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Under | Il servizio |
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GIANFRANCO Le trasferte in luoghi un po' fuori mano hanno sempre il loro fascino. Esulto al sorteggio che ci accoppia allo Shaktar, Kharkiv quando mi ricapita! Faccio subito il biglietto aereo via Istanbul, albergo a poche centinaia di metri dallo stadio, biglietto in mega prelazione vista la partecipazione a tutte le precedenti trasferte. Sul volo, il giorno prima della partita siamo in parecchie decine, quasi tutte facce note, questa non è una gita fuoriporta. All'arrivo, come da previsioni, ghiaccio neve e temperatura abbondantemente sotto zero. Al bar del mio albergo, per una birra di sostegno dopo il lungo viaggio, incontro i primi 5 tifosi Ucraini, tutti trentenni e fisicamente di stazza notevole. Facciamo due chiacchiere in inglese e francese mentre scorrono le immagini di Chelsea Barca, sono persone tranquille ma, candidamente ammettono che, in genere, prima delle partite molti tendono ad alzare il gomito diventando, testuale, delle bestie e mi mettono in guardia dalla possibilità che in città anche i tifosi locali del Metalist possano essere a caccia di trofei. Mi colpisce il fatto che mi chiedano come in Italia venga vissuto il conflitto che stanno sostenendo in Dombas coi russi. La mattina della partita in giro per il centro incontro qualcuna delle facce suddette e già i primi gruppi di locali. Un paio d'ore prima della partita mi avvio a piedi allo stadio da solo. Tutto tranquillo, all'ingresso al settore sono tra i primi ad entrare. Mi colpisce il cordone di sicurezza nel piazzale antistante il gate fatto da militari. Poco dopo si comincia a formare un po' di ressa all'ingresso anche perché le 4 dettagliate perquisizioni rallentano il flusso. Così dal grande piazzale antistante l'ingresso cominciano ad arrivare un bel po' di palle di ghiaccio che, vista la temperatura di -8 tendevano a non sciogliersi e ad avere la consistenza di sassi. Un po' di fermento, dalla mia posizione non vedo se la cosa sfocia in un breve contatto ma, in pochi secondi un contingente di polizia crea un secondo anello più largo ponendo fine alla questione. Lo stadio ricorda per i seggiolini blu e la pista un piccolo l'olimpico. Il settore ospiti si trova tra la tevere e la sud circondato dalla consueta rete, nessuna zona cuscinetto, così i tifosi locali sono a pochi metri da noi. Alla fino siamo ad occhio e croce circa 500. Il freddo è notevole comunque si tifa e si percepisce che qualche coro giunge a destinazione visti i fischi che si alzano dalla curva opposta dove in basso, lato tevere, c'è l'unico gruppo che sembra organizzato, con striscioni con i colori nazionali. Lo stadio tifa sporadicamente su iniziative di questo o quel settore per il resto nel primo tempo vari tentativi di ola e coreografia con le luci dei telefonini abortita dal gol del turco. Nel secondo tempo con l'andamento della partita si fomentano e, da entrambi i lati del settore cominciano a fare capoccella gruppetti di locali travisati con gestacci ed un po di coreografia, gli stewart e a polizia lasciano fare ed intervengono, uno stewart contro un locale in modo piuttosto energico, quando questo inizia a bruciare una sciarpa giallorossa. Finita la partita, come giusto, si ricorda Giorgetto e mentre sfollano, dalla curva alla nostra sinistra un po' di gestacci ed un energumeno che a petto nudo invita tutti ad un incontro di box. Parte il coro più divertente della serata.....Cernobyl...cernobyl...cernobyl.... loro non gradiscono e i soliti stewart, più rozzi di loro, li spingono alle uscite. Fine. Rimaniamo la canonica ora nel settore, alla fine quasi tutti lasciano lo stadio con i pullman verso il centro, io ed altri due che avevano preso il mio stesso albergo, vista l'ora e la temperatura, con l'aiuto di un ragazzo locale che dismesso il fratino da stewart si offre di chiamarci un taxi, in cinque minuti siamo in albergo. La mattina all'imbarco per il rientro giunge voce che uno dei componenti della spedizione non essendo arrivato al gate in tempo ha perso l'aereo e ha bisogno di aiuto per comprare il volo successivo. In pochi secondi tutti mettono mano al portafoglio e credo che oltre al volo abbia avuto la possibilità anche di portare a casa un regalino. Non so se poi gli sia servita o meno ma, si parte in cento, si torna in cento.... questa colletta improvvisata è stata, per me, la cosa più bella della trasferta. |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
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corrieredellosport.it Shakhtar-Roma 2-1: vantaggio di Ünder, poi segnano Ferreyra e Fred La partita di ritorno si disputerà martedì 13 marzo allo stadio Olimpico di Roma di Patrizio Cacciari mercoledì 21 febbraio 2018 22:45 KHARKIV - Servirà la Roma migliore nella partita di ritorno allo stadio Olimpico del 13 marzo per battere lo Shakhar e accedere ai quarti di finale di Champions League. Il 2-1 maturato al Metalist Stadium lascia ancora aperte le speranze per la qualificazione, ma la squadra ucraina vista nella ripresa ha confermato quanto di buono aveva mostrato nella fase a gironi. Nella Roma, che ha giocato un buon primo tempo, si confermano ancora una volta Alisson e Ünder, autore del momentaneo vantaggio giallorosso. Shakhtar-Roma: il film della partita PRIMO TEMPO DA GRANDE ROMA - Non ci sono grosse sorprese di formazione: El Shaarawy finisce in tribuna, mentre Florenzi recupera dall'attacco di gastroenterite e così l'undici titolare è quello annunciato, con Ünder ancora una volta dal primo minuto. Il modulo è il 4-2-3-1. Lo Shakhtar è imballato sulle gambe ma mette subito i brividi alla Roma con un'azione sulla sinistra ben costruita ma mal rifinita. La risposta giallorossa non si fa attendere, dopo 6 minuti Kolarov crossa dalla bandierina, Dzeko colpisce di prima intenzione ma Pyatov è reattivo, poi è Fazio che cerca di concludere ma viene murato dai difensori dello Shakhtar. Al 20' un'altra grande occasione per la Roma: ancora Kolarov dal calcio d'angolo batte benissimo, Manolas tutto solo stacca bene ma non inquadra lo specchio della porta. Un minuto più tardi deliziosa apertura di Ünder per Perotti, l'argentino serve Dzeko centralmente che in corsa calcia di piatto troppo debolmente. Al 41' il gol del vantaggio: Perotti sulla sinistra semina il panico, appoggia per Dzeko che si libera dalla marcatura facendo un passo indietro, il bosniaco si inventa un filtrante per il taglio fantastico di Ünder che addomestica il pallone e calcia con il sinistro, Pyatov si oppone ma non basta, la palla finisce nel sacco. Il giovane turco si conferma in un momento di forma strepitoso. REAZIONE UCRAINA - Dopo aver perso Kryvtsov sul finale del primo tempo, nella ripresa parte forte lo Shakhtar, che ha decisamente cambiato atteggiamento e al 52' trova il pareggio: la linea difensiva giallorossa si fa sorprendere da un lancio dalla difesa di Rakitskiy che pesca Ferreyra, l'attaccante vince il duello in velocità con Manolas e batte Alisson in uscita. La Roma barcolla e allora ci pensa il suo super portiere a tenerla in vita con due parate strepitose su Marlos e Taison. Gli interventi compiuti dal brasiliano sono a dir poco strepitosi sia tecnicamente che per reattività fisica. Sulla punizione dal limite di Fred però non nemmeno lui può nulla: il tiro è forte e angolato, lo Shakhtar passa in vantaggio. Di Francesco corre ai ripari, toglie Florenzi (non al meglio) e Ünder per Bruno Peres e Gerson. La pressione dei padroni di casa è forte, la Roma prova a resistere con qualche affanno. Di Fra sceglie Defrel come ultimo cambio al posto di un deludente Nainggolan. L'ultimo miracolo porta la firma di Bruno Peres che da terra con il piede riesce incredibilmente a deviare il pallone ad Alisson battuto sulla conclusione di Ferreyra dopo che Taison aveva seminato il panico in area. Il 2-1 finale lascia aperto il discorso qualificazione, ma visto lo Shakhtar della ripresa, per conquistare i quarti di finale di Champions League alla Roma servirà una partita senza cali di attenzione. E con l'Olimpico pieno. |
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