MARCO
Inizio a respirare Roma poco dopo esser saltato sullo scooter quando faccio una curva e vedo due signore che discutono animatamente per un mini tamponamento. Appoggiato alla macchina il figlio di una delle due, con la maglietta della Roma e la faccia scoglionata di chi se ne sarebbe fregato anche se la macchina fosse stata fracassata, stavano rischiando di arrivare tardi.
Io arrivo in orario e in giro c'è già un bel po' di gente (anche stavolta l'Olimpico è esaurito). Decido di prendere un panino, i tizi mentre lo preparano iniziano a litigare tra loro e riesco a portarmelo via senza pagare. Incontro un amico sotto Ponte Duca D'Aosta, ormai sempre più spesso do appuntamenti lì, piuttosto che stare altrove preferisco respirare un po' di fumogeni e stare nella caciara, anche se la musica latina dei Peruviani a Mancini ha il suo fascino da Barras Bravas hahahaha
All'ingresso ai prefiltraggi entrata tranquilla come al solito, ai tornelli invece controlli più rigidi, che creano delle file.
Dentro lo stadio offre il solito bel colpo d'occhio, il tifo parte bene con le canzoni e gli inni ma proseguirà un po' sottotono per quelle che erano le mie aspettative. La sud ha cantato, la nord anche, ma la partecipazione dei tifosi normali è stata un po' spenta come se non ci stessimo giocando una qualificazione. Come se ci fosse un indolenza di fondo che zavorra la partecipazione del tifoso medio, per riprendere un articolo di Simone Meloni su Roma-Betis (un impressione chi mi sarà confermata dopo la partita quando nonostante la grande vittoria il clima intorno all'Olimpico e nel rientro a casa sarà abbastanza pacato). Va detto che altre volte è stato diverso, ed è difficile stabilire le variabili che determinano l'umore collettivo. Io sto in nord e dove sono posizionato io si canta sempre. È bello vedere sempre più pirotecnia, anche se ho visto persone a volto scoperto, qualcuno dovrebbe fare più attenzione almeno a coprirsi o a accendere per terra... forse non sa quanto si rischia.
I Boys festeggiano i 50 anni dalla nascita del nucleo storico del gruppo con un telo con il simbolo del gruppo (che già qualche giorno fa era stato aperto in zona Tiburtina tra torce e fuochi d'artificio) accompagnato dallo striscione "da 50 anni in prima linea"
Accanto a noi un gruppetto di tifosi ospiti che canta saltuariamente con l'ausilio di un tamburo, non sembrano Ultras, ma si accenderanno sul finire del secondo tempo provocati dai tifosi in Monte Mario.
Da sottolineare negativamente lo spirito con cui tanti tifosi a fine primo tempo hanno preso a fischiare la squadra. Gli stessi tifosi che a fine partita cantavano entusiasti "i brividi mi vengono... Non mi stanco mai di te..." L'ho trovato il ritratto perfetto del romanista medio (oggi, in passato non era così) che un momento ti divinizza e un momento dopo ti disprezza.
A essere sbagliata è proprio l'impostazione di fondo, il pallone è rotondo e puo essere che una partita che stai perdendo a fine primo tempo viene capovolta nel secondo (e così è stato). Il nostro ruolo è quello di dare quella spinta in più, non di rompere il cazzo al primo errore.
In campo sarà - per l'appunto - 0 a 1, 1 a 1, 2 a 1 e 3 a 1 di Zaniolo a chiudere definitivamente la partita.
Dopo il triplice fischio Grazie Roma e stornelli romani. Il 7 alle 13 i sorteggi e scopriremo chi ci attende