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Veneziani affiancati ai Romanisti |
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Parte il
vaporetto |
Riscaldamento |
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Dalla
tribuna |
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tribuna 2 |
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tribuna 3 |
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Il
vaporetto |
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Shomurodov | Abraham | Il servizio |
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MARCO Il traghetto, i fumogeni... il settore attaccato al campo, il treno, i cori... trasferta magica RESOCONTO DI SPQR Affronto la trasferta in treno insieme ai miei due eredi e, debbo dire, per una volta l'infausto orario da calcio moderno delle 12.30 si è rivelato utile per un andata ritorno in giornata che consente di partire alle 6.35 da Termini e tornare alle 20.35. Il viaggio di andata, al solito, è molto divertente e mi fa ridere vedere Valerio, l'ultimogenito di 13 anni, che finalmente ha l'età per capire le innumerevoli battute dei ragazzi durante il viaggio. Sul convoglio saremo in 200 e i gruppi sono quello dei Boys, Nel Nome di Roma e Offensiva. Poiché nessuno parte per Venezia a quell'ora antelucana, posso dire che trattavasi di un convoglio interamente giallorosso, con qualche civile salito sporadicamente alle stazioni di Firenze, Bologna, Ferrara e Padova. La loro fortuna è che i giallorossi, ovviamente, avevano acquistato i biglietti principalmente per le carrozze in prossimità del bar, che verrà rapidamente svuotato di qualsiasi cosa potesse avere anche solo l'apparenza di alcol. Divertente lo scambio di batture che mi è stato riferito: "Ragazzi, per ordinare altre venti birre è necessario avere l'autorizzazione, perché potreste diventare violenti"; "Forse non ha capito: se non arrivano altre venti birre diventiamo violenti". Le birre arriveranno assai rapidamente alla stazione successiva. E così, intorno alle 10.30 si arriva nella - sempre bellissima - città lagunare. All'arrivo non c'è il consueto plotone delle forze dell'ordine: il percorso è in effetti obbligato per arrivare ai due traghetti che ci porteranno allo stadio Penzo. In stazione rimbombano i cori pro-Roma e anti-Venezia - siamo pur sempre arrivati . ed i battelli rapidamente imbarcano la vociante marea giallorosso. Alice, Valerio ed io saliamo sul secondo traghettino, su cui viene esteso uno striscione nero e biano con scritto "Roma corsara" accompagnato da un teschio. Non sarà così, come sappiamo ma comunque l'idea è stata divertente e goliardica. Dopo un'abbondante mezzoretta si arriva al Penzo. Uno stadio, almeno per le curve, lontano anni luce da un impianto britannico, foss'anche di quinta serie, che comunque ha il grandissimo vantaggio di essere vicinissimo al campo. Da una parte il prato, dall'altra gli alberi delle barche a vela. Senz'altro uno stadio unico che ha il suo fascino: dovessero rifarlo, spero che non sia sulla terraferma, visto che la trasfera in battello è ovviamente divertente. I romanisti hanno acquistato, oltre al settore ospiti di 700 persone, anche la Curva Nord ed 1/3 di tribuna laterale (la nostra tribuna tevere per intenderci). La Roma ha orami un fedele seguito anche di giallorossi di altre regioni del nord, che trovano posto principalmente in quei settori. Il benvenuto dei veneziani è il classico: "Roma-Roma vaff.", cui si replica assai volentieri. Pur essendo tornato alla denominazione originaria di Venezia, ora F.C., è rimasto tra i loro colori (stranamente quasi predominante) l'arancione del Mestre, acquisito quando all'epoca (1987) vi fu la fusione tra le compagini rivali Venezia e Mestre. Ora il Mestre gioca in arancione in serie D ma ciò nonostante, quel colore è rimasto tra i tifosi lagunari. Per chi volesse approfondire questa singolare vicenda: https://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_Calcio_Mestre Il tifo dei veneziani - che in qualche coro usano ancora la parola "Unione" è tutto sommato costante e visibilmente soddisfacente. Più difficoltoso (da un punto di vista pratico) il tifo nel settore giallorosso in quanto i gruppi si sono dislocati per lungo lungo la balaustra vicino al campo, sicché non è facile mantenere il coordinamento. Comunque il sostegno è stato massiccio anche quando la Roma si è trovata in difficoltà. Delusione sugli spalti al risultato finale e via verso i traghetti che ci riporteranno in stazione. Ritoro più mesto, scaldato solo da un barchino con cinque o sei tifosi del Venezia che avvicinandosi a noi, ci scherniscono come è normale che sia, trovando l'ovvia risposta giallorossi. Un qualsiasi tentativo di arrembaggio da parte loro si sarebbe risolto in un suicidio, sicché si allontanano tutti contenti. Rapido snack in stazione e ritorno col treno, stavolta senza più la divertente caciara dell'andata. MOURINHO SIAMO CON TE. |
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA |