DETROIT
(STATI UNITI) - Soffre, recupera,
protesta e poi si arrende solo ai rigori. Alla
fine la Roma esce rincuorata
dalla prima amichevole americana, nello stadio del
baseball dei Detroit Tigers, evitando brutte
figure anche la sconfitta dal Psg.
Determinanti nel pareggio (1-1) due ragazzi del
‘97: il bistrattato Gerson, autore dell’assist di
prima intenzione e poi sfortunato protagonista ai
rigori, e il redivivo Sadiq, già
decisivo a Pinzolo contro lo Slovacko. Nel secondo
tempo, quando ha giocato la formazione più pronta
sul piano fisico, la Roma ha guadagnato velocità e
intraprendenza chiedendo due rigori (Dani Alves su
Perotti e Kimpembe su Sadiq) ma non è stata
accontentata, mentre Matuidi, al centro delle voci
di mercato, ha mancato tre volte (!) la porta solo
davanti ad Alisson. Negli ultimi minuti la squadra
si è abbassata, il dispositivo difensivo ha
vacillato ma i francesi non ne hanno saputo
approfittare.
LE MOSSE - Non è stata una grande partita, come era lecito prevedere visto il periodo. Di Francesco ha confermato le indicazioni della vigilia, proponendo sei nazionali nonostante la scarsa benzina in corpo: in difesa Manolas e, da terzino sinistro, il nuovo acquisto Moreno; in mezzo Pellegrini e Strootman mentre davanti ha giocato Dzeko come se fosse già campionato più Iturbe, che è in attesa di sistemazione. Ma anche Unai Emery, accostato spesso alla Roma nella scorsa primavera, ha utilizzato molti titolari, compreso l’ex juventino Dani Alves, rinunciando a Cavani e Di Maria oltre a Verratti, al centro delle polemiche dopo l’addio allo storico procuratore e in condizioni fisiche precarie. Davanti, spazio a Lucas e Jesé che in momenti diversi sono stati obiettivi di mercato della Roma.
INIZIATIVA - In uno stadio pieno e rumoroso, con i grattacieli di Detroit sullo sfondo, il Psg ha dettato i ritmi dell’amichevole girando palla lentamente per poi aggredire improvvisamente gli spazi con i suoi grandi solisti: specialmente Thiago Motta, che contro il 4-3-3 modellato da Di Francesco non aveva uomini in pressing, ha a lungo dominato la scena come nell’azione del gol di Marquinhos, grande e rimpianto ex, ispirato da una sua serpentina e da uno scambio con Jesè. Thiago è caduto in area per una spinta di Juan Jesus. Sarebbe stato rigore se Marquinhos non avesse rapidamente evitato Hector Moreno, in difficoltà da terzino sinistro, e scaricato un destro potente alle spalle di Alisson.
FRASEGGI - La Roma del primo tempo ha concesso altre tre possibilità, due a Jesè e una a Pastore (votato man of the match), senza quasi mai riuscire a impensierire il Psg. I movimenti che chiede il nuovo allenatore si sono visti poco: in compenso la compattezza di squadra è stata buona. Ancora di più dopo l’intervallo quando Di Francesco ha sostituito tutti i giocatori a corto di fiato, provando a inserire forze fresche: Juan Jesus è scalato a sinistra al posto di Moreno con la nuova coppia centrale composta da Fazio e Castan. E’ andato tutto meglio per almeno una mezz’ora, grazie anche al buon impatto sulla partita di Nainggolan. Bellissima la palla di prima senza guardare di Gerson che ha mandato in porta Sadiq, bravo a convertire in gol (sinistro sotto alle gambe di Areola) l’unica occasione della Roma. Al resto hanno pensato i rigori dove stavolta Gerson è stato impreciso calciando fuori l’unico tiro della serie.