LUIGI
Curva sud in vecchio stile,imbandierata e colorata con
in basso lo striscione "Giallorossa al ciel
s'innalza...è lei che fa la storia!! ",sempre idee
diverse non autorizzate.Gran tifo per tutta la
partita,a parte un calo di 10-15 minuti nel primo
tempo,secondo me a "causa" dei bandieroni che
creavano una sorta di barriera con i ragazzi in
basso.Spettacolare il coro "quando al ciel..." mentre
per il nuovo "Roma da capogiro" viene meglio in
trasferta.Un paio di striscioni dal settore Nel nome
di Roma a contornare il tutto!La storia insegna!!
Viva la Roma
FRANCESCO
“Non smetterò mai di
lottar per questa maglia storica, il passato non si
dimentica”, e battiamo le mani alla Curva Sud che nel
derby ritrova una forma esaltante ed un entusiasmo
d’altri tempi.
L’avvicinamento allo stadio è diverso da tutte le
altre partite,in strada incontri anche loro e non vedi
l’ora di non vederli più.
La coreografia non lascia spazio sopra è tutto
giallorosso e la dedica è azzeccata.
L’unica pecca di giornata sono i posti lasciati
nuovamente vuoti per le norme di sicurezza, creano
buchi che invece potrebbero essere pieni di voce; è
forse per le stesse che i giocatori della A.S Roma a
fine gara non vengono a ringraziare? (i calciatori
della lazio al gol corrono sotto la Nord)
Esultanze sentite veramente, alla seconda e alla terza
rete ho perso rispettivamente un polso e un paio
d’occhiali.
C’è più coordinazione del solito, ritornano dei
megafoni (finalmente)anche se ancora troppo pochi per
far uniformare l’INTERO tifo.
Nei momenti in cui tutti i gruppi cantano in sintonia
si sentono i seggiolini vibrare, è spettacolare.
La Nord ( in realtà quasi piena già dall’inizio), non
si sente mai in lontananza.
A Ponte della musica a fine partita si sente un
bombone, nulla di che.
Il traffico del ritorno è piacevolissimo, soprattutto
quando incontriamo un laziale per strada che ha
bucato, poi dici l’ironia.
È LEI CHE FA LA STORIA !!!
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I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
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corrieredellosport.it
Roma-Lazio 3-1: tacco di Pellegrini,
Immobile, Kolarov e Fazio
Il derby si colora di giallorosso: una giocata del
centrocampista - in campo per Pastore infortunato -
sblocca il match, nella ripresa il pari rapace del
bomber biancoceleste prima della punizione decisiva
del serbo
Vladimiro Cotugno
sabato 29 settembre 2018 16:50
ROMA - L'aveva fatto suo con eleganza, se lo stava
facendo sfuggire per sciatteria, se lo è ripreso con
la cattiveria e con la rabbia che Di Francesco tanto
cercava: la Roma si prende il derby e fa il pieno di
tutta quell'autostima persa nella confusione umana e
tattica di queste prime giornate, scoprendo quasi per
caso un Pellegrini decisivo da trequartista, mezz'ala
e rifinitore, vero protagonista di questa vittoria. Il
3-1 porta infatti anche la sua firma, la prima, poi
quella del pari tanto rapace quanto illusorio di
Immobile e infine quelle decisive delle frustate di
sinistro di Kolarov e di testa di Fazio, a farsi
perdonare la follia che aveva regalato il pareggio ad
una Lazio che esce sconfitta e delusa dall'Olimpico.
LULIC SFONDA A SINISTRA - Un tiro di Immobile messo in
angolo da De Rossi apre la sfida. Propositiva la Roma,
che trova Luiz Felipe a chiudere El Shaarawy, di
rimessa la Lazio: Milinkovic-Savic bravo a trovare
Lulic tra le linee, Santon poi ferma il tiro di Luis
Alberto. Una veronica di El Shaarawy e un tacco al
volo di Parolo i ricami di un derby che lentamente si
svela: il piano di Inzaghi è sfondare a sinistra, SMS
e Luis Alberto vanno a fare densità proprio in quella
zona, creando superiorità e permettendo a Lulic di
infilarsi più volte. Da uno dei palloni del bosniaco
arriva la conclusione di Marusic e in sequenza, dopo
l'angolo, il tentativo successivo di Immobile che
Santon di schiena mette sopra la traversa.
STRAKOSHA-LUIZ FELIPE DECISIVI - Dopo i fischi
dell'Olimpico a Rocchi, reo di aver chiamato un
fuorigioco su una rimessa laterale, l'equilibrio del
derby vacilla: Luis Alberto servito da Marusic non
trova il tempo di tirare a due metri da Olsen, sulla
ripartenza Dzeko salta elegante Acerbi in velocità ma
si vede respingere la conclusione da Strakosha. E' di
nuovo il momento della Roma: il portiere albanese
salva ancora il risultato su Pastore, Luiz Felipe è
decisivo quando toglie dai piedi di Florenzi il
pallone a pochi metri dalla porta, dall'angolo De
Rossi non riesce a ribadire in porta la torre di
Nzonzi. Lazio in affanno, El Shaarawy fallisce il
controllo solo davanti al portiere e la grazia.
PASTORE KO, PELLEGRINI IL TACCO CHE NON TI ASPETTI -
Nel momento migliore della Roma il polpaccio sinistro
ferma Pastore, costretto a salutare dopo 36': al suo
posto Di Francesco decide di inserire Pellegrini, una
scelta forzata ma che risulterà decisiva. Solo nove
minuti dopo infatti arriva il gol che sblocca la
partita: torre di Dzeko, El Shaarawy combatte con Luiz
Felipe che tocca scomposto il pallone mandando a vuoto
Strakosha, Caceres completa la frittata sbagliando il
rinvio e il neoentrato firma il derby con classe,
mandando in porta il pallone col tacco e la Roma in
vantaggio all'intervallo.
FOLLIA FAZIO, IMMOBILE SPIETATO - Inzaghi cambia dopo
otto minuti della ripresa: fuori Luis Alberto e
Parolo, entrano Badelj e Correa con Milinkovic-Savic
ad aumentare la pressione offensiva. Olsen blocca a
terra il tentativo di Immobile, dall'altra parte Dzeko
appare nervoso - sarà anche ammonito - e meno in
partita rispetto al primo tempo. Florenzi si accende
sulla fascia con grandi giocate, la Roma tiene in mano
la partita ma se la fa sfuggire incredibilmente al
67': Fazio, senza pressione, commette due errori in
serie tra controllo e spazzata e Immobile è un falco a
fiondarsi sulla sfera, farla sua e infilare spietato
il quarto gol in campionato alle spalle di Olsen.
KOLAROV, UN SILURO PER IL 2-1 - Il pareggio però dura
poco, qualche minuto: Pellegrini viene abbattuto da
Badelj un attimo prima di entrare in area, sulla palla
va Kolarov che decide per il siluro di potenza, sul
palo di uno Strakosha mal piazzato e battuto per il
nuovo vantaggio romanista. Inzaghi cambia ancora per
scelta - Caicedo per Lulic - Di Francesco per
necessità: De Rossi, acciaccato, lascia il posto a
Cristante (DiFra col centrocampo a 3), poi è Florenzi
a lasciare la fascia di capitano a Dzeko per far
entrare Juan Jesus.
FAZIO, UN GOL PER FARSI PERDONARE - Il finale di marca
Lazio è un assalto confuso, con un tiro di SMS da
fuori area e qualche pallone in area senza pretese,
quello della Roma è invece molto più cinico: Kolarov
sfiora la doppietta, con Strakosha stavolta reattivo,
ma il portiere laziale non può nulla sullo stacco
imperiale di Fazio servito al meglio da una punizione
ancora di Pellegrini. E' il 3-1, il tris definitivo, è
la gioia del gigante argentino che scioglie
nell'abbraccio dei suoi compagni il sollievo più dolce
per l'errore precedente che poteva costare un derby
intero.
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