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PAGINA 2 | I GIORNALI |
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E’ il massimo che posso volere oggi, è una delle più belle. Prima della partita lo stadio mi ha commosso, ci credevano. Ho detto ai miei compagni che se ci credevano loro non potevamo farcela addosso. Sono davvero contento, è una delle notte più belle qua a Roma. Daniele De Rossi |
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Se non vuoi il contatto gioca a tennis. Gli ho chiesto anche scusa. Juan Jesus |
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"Il meglio deve ancora venire, vedrete
che la semifinale sarà ancora più bella . Certo,
questa notte è indimenticabile, ce la godiamo e
festeggiamo, perché abbiamo fatto una cosa importante
per la storia del club, per noi stessi e per i nostri
meravigliosi tifosi. Io non ho un aggettivo, non
riesco a trovarlo. Diciamo che è stata una gara pazza,
incredibile. Nessuno credeva in noi, ma dopo il primo
gol anche noi in campo abbiamo cominciato a capire
qualcosa… Sono rimasto alla Roma per vivere questo
genere di partite. Ho rinunciato ai soldi non andando
al Chelsea, ma a me non interessano. Giocando così,
come abbiamo fatto con il Barcellona, possiamo dire la
nostra contro qualsiasi avversario». Edin Dzeko |
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Un ragazzo greco
che entra nella storia della Roma. Non mi interessa questo, solo che siamo passati contro la miglior squadra del mondo. Ci abbiamo creduto, nonostante la penalizzazione. Siamo forti e meritiamo il meglio. Hai una dedica? Venivamo da 3 risultati negativi, oggi ci abbiamo creduto tutti insieme. Con il nostro pubblico nessuno ci può battere. Qual è la vera Roma? Se c’è sempre questo pubblico vedrete che vinceremo sempre. Siete la mina vagante? Sì lo abbiamo meritato, per noi e per i tifosi. Manolas |
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Gol di Manolas dagli spalti | Gol di Manolas dagli spalti 2 | Dzeko |
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De Rossi | Manolas | Il servizio |
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Gol di Manolas dagli spalti | Gol di Manolas dagli spalti 2 |
È il 10 aprile 2018. Mi chiamo Juan Jesus e mi trovo a Roma, nello spogliatoio della squadra della Capitale. Manca poco più di un’ora all’inizio della partita contro il Barcellona. All’andata abbiamo perso 4-1. Siamo già fuori. Eppure mi guardo intorno e vedo qualcosa di strano, sento qualcosa nell’aria. I miei compagni mi passano davanti mentre si preparano. Nei loro occhi noto una scintilla. Nei miei c’è la voglia incredibile di affrontare Lui, Leo Messi. Eh sì perché tra tutti i compiti che ti possono assegnare in un quarto di finale di Champions League a me tocca questo, mister Di Francesco è stato chiaro: Juan tu devi pressare e chiudere chiunque arrivi nella tua zona. Già e sapete chi gira da quelle parti? Esatto, Lui. Ci penso ma non ho paura. Cioè un po’ di timore sì. Penso sia normale, ma ci rifletto mentre mi metto i parastinchi. Mi dico: se va male è perché lui è il più forte di tutti ma c’è anche l’altra possibilità amici miei! L’altra faccia del pallone. L’altro 50%. E intanto sento i tifosi fuori che caricano. Eh sì, c’è un’altra possibilità: se va bene, io posso aiutare i miei compagni, posso fare la mia parte e diventare quello che lo ha fermato. Ecco la mia occasione. Non sono uno che segna tanto, non spetterà a me esultare pazzo di gioia e diventare l’uomo copertina. Lo so, i titoli saranno per Edin, per Lele o altri così. Io ho scelto un’altra vita. Quella di chi sta dietro e combatte in silenzio. Ma anche noi siamo importanti e oggi dobbiamo mettere il nostro mattone. Ci credo, lo dico, lo voglio dire a tutti, mi viene da urlare. Mi giro e di fianco a me si sta cambiando (se ci penso ora mi vengono i brividi) Manolas che forse capisce quello che sto immaginando e telepaticamente mi fa: “Passiamo noi”. Quando si dice l’unione fa la forza. Lo sussurriamo piano, ma cominciamo a realizzarlo. Alziamo il volume. Poi arriva lui, Daniele De Rossi. È il momento del discorso del Capitano. Tutti zitti. Risuona il suo classico timbro del coraggio. Ha gli occhi di chi non ha dormito. La sente. Gli armadietti con all’interno i nostri vestiti appesi, di botto tremano. È Lele che ci sta caricando a modo suo. Ma soprattutto dice 4 parole magiche che mi trafiggono: “MI FIDO DI VOI”. E chiude il discorso urlando “stasera facciamo la storia!”. Ragazzi pensateci bene. Se doveste andare in guerra, chi vorreste di fianco a urlare con voi? De Rossi. E noi lo avevamo. Noi potevamo compiere quell’impresa. Quello che era un pensiero pazzo, timido, irrazionale e forse anche presuntuoso nella mia testa e in quella di pochi altri, ora è realtà. Una realtà che i catalani dovranno affrontare in modo molto serio. Siamo carichi a mille adesso, lo stadio è una lettera d’amore al nostro cuore. Sento ogni grido, ogni frase. Penso a quanti mi hanno criticato fino a quel momento e non ho paura di loro. Ho voglia di zittirli. Staranno solo aspettando il momento di affondarmi. E io invece aspetto di dimostrare a tutto il Mondo come lotta uno che ha ROMA sul petto. Esco e li vedo, i marziani: Pique, Busquets, Jordi Alba, Rakitic, Suarez, e poi Iniesta e Messi. Brividi. Entriamo in campo e...waooo! Che spettacolo! Noi siamo la Roma. Non siamo 11, mai nella vita, noi siamo un Impero e contro c’è il Barcellona. Siamo in mezzo al campo, aspetto quella musichetta magica, ma sento solo il mio cuore battere fortissimo. Mi viene da piangere guardando i nostri tifosi e pensando che tutti i passi che avevo fatto in vita mia mi avevano portato a calpestare quell’erba in quel preciso momento. Non male! Mi dico. Quasi sorrido di felicità ma l’emozione e la lacrima sovrastano tutto. La tensione è immensa. Penso alla mia famiglia, ai miei amici presenti, a mia moglie in tribuna, al mio procuratore che mi ha sempre detto che ce l’avrei fatta. Mi passa nella mente la vita in 10 secondi. Pazzesco. 10 secondi interminabili. Avrei fermato il tempo. Ero nel posto più bello del Mondo nel momento più bello del Mondo. Mi cullo in quel dolce istante in cui tutti guardano lì. Sarei rimasto così per ore ma ecco il campanello che mi sveglia. Arriva la realtà ed è veloce come un treno: comincia la musica della Champions. Le urla di guerra squarciano il silenzio delle due squadre ferme in mezzo al campo e pronte a fronteggiarsi. Ritorna come un tintinnio fastidioso e ripetitivo quel chiodo fisso che avevo nel mio cervello già prima nello spogliatoio “lo devo fermare, lo devo fermare, lo devo fermare”. All’infinito. Siamo in fila ma butto lo sguardo dall’altra parte e vedo Leo Messi. La musica sta finendo. L’impatto con la storia sta arrivando. 5,4,3,2,1...lo fermeró! Per me ma soprattutto per tutti voi! |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA Città in festa dopo
l'impresa della Roma contro il Barcellona. Poco
dopo la vittoria sul campo dell'Olimpico, nel
centro della città si sono riversati tantissimi
tifosi festanti che stanno attraversando in auto
piazza Venezia facendosi sentire a suon di
clacson. C'è chi porta in giro sciarpe
giallorosse, chi urla «forza Roma», chi dice «oggi
è Natale». Daje Roma!«, urla un tifoso in motorino
mentre un secondo, ai piedi dell'Altare della
Patria, agita una maxi-bandiera della Roma e altri
esplodono in corsa petardi.
Per una notte non si pensa più alle buche stradali, alla spazzatura, ai bus: in tutta la Capitale c'è chi pensa solo a festeggiare. Da Campo dei Fiori al Quadraro, dove l'atmosfera è simile a quella di Capodanno, è tutto un susseguirsi di »Forza Roma«, sfottò a laziali e juventini. Qualcuno che ha scommesso ringrazia anche la squadra che, data perdente, ha vinto. »Complimenti alla As Roma per la Remuntada di stasera - twitta la sindaca di Roma Virginia Raggi -. Grande prova d'orgoglio per la città e per l'Italia intera. |
corrieredellosport.it Roma-Barcellona 3-0: Dzeko, De Rossi e Manolas! E' semifinale di Champions League La squadra di Di Francesco realizza la clamorosa remuntada battendo 3-0 in casa il Barcellona di Messi e regalandosi la semifinale di Champions League Simone Zizzari martedì 10 aprile 2018 22:38 ROMA - La Roma è già nella leggenda. Al termine di una partita incredibile, unica, speciale, Dzeko e compagni regalano al proprio popolo una vittoria pazzesca. Un 3-0 che umilia il Barcellona di Messi e porta la squadra in semifinale di Champions League. Un trionfo davanti ad un Olimpico pieno all'inverosimile, uno stadio che pulsava amore e che ha vissuto una partita straordinaria, impensabile alla vigilia. Merito di tutti e soprattutto di Di Francesco che ha cambiato pelle alla sua squadra entrando in campo con un 3-5-2 che ha spiazzato un Barcellona mai pericoloso, per nulla agevolato da un Messi ridotto ad un fantasma dai perfetti movimenti della retroguardia romanista. Champions League, Roma-Barcellona: la partita vista dai social Lì in mezzo al campo è stato De Rossi a dettare legge, mettendo in mostra una prestazione da capitano vero, sempre nel vivo del gioco, sempre pronto ad arginare e a fare diga contro tutto e tutti e autore del gol sul rigore che ha riacceso le speranze del pubblico. In avanti, infine, menzione d'onore per Dzeko, in una serata stellare e autentico trascinatore della squadra con l'ennesimo gol rifilato al Barça. Il gol qualificazione, poi, porta la firma di Manolas a dieci minuti dal termine. Proprio come nelle favole più belle. De Rossi e Manolas, protagonisti in negativo al Camp Nou con le due autoreti che avevano segnato l'andata, eroi nella notte indimenticabile dell'Olimpico con due gol che portano la Roma fra le quattro migliori d'Europa. PRIMO TEMPO, CHE ROMA! - Il primo tempo è un monologo della Roma. Impressionante il modo in cui i giallorossi riescono a schiacciare il Barcellona nella propria metà campo. Le retroguardia ospite è in perenne affanno e sballa a più riprese con Umtiti al centro e Semedo sulla destra in evidente stato confusionario. E' sulle fasce che si sviluppa principalmente il gioco capitolino: Florenzi sulla destra e Kolarov sulla sinistra spingono costantemente e costringono Sergi Roberto e Iniesta ad un lavoro di copertura. In avanti Dzeko va che è una meraviglia, tenendo in apprensione i due centrali Piqué e Umtiti. La mossa di Di Francesco con un 3-5-2 molto offensivo risulta vincente. Nel primo tempo il Barcellona si vede dalle parti di Alisson solo su due calci da fermo sballati di Messi e su un'incursione di Sergi Roberto senza troppe pretese. Il resto è solo Roma. E proprio i giallorossi riescono a sbloccare il risultato in apertura. Siamo al 6' quando un lancio di De Rossi trova Dzeko in area blaugrana: l'attaccante è bravo ad anticipare Umtiti e l'uscita di Ter Stegen e ad infilare il gol che accende i 70 mila dell'Olimpico. Per il bosniaco è il terzo gol nelle ultime tre sfide contro i catalani. Schick, più vivace del solito, si divora una grande occasione di testa al 37', colpendo a lato su un cross perfetto di Fazio. Ter Stegen viene chiamato agli straordinari per due volte da Dzeko, letteralmente inarrestabile. Il primo tempo si chiude con la Roma a recriminare per un vantaggio troppo striminzito per quanto costruito e un irriconoscibile Barça meritatamente sotto nel punteggio (non accadeva in Champions dall'aprile del 2017 contro la Juventus). DE ROSSI E MANOLAS SHOW - La ripresa della Roma è furia allo stato puro con il Barcellona, se possibile, ancora più sotto pressione. Dzeko continua la sua monumentale prestazione e al 57' sfrutta nel miglior modo possibile la verticalizzazione di Nainggolan scattando verso Ter Stegen. Sul bosniaco interviene Piqué che lo stende nettamente in area blaugrana. E' rigore. Sul dischetto va De Rossi che insacca sotto la curva Sud. Il 2-0 adesso riapre qualsiasi discorso. Il miracolo non sembra più così irrealizzabile. Il doppio svantaggio sveglia il Barcellona che prova ad alzare il baricentro dopo un'ora di sofferenza e barricate. Nainggolan e De Rossi spaventano Ter Stegen in due occasioni. Di Francesco si gioca la carta Ünder al posto di Schick negli ultimi venti minuti. Al 74' si sveglia Messi che trova il primo spunto della partita ma calcia troppo centralmente per spaventare Alisson. Nell'azione seguente è Ünder a cercare un tiro a giro fuori misura. Di Francesco cambia modulo e tenta il tutto per tutto passando al 3-4-3 con El Shaarawy in campo al posto di Nainggolan. Al 79' Florenzi crossa in area un pallone sul secondo palo sul quale si avventa El Shaarawy che anticipa Semedo ma trova l'opposizione miracolosa di Ter Stegen che salva la qualificazione blaugrana. All'83' arriva il gol del miracolo e lo realizza di testa Manolas deviando di testa un pallone calciato da Ünder. E' il 3-0 che consegna questa partita alla storia del calcio. Gli ultimi minuti sono interminabili per De Rossi e compagni. Dembelé e Messi mettono i brividi in due occasioni ma il gol non arriva e non arriverà più. La Roma annichilisce il Barcellona e accede alle semifinali di Champions League, una qualificazione da brividi in una serata che il popolo giallorosso non dimenticherà mai più. |
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