XXXI giornata
TORINO/ROMA 3-1 
Torino, Stadio Olimpico Grande Torino
Domenica, 18 aprile 2021
ore 18.00

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Tabellino partita:
Torino (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Izzo, Nkoulou, Bremer; Vojvoda (62′ Singo), Lukic (71′ Rincon), Mandragora, Ansaldi; Verdi (82′ Baselli); Sanabria (71′ Zaza), Belotti.
A disp.: Sava, Ujkani, Buongiorno, Lyanco, Murru, Rodriguez, Gojak, Linetty, Bonazzoli.
All.: Nicola.

Roma (3-4-2-1): Mirante; Fazio, Cristante, Ibanez; Reynolds (75′ Karsdorp), Villar (82′ Pastore), Veretout (64′ Diawara), Bruno Peres; Perez, Pedro (45′ Mkhitaryan); Borja Mayoral (75′ Dzeko).
A disp.: Mirante, Fuzato, Mancini, Jesus, Santon, Calafiori.
All.: Fonseca.

Arbitro: Massa, Assistenti: Tegoni-Vecchi, IV Uomo: Prontera, Var: Guida
AVar: Alassio
Marcatori: 3′ Mayoral, 57′ Sanabria, 72′ Zaza, 92′ Rincon
NOTE Ammoniti: 51′ Nkoulou, 57′ Sanabrial, 65′ Verdi, 74′ Diawara Espulsi: 85′ Diawara (doppia ammonizione)

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Borja Mayoral non basta, la Roma crolla a Torino: la Champions si allontana
I giallorossi in campo solo per un tempo. Tante le occasioni fallite dopo il vantaggio di Mayoral in avvio. Nella ripresa i granata dominano e segnano con l'ex Sanabria, Zaza e Rincon. Espulso Diawara nel finale

Simone Zizzari
  18.04.2021 20:05
Altro che campionato. Per tornare in Champions alla Roma non resta che tentare l’impresa in Europa League. I giallorossi di Fonseca si sciolgono a Torino perdendo per 3-1 una partita giocata solo per un tempo (il primo). E’ una sconfitta pesantissima per la classifica, che inchioda Dzeko e compagni al settimo posto, a ben otto lunghezze dalla quarta piazza. Una missione al limite dell’impossibile quando al termine del campionato mancano solo sette incontri. La rete in apertura di Borja Mayoral aveva illuso una Roma sciupona oltre misura nel primo tempo. Troppe ripartenze fallite da Pedro e compagni, troppe scelte sbagliate. Nella ripresa, con i giallorossi in riserva, è stato il Torino a travolgere Mirante con l’ex Sanabria prima e Zaza e Rincon poi. Una lezione di calcio di Nicola a Fonseca e un brutto segnale per una Roma che giovedì sarà di nuovo in campo a giocarsi una partita complicatissima contro l’Atalanta.   

Le scelte di Torino e Roma
Fonseca punta su Mirante con Fazio al posto di Mancini accanto a Ibanez e Cristante. Sulla destra c’è il ritorno dal primo minuto di Reynolds. In avanti spazio a Borja Mayoral con Pedro e Carles Perez in appoggio. Nel Torino cambio in porta: gioca Milinkovic-Savic al posto di Sirigu.

Primo tempo, quante occasioni!
Il primo tempo è una luna park. Tantissime le occasioni da gol, altrettanti gli errori da una parte e dall’altra. Il Torino è combattivo, crea molte chance ma proprio sul più bello si inceppa puntualmente. La Roma riparte sfruttando le praterie granata ma la sostanza è la stessa: il cinismo, questo sconosciuto. Si viaggia così sul filo di un vantaggio arrivato all’alba del match per gli ospiti. Siamo al 3’ quando Veretout verticalizza per Pedro, bravo ad allungare di tacco la traiettoria: Borja Mayoral si ritrova a concludere davanti a Milinkovic-Savic e non sbaglia. L’arbitro Massa prima annulla per fuorigioco, poi si ravvede grazie alla consulenza del Var. L’inizio di Fonseca è una meraviglia, il seguito un po’ meno. La Roma, forte dell’1-0, si abbassa e lascia sfogare il Torino che con Belotti, Ansaldi e Verdi inanella una serie importante di occasioni da gol. Mirante è un muro e sventa come una piovra minacce che arrivano un po’ dappertutto. La spinta offensiva granata concede alla Roma succulenti contropiedi mai sfruttati a dovere da Pedro e compagni. Soprattutto lo spagnolo è protagonista in negativo in almeno tre circostanze. Si vede anche l’ex Sanabria che con un’acrobatica deviazione alla mezz’ora sfiora il pari. C’è anche il nome di Lukic nella lunga dei calciatori granata imprecisi in zona gol. Nella Roma si fanno apprezzare (a tratti) Carles Perez e Villar. Reynolds sulla destra spinge con più sicurezza rispetto all’esordio di una settimana fa contro il Bologna ma perde a più riprese il duello con Ansaldi, vera spina nel fianco della retroguardia capitolina. Il primo tempo termina con la Roma davanti nel risultato ma piena di rimpianti per le tante, troppe occasioni da gol fallite in contropiede.

Ripresa, c'è solo il Torino
Il secondo tempo vede Mkhitaryan in campo al posto di Pedro. La Roma prova ad abbassare il ritmo della gara ma il Torino continua a spingere con cattiveria. Ibanez al 50’ ha una chance di testa, lo stesso capita a Carles Perez due minuti dopo ma di raddoppiare la Roma non sembra averne proprio voglia. Il Toro, invece, ha fame di gol e si vede. Prima Bremer di testa colpisce a lato di pochissimo, poi l’ex Sanabria centra il meritato pareggio granata sfruttando al meglio un cross delizioso dalla sinistra di Ansaldi. Nell’occasione è quantomeno rivedibile l’uscita in netto ritardo di Mirante. La Roma, subito il pari, va in affanno e non riesce più a ripartire. Fonseca vede Veretout in riserva e lo toglie al 64’ per inserire Diawara. La replica di Nicola arriva subito con Zaza e Rincon dentro. Il Torino adesso domina il campo, i giallorossi non ce la fanno più. Manca il fiato, le gambe e soprattutto la velocità per ripartire come accaduto nel primo tempo. Arriva così inevitabile il sorpasso del Torino al 72’: splendida verticalizzazione di Mandragora per Belotti che resiste alla pressione di Fazio e scarica una botta rasoterra che Mirante respinge in qualche modo. Sul pallone però si avventa come un fulmine Zaza che sotto misura non fallisce. Il 2-1 fa sparire dal campo una Roma in già evidente affanno. A nulla servono gli inserimenti di Dzeko, Karsdorp e Pastore nel finale. Il Torino gestisce senza problemi e chiude addirittura in superiorità numerica per il doppio giallo rimediato in venti minuti dall’ingenuo Diawara. Nei minuti di recupero arriva il 3-1 di Rincon con la clamorosa partecipazione di Fazio, pessimo nel perdere ingenuamente il pallone nella propria trequarti. Al triplice fischio Nicola può esultare: il suo Torino centra una vittoria fondamentale per la corsa salvezza. Per la Roma, ormai ancorata al settimo posto, è buio pesto con la zona Champions distante otto punti.











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