Quarti di finale -
ritorno
ROMA - BODO/GLIMT 4-0 Roma, Stadio Olimpico
giovedì, 14 aprile 2022 ore 21.00 invia una e-mail per i resoconti
Tifo Roma:
Obiettivamente: uno stadio trascinante, tutto
esaurito, migliaia di bandiere in ogni dove ed una
Sud fantastica con doppia coreografia basata sul
vecchio stermma.
i se
Tabellino partita:
ROMA (3-4-1-2): Rui
Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp,
Cristante, Mkhitaryan (85' Veretout), Zalewski
(85' Maitland-Niles); Pellegrini (76' Oliveira);
Zaniolo (60' Felix), Abraham (85' Perez).
A disp.: Boer, Fuzato, Kumbulla, Vina, Bove, El
Shaarawy, Diawara, Shomurodov.
All. José Mourinho
Arbitro: José María Sánchez Martinez (ESP)
Assistenti: Raúl Cabañero (ESP) - Iñigo (ESP)
Quarto Ufficiale: Cesar Soto Grado (ESP)
RETI: 5' Abraham, 23', 29', 49' Zaniolo
Ammonizioni: Mancini (ROM)
Note: Spettatori 61.942, incasso di €
1.210.783,00
Tifo Ospiti:
Circa 2000, colorati, fanno il tifo a tratti nel
frastuono dell'Olimpico e, alla fine, omaggiano la
loro squadra per la bella avventura.
A mai più.
"Cari tifosi della
Roma. Giovedì sera ci sfideremo in una partita di
calcio. Molti dei nostri tifosi norvegesi sono
preoccupati che ci potranno essere molti scontri fra
di noi, quindi ascoltate questo appello. Nel corso
degli anni abbiamo condiviso molto con voi. L'Italia
ci ha dato ristoranti brillanti come l'Orion e il
Fellini. Ci avete dato il Chianti e gli Spaghetti alla
Capri. Noi vi abbiamo dato l'acquavite e lo
stoccafisso. La nostra amicizia e collaborazione
risale ai tempi di Re Sverre. Quindi, facciamo che la
nostra battaglia sia in campo, e se necessario anche
negli spogliatoi, ma siamo amici prima e dopo la
partita. Grazie". (Messaggio dei tifosi del Bodo apparso su
Twitter)
Atmosfera incredibile, i
ragazzi delle prime file dei distinti cantano già
dall’obelisco trascinando buona parte della gente ,
dopo una stagione dove a differenza delle alte hanno
partecipato ai canti della sud dando un loro
importante contributo , portano una loro pezza e
improvvisano una loro coreografia con bandierette
giallo e rosse distribuite pochi minuti prima della
partita in modo credo casuale ( a me è capitata una
gialla , ma sarebbe potuta benissimo capitare una
rossa ) . La partita è la rappresentazione del tifo
, se non ci fosse stata la pista d’atletica i
giocatori avversari non sarebbero nemmeno scesi in
campo. Purtroppo nonostante la capienza al 100% e
oltre 60mila spettatori continua la musichetta
inutile dopo i goal giallorossi ; spero la tolgano
il prima possibile .
ANT
Stadio gremito in ogni ordine
di posto. Sciarpe e bandiere ovunque. Tutto colorato
di giallorosso. In più occasioni, le tribune, i
distinti e le curve si uniscono in unico coro,
potente, bellissimo, incessante. Vince la Roma e la
sua gente.
MARCO
Una delle partite più belle della mia
vita.
E’ ancora mercoledì pomeriggio quando
ricevo un email che spezza la noia del lavoro:
“Sold-out per Roma-Bodo Glimt: le info per
l’accesso”… c’è un turno da superare, un brutto
risultato da dimenticare, lo stadio è esaurito e
il clima è già frizzante. Giovedì parto presto,
lungo il percorso – man mano che mi avvicino –
incrocio sempre più di frequente ragazzi in
scooter con le sciarpe, macchine giallorosse e mi
sento parte di questo fenomeno collettivo, parte
di questa tribù che non si arrende al grigiore
quotidiano. Sotto Ponte Duca D’Aosta è pieno di
pischelli che cantano, accendono materiale
pirotecnico, bevono, il loro fomento scalda l’aria
e la cosa bella è che mi paiono ogni partita di
più e ogni volta più caciaroni. A Piazza Mancini
con Peroni, pizza, Borghetti assaporo quelli che
per me sono i sapori dello stadio.
Fuori avevo avuto
l’impressione che l’età media dei tifosi si fosse
abbassata, dentro ne ho avuto la conferma. E’ un
bene, c’è una generazione di pischelli pronta a
tenere alti i vessilli di Roma. Due fenomeni, in
modo inversamente proporzionale, hanno acceso
l’ambiente: in primis la Roma giocando di giovedì
ha allontanato tutti i bruchi che nella vita fanno
le cose confortevoli, è rimasto chi come me se ne
frega se il giorno dopo si alza alle 6 per
lavorare. In secundis una politica dei prezzi
ragionevole ha reso lo stadio accessibile a tutti.
Sugli spalti c’era il popolo, in tutte le sue
componenti e non ho mai visto così tanta voglia di
tifare, trasversalmente ai settori (io mi trovo in
curva nord). Lo speaker annuncia una prima volta
la formazione (ripeterà prima dell’inizio) ed è
seguito dagli Olè dei tifosi. Parte “A te che sei
la mia Roma” e già qui, abbondantemente prima del
fischio d’inizio, parte una sciarpata. Sono quasi
tutti in piedi, si prosegue con cori spontanei,
con altre canzoni, l’inno… un clima da brividi,
non ho mai visto cantare la curva nord così. Per
anni sono stato abbonato in sud, quella sera
sembrava di essere in curva sud. Sono posizionato
sopra il muretto di Three teams one soul da dove
partono cori incessantemente. Entrano le squadre
in campo e parte una coriandolata, tutto lo stadio
è un tripudio di bandiere. La Sud issa la sua
coreografia, semplicemente stupenda. La squadra
recepisce la carica e dopo soli 5 minuti Tammy
Abraham ci porta in vantaggio, è il delirio.
Un’esultanza come ad un gol al derby, mi sono
ritrovato di fianco ragazzi diversi da quelli che
avevo prima. E al 23° altro gol, di nuovo il
delirio, dietro di me persone cadono e si
ammassano le une sulle altre. Si prosegue così,
cantando ed esplodendo di gioia ad ogni gol. Dopo
tanto tempo nonostante i mille controlli, i daspo,
le denunce, gli spalti si colorano di nuovo di
fumogeni, torce, fotoflash, ed in diversi settori.
Accanto a me un ragazzo adolescente sventola una
bandiera senza risparmiarsi, lo prendo in simpatia
e all’intervallo gli regalo un adesivo, “ce l’hai
questo?” - gli faccio con un sorriso mentre glielo
porgo – “No!” e me ne regala a sua volta un altro
(“dimmi cos’è che ci fa sentire amici anche se non
ci conosciamo…”). Il secondo tempo nuova
coreografia con uno striscione che abbraccia tutta
la Sud. Infatti ogni muretto esporrà una parola
per andare a comporre alla fine: “Questo stemma ho
nelle vene questo stemma mi appartiene curva
sud”. Un momento di tifo e di lotta insieme. Di
tifo per i giocatori in campo, di lotta contro uno
stemma voluto da Pallotta che non appartiene alla
nostra storia. I tifosi ospiti sono annichiliti,
lanciano sporadicamente qualche coro senza grandi
risultati. Gli ultimi 5 minuti è un coro continuo:
“i tuoi colori sventolo, i brividi mi vengono, non
mi stanco mai di te, forza grande roma alè…” che
continua dopo il triplice fischio cantato a
squarciagola da tutto lo stadio, mai vista una
partecipazione così diffusa. E’ un trionfo di
sciarpe che roteano, bandiere, mani al cielo.
Parte Grazie Roma e i tifosi sono ancora lì a
cantare in un solo grido. Esco e nessuno sembra
averne abbastanza, proseguono i cori, si prosegue
a sventolare, e una volta sullo scooter ci sono i
clacson a continuare la festa.