STEF
Ciao Lorenzo,
Oggi sono triste sia per il risultato che per
quello che ho vissuto nella curva, quella che
dovrebbe essere l'11esimo uomo in campo, ma
che purtroppo è ancora in stato comatoso dopo
la tragedia delle barriere e le continue
multe. Ti descrivo come è andata personalmente
questa odissea chiamata Roma-Torino. Arrivo
allo stadio, parcheggio e appena poggiato il
primo piede sul suolo di via dei gladiatori mi
accorgo che intelligentemente avevo scordato
il biglietto a casa. Fortunatamente avevo con
me l'abbonamento casalingo e il documento,
sfortunatamente non avevo nessuno a casa che
potesse farmi la foto al biglietto. Tento di
andare in biglietteria ma mi dicono che non è
possibile risalire ai dati e ri-farmi un
biglietto perché ci sono solo quelli già
stampati. Mi sembra strano ma armato della più
totale voglia di entrare allo stadio cerco di
passare da via dei gladiatori entrata monte
mario, e parlando con due responsabili (che
incredibilmente devo ammettere che si sono
rivelati gentillissimi e calmi nel contattare
la biglietteria via radio, anche se la partita
lo permetteva) riesco a superare il primo
controllo e il secondo sotto la curva. Il
problema si è rivelato al tornello vero e
proprio, dove ho trovato un responsabile molto
indisponente che pensava volessi fare il
"furbo", gli dico con tutta la calma
possibile, che i biglietti nominativi
dovrebbero servire anche a questo dicendogli
almeno di provare a fare un controllo con
abbonamento e documento, ma con indifferenza
si gira dall'altra parte. Dopo un quarto d'oro
in cui cerco in tutti i modi di attirare
l'attenzione di qualcuno, mi passa a fianco
uno della digos ed espongo il problema, che mi
ascolta senza attenzione mentre il collega
steward gli dice che non ho il biglietto, e il
poliziotto se ne va. Lì, allora mi inca***
perchè va bene tutto, sono un cretino, ma il
biglietto ce l'ho e non mi faccio dare un
bugiardo da uno sconosciuto. Si presenta
allora dall'altra parte del tornello un altro
della Digos che mi chiede quale fosse il
problema, due amici che erano con me gli
dicono che, essendo la partita incominciata da
20 minuti e avendo loro in possesso il
biglietto, sarebbe stupido perdere tempo per
cercare di fare i furbi. Arriva il capo
steward che vede i biglietti dei miei amici e
si convince a fare un controllo con la
biglietteria, gli do tutto e dopo 5 minuti
torna dicendomi che non c'è nessun biglietto a
mio nome, non riesco a capire il motivo e gli
ripeto il mio nome, secondo nome e cognome. In
pratica il capo degli steward non sa leggere i
documenti, e pensava che il mio secondo nome
fosse il cognome, dopo questo disguido mi
fanno entrare e si comportano come se mi
avessero fatto un piacere. Ma nel 2017 con
foto ai tornelli e biglietti nominali
possibile che una persona, sciocca per carità,
debba entrare a metà partita se casualmente
perde o scorda il biglietto? Vabbè..In curva,
mi spiace ancora contraddirti, ma ormai siamo
distrutti, senza una continuità negli alzacori
molti cori non arrivano nemmeno a metà curva e
il caos regna sovrano, con cori
scordinatissimi, tifo disorganizzato con cori
diversi che si alzano da una parte e
dall'altra. Nel 18 19 vicino alla laterale non
salivano i cori. Ho visto gente riprendere
video con i cellulari il possibile gol
su rigore di Dzeko, gente che registrava cori
da mandare su whatsapp sul 1 a 2, e silenzio a
tratti surreale. Così per me non si può andare
avanti, ci vuole una forte presa di posizione
contro l'uso forsennato dei cellulari in curva
e di fomento al tifo che una volta si
respirava, bisognerebbe rispolverare quella
bella pezza di qualche anno fa che recitava
"Chi non canta è della lazio". Capisco che le
barriere hanno distrutto tanto e col tempo ci
si può riprendere (ma il futuro sembra
proporre uno stadio nuovo che sarà sempre più
propenso a questi fenomeni), ma sta arrivando
il momento più importante della stagione e in
curva dovrebbe venire solo chi ha voglia di
mettere anima e cuore per questi colori.
Scusa la lungaggine,
Un saluto.
ANDREA
Ciao Lorenzo, non sono pienamente d'accordo
con il tuo giudizio sulla Sud di Roma-Torino
di Coppa Italia. Infatti, sebbene soprattutto
dopo il gol della Roma ci sia stato un grande
sforzo, da parte di tutti, di spingere la
squadra verso il pareggio e i supplementari,
durante il resto della partita a mio parere
c'è stata molta difficoltà nella coordinazione
non solo fra i settori 18-19 e 20-21, a cui
siamo abituati, provocata dai residui delle
maledette barriere, ma anche e soprattutto fra
la parte bassa e i "muretti". Mi dispiace
dirlo, ma molta gente ieri pomeriggio non ha
cantato per buona parte della gara,
soprattutto nella parte centrale della Curva,
che dovrebbe appunto svolgere il ruolo di
"collante" fra la parte alta e quella bassa.
La composizione stessa della Sud di ieri era
ben diversa da quella delle partite di
campionato, anche a causa dell'orario (ci
sarebbe stato bene uno striscione, se
scriverne uno non costasse €167 di multa, alla
faccia della libertà di espressione...) e dei
prezzi estremamente popolari. Non voglio con
questo dire che la prestazione della Sud di
ieri sia stata pessima, ma è stata a mio
parere inferiore rispetto ad altre occasioni.
Chiudo facendo un'ultima osservazione: ho
notato come in Sud ci sia una notevole
presenza, specie in partite come questa, di
bandiere e bandierine con il nuovo stemma.
Ragazzi, noi siamo la Curva Sud, la difesa
della lupa capitolina e del trigramma ASR,
simboli della nostra identità, spetta a noi.
Se anche in Sud ci si piega alla logica del
"basta che vinco, ce posso ave' pure 'na mucca
sullo stemma" (come scrivevi tu tempo fa),
come possiamo pretendere che altri appoggino
la nostra battaglia?
NO AL NUOVO STEMMA
Andrea
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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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corrieredellosport.it
Coppa Italia, Roma-Torino 1-2: Schick
non basta, Di Francesco eliminato
Risultato a sorpresa all'Olimpico, la Roma va fuori
agli ottavi dopo due pali centrati e un rigore
sbagliato da Dzeko. Di De Silvestri ed Edera i gol che
portano Mihajlovic ai quarti
MERCOLEDÌ 20 DICEMBRE 2017 19:25
ROMA - Due pali (16 stagionali tra campionato e
coppe), un rigore sbagliato da Dzeko e almeno tre
parate decisive di Vanja Milinkovic-Savic, fratello
del laziale Sergej: la Roma è fuori dalla Coppa Italia
al termine di un pomeriggio stregato, a sorpresa il
Torino passa 2-1 all'Olimpico sfruttando al massimo i
gol di De Silvestri ed Edera. Inutile per Di Francesco
la prima rete romanista di Schick arrivata nei minuti
finali: l'eliminazione brucia e macchia una prima
parte di stagione da incorniciare. Per Mihajlovic è la
seconda vittoria a Roma nel giro di dieci giorni dopo
il 3-1 alla Lazio in campionato.
QUANTI CAMBI! - Roma-Torino è una grande classica
della Coppa Italia, è stata la finale di quattro
edizioni (1964, 1980, 1981 e 1993). Di Francesco
cambia dieci giocatori su undici rispetto alla
vittoria con il Cagliari: l'unico titolare in entrambe
le partite è Schick. La formazione è altamente
sperimentale, un rischio contro una buona squadra come
il Toro: in porta c'è Skorupski, in difesa Bruno Peres
ed Emerson (al ritorno dal primo minuto) sulle fasce
con Moreno e Juan Jesus al centro; a centrocampo linea
a tre con Strootman, Gonalons e Gerson; in attacco,
Cengiz Ünder a destra, El Shaarawy a sinistra e
l'attaccante ceco al centro. Più moderato il turn over
di Mihajlovic: in attacco Belotti è al suo posto
supportato da Edera e Niang.
Poche emozioni nei primi venti minuti, l'unica buona
occasione è di Molinaro su azione di contropiede: il
suo sinistro da buona posizione finisce alto sopra la
traversa. La Roma prova a passare a sinistra, ma De
Silvestri tiene nei duelli con El Shaarawy. È proprio
l'ex laziale a sfiorare il vantaggio al 23' con un
colpo di testa su punizione che Skorupski respinge in
tuffo.
PASSA IL TORO - Di Francesco non è contento, chiede
più velocità e i suoi giocatori lo accontentano. El
Shaarawy centra la traversa con un destro terrificante
dai trenta metri, poco dopo Emerson può calciare di
sinistro dall'interno dell'area, ma la sua conclusione
è imprecisa. Ancora Roma al 36': Bruno Peres apre per
Emerson Palmieri a sinistra; sul cross dell'esterno
arriva al tiro di controbalzo Ünder, la palla sfiora
la traversa. Nel momento migliore della Roma passa il
Toro, è il 39': corner dalla sinistra, Skorupski
respinge il colpo di testa di Belotti, ma non può
opporsi a De Silvestri. Reagisce subito la squadra di
Di Francesco con un sinistro di Ünder, ma
Milinkovic-Savic è attento.
ANCORA PALO - Al rientro in campo la Roma va subito
vicina al gol: su un traversone dalla destra El
Shaarawy, il migliore dei suoi, è bene appostato sul
secondo palo, ma tocca debolmente e Milinkovic
respinge. La risposta del Torino è un contropiede non
finalizzato da Edera, solo davanti a Skorupski. Di
Francesco cambia e al 61' inserisce Perotti al posto
di Ünder. L'argentino sfiora subito il gol con un
destro sul quale il portiere del Toro mette le mani.
Milinkovic è bravo ancora una volta su un destro
velonoso di Gerson e fortunato al 67', quando Schick
lo anticipa di testa e centra il palo, il secondo del
pomeriggio della Roma e il sedicesimo stagionale.
DZEKO SBAGLIA, PRIMA GIOIA PER SCHICK - È un
pomeriggio stregato perché, come nel primo tempo,
quando la Roma sembra sul punto di segnare il Toro
colpisce e trova il 2-0: cross di Berenguer e tocco
decisivo di Edera in anticipo su Emerson. La squadra
di Di Francesco potrebbe riaprire la sfida nell'ultimo
quarto d'ora, ma al 77' Dzeko si fa parare da
Milinkovic il rigore concesso dall'arbitro Calvarese
per un contatto tra Schick e Moretti. È il secondo
errore dal dischetto per la Roma nel giro di pochi
giorni, con il Cagliari aveva sbagliato Perotti. I
rimpianti aumentano quando all'85' l'attaccante ceco
riesce a battere Milinkovic e a segnare il suo primo
gol romanista. Nei minuti finali la Roma sbatte contro
un muro di maglie bianche, il risultato non cambia. Ai
quarti di finale ci va il Toro, per Di Francesco
l'eliminazione è una delusione che a tre giorni dalla
sfida in casa della Juventus avrebbe certamente
evitato.
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