XXIII giornata
ROMA - HELLAS VERONA 1-0 Roma, Stadio Olimpico
domenica, 19 febbraio 2023 ore 20.45 invia una e-mail per i resoconti
Tifo Roma:
Oggi della partita di calcio interessava a pochi,
poiché tutto era incentrato su quanto visto in
Serbia e quindi - nell'incertezza di cosa sarebbe
accaduto - quando il gruppo dei Fedayn, senza
esporre alcuno striscione, si è collocato sul
proprio muretto, tutta la curva gli ha dedicato
un'ovazione sincera. Poi la partita è iniziata e
si vedeva che la maggior parte delle persone non
aveva alcuna voglia di cantare, poiché quella non
era una giornata come le altre. E quindi si è
proseguito sostanzialmente nel silenzio di quasi
tutta la curva, silenzio che è sparito,
fatalmente, al 72esimo del match in cui un coro
celebrativo dei Fedayn è partito dai Distinti ed
ha infiammato in un attimo tutta la curva, che si
è di fatto saldata emotivamente con il gruppo del
Quadraro. A quel punto i lanciacori sono scesi,
con la curva e i distinti che hanno proseguito
nella celebrazione, vero leit motiv di una
giornata molto particolare.
i se
Tifo Ospiti:
Circa 350 Butei che proprio a ridosso dell'inizio
espongono il loro Hellas Army.
Sono sincero, non so cosa abbiano capito di cosa
stava accadendo in Sud, ma di certo sono passati
del tutto inosservati perché oggi c'erano altre
questioni nella curva giallorossa.
Secondo me ieri sera non si
doveva cantare fin dal primo minuto, i fischi
rivolti verso la parte bassa della curva, che si è
sgolata per 80 minuti, sono uno schifo.
LUDOVICO
Ciao Lorè,
la partita in secondo piano
ovviamente, la curva ha dimostrato vicinanza e
rispetto ai Fedayn in modo esemplare.
Il tuo intervento è
stato chiaro e utile a tutti per comprendere quel
momento.
Vedremo cosa accadrà.
DAVIDE
Ciao Lorenzo,
una
settimana difficile ed un sabato terribile.
Spiegare a chi non può capire il perché del
proprio stato d’animo non ha fatto altro che
rendere tutto più frustrante, poi.
Nella mia
testa, più di tutte, la pezza “Ritorneranno gli
amici miei”.
Una serata
davvero particolare.
Un caro
abbraccio
UGLIANO
Buonasera Lorenzo.
Premetto che sono tanti anni
che non scrivo e, solo l’anno scorso sono tornato
abbonato in sud dopo più di 10 anni trascorsi
all’estero.
Per quanto riguarda ieri
sera, chi come me mastica un po’ la curva, ha capito
subito l’aria che si respirava.
Personalmente mi aspettavo da
parte del gruppo in basso quantomeno un discorso
prima dell’inizio della partita.
Ieri si è cominciato a fare
il tifo o meglio, hanno provato a fare il tifo come
se fosse tutto normale.
Le dinamiche dei gruppi
restano dinamiche dei gruppi ed io non ci entro per
rispetto di tutti ma, quello che è successo ieri non
ha nulla di coesione e compattezza e la curva lo ha
fatto capire con i fischi e l’indifferenza.
È sicuramente una finestra di
storia grande, importante il cui seguito è
probabilmente incerto e tutto da scrivere ma a mio
modesto e personale parere ieri si è mancato di
rispetto ad uno dei gruppi più importanti del
panorama ultras internazionale.
Viva la Roma, viva la Curva
Sud
LORENZO
Ciao Lore'
Ti scrivo per
cercare un po' di conforto dopo i fatti di
sabato.
È stata una pugnalata al cuore più
forte di una qualsiasi disfatta sul campo e forse
impossibile da digerire.
È stato come vedere la propria madre
appesa a testa in giù in curva.
I Fedayn rappresentano l'ultimo
baluardo della STORIA in un calcio moderno che non
riconosco più ormai da troppi anni... e questo
potrebbe essere la parola fine allo stadio dove
ormai prevalgono selfie e saluti alle
telecamere..
Entrare e non vedere più Roberto
Rulli e quella scritta che disegnavo sui muri da
bambino mi fa sentire come se mi mancasse un pezzo
.. Quindi volevo chiederti.. Dove possiamo
ripartire ora? Dopo 50 anni come si fa?
Ti ringrazio e ti seguo dal
99..
Ciao!
DAVIDE
D.
Riferendomi al resoconto della partita, volevo
aggiungere che oltre ai distinti, anche in Nord
precisamente al minuto 72 è partito l'inno dei
Fedayn, la cosa bella ed emozionante è che è stato
seguito veramente da tutta la curva, una curva che
comunque molto spesso è più distratta a guardare il
campo, a testimonianza della particolarità della
partita! Forza Roma
MAURIZIO
Ciao Lorenzo il resoconto della pagina di roma
Verona è da brividi nel senso che sono d accordo e
non c'è da aggiungere altro, .... Cantare come
non fosse successo niente non mi sembra giusto e
sintomo di menefreghismo ..forza curva Sud...
complimenti per il sito sono più di 15 anni che lo
seguo
MATTIA
Ciao Lorenzo,
Vedere la
vetrata vuota e il tabellone spoglio
domenica è stato un colpo al cuore. Fino
a 15 minuti prima della partita non si
sapeva cosa sarebbe successo in quello
spicchio di settore che per me, e per
molti, è un punto di riferimento. Ti
crollano tutte le certezze.
Quando i Boys
hanno lanciato l’inno dei Fedayn verso
il 75’ l’emozione è stata fortissima;
inoltre, al solo pensiero che forse (e
spero con tutto me stesso in questo
forse) quello potrebbe essere l’ultimo
momento in cui sarebbero stati sul loro
muretto, sono scoppiato a piangere.
Nessuno
sa cosa accadrà, ma loro rimangono per
sempre un esempio di tifo e mentalità. Un
atto vile non cancella 50 anni di storia.
MARCO
Entro in curva nord e mi
posiziono vicino al muretto di “In gods we trust”,
“fegati spappolati” ecc, lo stadio è gremito e
colorato. Noto con tristezza un buco sul muretto dei
Fedayn, non sapevo se sarebbero entrati, se non
sarebbero entrati, è la fine definitiva di un gruppo
storico, penso. Invece passa un po’ di tempo e
accade l’inatteso, il muretto inizia a popolarsi e
tutto lo stadio gli batte le mani. Spesso in passato
abbiamo visto uno scollamento tra ultras e tifoso
normale. Ricordo giornate particolari in cui si
fecero cori solo contro le forze dell’ordine ed i
diffidati e la protesta non venne capita dagli altri
tifosi non ultras. Ricordo i tempi delle proteste
contro le barriere in curva che – ancora una volta –
il resto del pubblico non capiva. Oggi al contrario
si è vista una fusione tra ultras e semplice tifoso.
Tutti sapevano quello che era successo, e tutti
battevano le mani per onorare un gruppo che è stato
la storia della curva sud. Ad un certo punto parte
perfino “Fe-Fe-Fedayn” anch’esso cantato da tutti.
In Nord il tifo parte alla grande coinvolgendo la
fetta di curva accanto al settore ospiti, le cose
cambiano quando si percepisce che c’è un aria
particolare. Infatti dalla sud non si sentono cori,
ogni tanto qualcosa, ma la situazione è molto
silente. Contemporaneamente noto che alcuni gruppi
non hanno esposto il loro striscione, immagino per
rispetto dei Fedayn. Insomma man mano che la partita
va avanti anche in Nord ci si allinea alla
situazione, all’inizio del secondo tempo ad esempio
– tolto qualche coro contro veronesi, napoletani e
laziali – sarà silenzio, fino al 72° quando parte
potente l’inno dei Fedayn, cantato da tutto lo
stadio. Si andrà avanti così praticamente tutta la
partita, alternando silenzio a cori per i Fedayn.
Amici in sud mi hanno poi raccontato maggiori
dettagli, da sotto un gruppo provava a tifare, senza
seguito alcuno, ed i cori pro-Fedayn sono partiti
spontaneamente da tifosi normali e altri gruppi. Non
era scontato accadesse, poteva esserci indifferenza
da parte del tifoso normale, potevano nascere nuovi
attriti tra gruppi, invece c’è stato l’abbraccio di
tutto il popolo giallorosso intorno ai Fedayn.
Personalmente sono stato contento che le cose siano
andate in questo modo, la curva sud è sicuramente
arricchita dal permanere di un gruppo del genere. E’
chiaro allo stesso tempo che un furto del genere non
doveva avvenire, ma non sta a me, e sicuramente non
in questa sede, sollevare questioni di critica e
autocritica, che pure sono necessarie. Tanto si è
dibattuto dei fatti post Roma-Empoli che sono usciti
articoli, comunicati, post. Personalmente ritengo
che non si possa rimproverare nulla ai serbi, hanno
agito in modo ultras. Quello che è successo ai
Fedayn, poteva capitare in maniera analoga a
qualsiasi altro gruppo, anche di qualsiasi altra
tifoseria italiana. Per il livello di organizzazione
e di forze messe in campo, nessuno avrebbe resistito
a un tipo di azione che in Italia non si usa fare e
che perciò coglie impreparati. Di fatto a Brescia
hanno fatto lo stesso andando a segno, a Modena
hanno fatto lo stesso e hanno mancato solo per aver
confuso l’obiettivo. Lo Stella Rossa sta spingendo
molto con questo tipo di azioni, pochi mesi fa
avevano fatto lo stesso in Ungheria rubando la pezza
principale della curva del Ferencvaros. Stanno
premendo molto sull’acceleratore seminando odio in
Europa, ma quando la macchina va molto veloce…
rischia che si schianta. Si, sono una grande
tifoseria, si, sono molto organizzati, ma non
esistono supereroi. In Montenegro – a settembre -
hanno provato a fare lo stesso agguato a quelli del
Buducnost e sono scappati di corsa fino al transit
con cui erano arrivati (https://t.me/hooliganscz1999/7799
). A novembre 2021 gli ultras del Vojvodina (squadra
con cui lo stella rossa ha un derby) hanno fatto una
coreografia con una cinquantina di magliette/felpe
rubate allo stella rossa (https://www.youtube.com/watch?v=AJ7RWpafNMo
). E – gli stessi delije – nel 1993, persero il loro
striscione principale contro il Partizan Belgrado (
https://youtu.be/jTwRGX0Kk_E
) nonostante ciò vanno avanti con lo stesso nome.
Io penso che arrivati a
questo punto, dopo venti giorni dal fatto, bisogna
ragionare in termini di utilità: è utile continuare
a dibattere ancora sullo striscione rubato? No,
ormai è successo. E’ utile parlare di come
comportarci d’ora in avanti? Si, allora parliamo di
questo. Io penso che, intanto, è finita l’epoca di
stare chi a Piazza Mancini, chi al River, chi alle
piscine del coni ecc ci vuole un ritrovo unico.
Un'altra riflessione mi è
sorta quando due persone diverse che non vanno più
allo stadio mi hanno detto che hanno intenzione di
riniziare a venirci. Quello che è successo ha scosso
tutti, ed ha fatto venire a tanti la voglia di
dare il proprio contributo. In questo momento –
paradossalmente – si possono aggregare forze nuove.
In definitiva, per come la
vedo io, nulla è chiuso, abbiamo solo subito un duro
colpo. Come lo abbiamo subito nel 2002 quando i
greci dell’Aek Atene rubarono lo striscione
“orgoglio capitolino”. Al ritorno ci fu la resa dei
conti e noi sottraemmo uno striscione a loro, fu uno
a uno palla al centro, e l’onta fu lavata via. Oggi
fare noi uno striscione a loro può sembrare una cosa
impossibile, ma anche che qualcuno prendesse Fedayn
e tutto il resto si pensava impossibile, e poi è
successo. L’impossibile è solo qualcosa che ancora
nessuno ha avuto il coraggio di fare. Vedremo
G.
Ciao Lorenzo,
mi riallaccio all'ultimo
commento di Marco del post Roma-Verona (l'ho visto
solo ora). In particolare alla sua personalissima
opinione che quella dei serbi sia stata una vera
azione ultras. Non mi piace parlare di "regole
ultras" ma questo tipo di azioni le vedo più
assimiliabili a rapine. Ben organizzate, ma sempre
rapine. C'è un motivo se, come lui stesso fa notare,
non sono mai successe, perché non hanno nessun senso
logico. Seguire il borsone di una tifoseria mai
incontrata prima dopo una partita che non ti
riguarda minimamente è totalmente assurdo e fuori
contesto, un modo sleale per cogliere a guardia
abbassata l'avversario. Se lo consideriamo
accettabile e replicabile attenzione alla deriva che
ne può scaturire. Faccio notare che la mia opinione
è condivisa dalla grande maggioranza di tifoserie
italiane ed europee.
Detto questo, pur apprezzando
la tua democraticità nel pubblicare tutto, spero che
di queste cose non si parli più su internet ma nelle
opportune sedi.
G.
E' presto per dire cosa
accadrà. Quanto avvenuto tra venerdì e sabato è
stato talmente epocale che anche una persona come
il sottoscritto, che proprio nel 1972, a sei anni,
ha fatto il suo ingresso allo Stadio Olimpico non
è in grado di predirne gli effetti futuri.
Purtroppo, accade ogni venti anni che in una curva
possano esserci degli stravolgimenti - in questo
caso epocali - che portano disorientamento e
sconforto. Ovviamente solo con l'unità si può
risorgere, ma quando ci sono - o si aprono - delle
ferite, è necessario che si rimargino, e queso
solto il tempo e la capacità delle persone di
andare oltre può farlo.
Ci sono varie ipotesi, ma è inutile formularle
ora, visto che nessuno ha le idee chiare, neanche
tra gente che ha decine di anni di stadio alle
spalle.
E' passato troppo poco tempo e, quando scoppia una
bomba, i detriti prima debbono cadere in terra,
per potere parlare di ricostruzione.