatica a trovare movimenti e tempi giusti.
ENTRA DZEKO - Alla Roma serve maggiore peso in attacco e Spalletti al rientro in campo dopo il riposo sostituisce Gerson con Dzeko. La partita del brasiliano finisce dopo appena 45 minuti nei quali ha recuperato tre palloni, vinto due duelli su tre e completato l'81,8 per cento dei 22 passaggi realizzati. Il tecnico probabilmente da lui pretendeva più personalità. Con l'ingresso in campo del centravanti i giallorossi giocano meglio. Dzeko ha un paio di occasioni: nella prima favorito da un tocco sbagliato di un difensore, non riesce a dare forza al colpo di testa; nella seconda, scattato sul filo del fuorigioco, è bravo il portiere in uscita a non farsi superare.
TOTTI E FLORENZI - La Roma però finisce per spaccarsi in due e la spinta si esaurisce. Spalletti ridisegna la squadra con un doppio cambio: dentro Florenzi e Totti, fuori Iturbe ed El Shaarawy. Il numero dieci fa il playmaker offensivo, serve due o tre palloni interessanti per gli attaccanti, ma stasera ai giallorossi non riesce granché. Finisce 1-1, con Alisson che salva la Roma al 94' mettendo in calcio d'angolo un destro di Kace. L'Europa League dei giallorossi comincia con un pareggio che sa di occasione persa.