MARCO
Non ero mai stato a Torino contro la Juventus e per questo - coinvolto da un amico - decido di andare. Partiamo in treno e arriviamo a Torino primo pomeriggio, da li prendiamo l’autobus che ci porta in zona stadio e da lì a piedi fino al settore. Lungo il tragitto pochi tifosi juventini e – a quanto pare – nessun ultras. Raggiungiamo il nostro spicchio dove mi capita di conoscere un tifoso finlandese al seguito della Roma dagli anni ’90, chiacchierando mi racconta di come nell’ultima stagione abbia assistito a 25 partite (per lui che vive a Helsinki 25 trasferte!). Quest’anno per la prima volta gli capiterà una partita vicina, gli chiedo informazioni sulla tifoseria del HJK Helsinki e mi dice che non è molto sviluppata, in Finlandia il primo sport è l’hockey su ghiaccio (anche se comunque hanno un gruppo di stampo hooligans). Dentro il settore è pieno e c’è voglia di tifare, quando partono i cori coinvolgono tutti. Lo Juventus Stadium ha tanti difetti e un solo pregio: la visuale. Per noi, abituati all’Olimpico e alla pista di atletica c’è una bella differenza, ma per il resto… è lo stadio emblema del calcio moderno. Intorno allo stadio hanno ristoranti e negozi, i prezzi dei biglietti sono assurdi.. durante tutto il prepartita c’è musica a massimo volume, il tifoso deve essere spettatore dell’evento. Ma è una musica che non riesce a coprire i nostri cori, prima contro gli juventini, stizziti, e poi per la Roma con l’inno, la marsigliese… facciamo cinque minuti di tifo intenso prima che vengono tolte le bandierine e lasciate vuote le prime file, dalla nostra posizione non capiamo il motivo della protesta. Una volta usciti dall’impianto facciamo lo stesso percorso dell’andata al contrario e arriviamo nei pressi della stazione che è solo mezzanotte, abbiamo il treno alle cinque e così continuiamo a girare per Torino attaccando adesivi. La percezione alla fine sarà quella di una città spenta, non notiamo grandi segni di passione calcistica, poche scritte pochi adesivi e principalmente del Torino. La maggioranza delle scritte e dei manifesti che vediamo sono di natura politica. Le strade sono poco frequentate e il panorama è quello delle grandi metropoli: immigrati, ragazzi che fanno serata, qualche turista. L’unica zona più popolata è quella di Piazza Vittorio, vicino al fiume Po’, luogo di locali e di movida. La Juventus ha una tifoseria apolide che non può vantare un reale radicamento cittadino (non a caso anche alcuni gruppi ultras sono di Milano e altre città). Tra una cosa e l’altra si fanno le tre e mezza, ci buttiamo su una panchina, dormiamo un oretta, e poi proseguiamo per la stazione che non manca molto alla partenza. Saliti sul treno il viaggio di ritorno fila tranquillo e in quattro ore e rotte siamo a Roma.