CARLO
STESSA STORIA, un ALTRO POSTO, STESSO
BAR.
Ciao Lorè, scrivo questa recensione per il tuo
sito perché lo ritengo lo scrigno del Romanismo,
un posto dove poter custodire tutto ciò che
questa vita al fianco della Roma ci regala.Di
queste storie ne sono piene le nostre menti,
questi ricordi ci accompagneranno tutta la vita e
in un futuro non troppo lontano mi piace
immaginare tutti noi nostalgici a smanettare sul
tuo sito in cerca di vecchie emozioni mai sopite.
Decido di partire per Genova a sole 24 ore
dalla partita, sono a conoscenza che i "Romanisti
che conosco" affronteranno la trasferta in treno,
invortico un amico a fare il biglietto dello
stadio rimedio due fotocopie di quello del
treno.. et voilà ..il gioco è fatto.Superato
abilmente il prefiltraggio trenitalia a Termini,
ci ritroviamo sul binario con il resto dei nostri
compagni di viaggio, di ormai tanti viaggi..le
solite facce e personaggi che accompagnano la Roma
ovunque, quelli che sei contento di vedere e di
condividerci il viaggio.C'è parecchia gente su
questo treno e ciò lascia presagire che come al
solito sarà un bel viaggetto.Prendiamo posizione
al bar, non sono neanche le 7 ma noi come se
fossimo catapultati in un altra dimensione spazio
temporale fagocitiamo panini e tracanniamo birre
manco fossimo al pranzo della pasquetta.Il viaggio
scorre tranquillo, quasi tutto il treno viene
trasformato in un coffe shop in movimento tra lo
sgomento dei passeggeri "normali" e la
rassegnazione del personale ferroviario, tra una
gag e l'altra, qualche citazione profonda dei più
attempati e i soliti racconti di stadio ci
dimentichiamo "inavvertitamente "di scendere a
Genova Brignole per onorare il picchetto di
benvenuto che puntuale ci attende.Cosi dopo
qualche minuto un centinaio di "romanisti
distratti" si trova a passeggiare a piazza
Principe senza custodi, cerchiamo di prendere un
bus di linea per recarci autonomamente allo stadio
senza dar fastidio a nessuno, ma ci viene impedito
dai soliti rompicoglioni che nel frattempo ci
hanno intercettato.Decidiamo comunque che la
nostra deportazione verso il settore ospiti sia
prematura, quindi in una quindicina riusciamo a
divincolarci dai tentacoli della questure di
Genova e Roma che nel frattempo hanno circondato
la piazza.Ci regaliamo, vista l' ora, un pranzetto
con i fiocchi al porto antico di Genova alla
faccia di chi ci vorrebbe prigionieri in un
parcheggio ospiti.Riempite le panze raggiungiamo
lo stadio in taxi.Innegabile il fascino del
Marassi, uno stadio in cui torno sempre
volentieri..custode di un calcio che non vogliono
più, ci posizioniamo nell' anello inferiore a
pochi metri dal campo..il settore è bello pieno e
i nostri cori rimbombano forti e compatti per
tutto il primo tempo, così come anche nel
secondo..picchi massimi dopo il vantaggio,
sconforto dopo il pareggio.Proviamo a crederci
fino alla fine ma la traversa frena le nostre
speranze.Buttiamo due punti d' oro ma soprattutto
percepiamo lo psicodramma romanista che sta
prendendo forma,Ddr sulla bocca di tutti..i soliti
disfattisti pronti ad additare e a tirar fuori le
solite storie, tutti gli altri che soffriamo in
silenzio ,come se stessero sparlando di un nostro
fratello che ha innegabilmente sbagliato.Lasciamo
ad altri il dannoso chiacchiericcio post partita e
ci avviamo sui bus per la stazione, pronti ad
affrontare con lo stesso spirito dell' andata il
ritorno verso casa..riprendiamo posto al solito
bar, ricominciano le stesse storie: spazi pubblici
che vengono sottratti a qualsiasi regola della
società e si trasformano per qualche ora nel
nostro mondo..fatto di
risate,bevute,eccessi,fratellanza..asettici vagoni
resi vivi e brulicanti di Romanismo..come un
uragano che passa e trascina con se tutto ciò che
trova sulla sua strada per qualche ora..un
borghese freccia bianca trasformato in un
affollata metro, gente che va e che viene.Ogni
trasferta un avventura e ogni avventura mille
ricordi..che poi, in fondo, sono quelli che a
prescindere dal luogo o dal risultato, ci
restano dentro e ci danno la spinta per continuare
a passare le nostre domeniche in uno scomodo
vagone piuttosto che su un comodo divano.Arriviamo
a Termini per le 23, non vediamo l' ora di tornare
a casa, sono 45 ore che non dormo e gli eccessi
della giornata si sentono tutti, mentre scendiamo
e lasciamo dietro di noi una scia di disagio e di
vissuto un anonimo romanista esclama: "alla fine
non resta altro che il triste silenzio di un
vagone spento".
POESIA!
|
I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
|
corrieredellosport.it
Genoa-Roma 1-1: follia De Rossi e
Lapadula risponde a El Shaarawy
Dopo il
vantaggio firmato dal 'Faraone' il capitano
giallorosso colpisce al volto l'ex milanista:
Var, rosso e rigore trasformato dall'attaccante.
Nel finale palo di Strootman.
GENOVA
- Harakiri Roma a Marassi, dove la
squadra di Di Francesco si fa male da sola ed è
costretta ad accontenarsi di un solo punto dopo
cinque successi di fila. Sul banco degli
imputati De Rossi, che perde la
testa lasciando i compagni in dieci per uno
"schiaffone" a Lapadula e causando così il
rigore che consente ai liguri di pareggiare dopo
che El Shaarawy era riuscito a sbloccare una
partita giocata comunque sottotono dai
giallorossi, apparsi un po' stanchi dopo le
ultime straordinarie prestazioni.
LE
SCELTE – Dopo il turnover del match
di Champions perso a Madrid contro l’Atletico la
Roma si presenta a Marassi con il centrocampo
“titolare”, in cui capitan De Rossi e Strootman
si riprendono il loro posto vicini
all’inamovibile Nainggolan, e lo stesso tridente
offensivo visto nei match vinti con Chelsea e
Lazio: El Shaarawy e l’altro ex genoano Perotti
ai lati di Dzeko con Defrel ancora in panchina,
dove siedono anche i convalescenti Emerson e
Schick ma anche Manolas, sostituito da Juan
Jesus in una difesa in cui torna titolare
Florenzi nel ruolo di terzino destro. Nomi che
evidentemente, uniti all’ottimo momento dei
giallorossi, mettono in apprensione Ballardini
che risponde con un abbotonatissimo 5-3-2 in cui
Veloso è il regista, Pandev fa coppia con
Taarabt e ci sono anche i tre ex romanisti
Spolli, Rosi e Bertolacci.
LA
PARTITA - Il copione è chiaro fin
dall’avvio, con i padroni di casa attendisti e
la Roma a fare la partita. La prima grande
chance capita sui piedi Dzeko, ma Izzo si immola
e mura il bosniaco. Al 19’ poi sono vane le
proteste giallorosse per un tocco con il braccio
in area di Laxalt (secondo Giacomelli
involontario), che salva Perin su una volée di
esterno di El Shaarawy. Dopo una buona partenza
però i capitolini, pur mantenendo il controllo
delle operazioni, non riescono più a pungere
fino all’intervallo e rischiano invece grosso a
inizio ripresa, quando Taarabt va via a Fazio ma
viene rimontato da uno strepitoso Juan
Jesus. Di Francesco decide che è il momento di
cambiare: dentro Defrel per Perotti (58’) con El
Shaarawy che si sposta a sinistra e la mossa
paga immediatamente, perché è proprio il
‘Faraone’ a trovare il gol al volo su cross di
Florenzi.
Sotto di un
gol corre ai ripari Ballardini, che getta nella
mischia Lapadula per Pandev (63’) e anche questo
cambio si rivela subito decisivo, perché su azione
da corner l’ex milanista viene colpito al volto da
De Rossi: Var, rosso al capitano romanista e
rigore trasformato dallo stesso Lapadula. La Roma
accusa il colpo e fatica a riorganizzarsi (dentro
Gonalons per El Shaarawy), ma nel finale torna a
provarci con coraggio anche in dieci ed è solo il
palo (dodicesimo legno stagionale per i
giallorossi) a salvare Perin su un tocco
ravvicinato di Strootman. Di Francesco non ci sta
e si gioca anche la carta Schik (fuori Nainggolan
dopo l’ingresso di Omeonga per Taarabt tra i
liguri) ma è Lapadula a sfiorare clamorosamente il
palo in contropiede. L'ultimo brivido una mischia
in area rossoblù, quando proprio Schick viene
anticipato da Perin al momento di spingere la
palla in rete: finisce 1-1 con la Roma che scivola
così a -7 dal Napoli capolista e vittorioso a
Udine.
|