XXIII giornata
ROMA - HELLAS VERONA 1-0
Roma, Stadio Olimpico
domenica, 19 febbraio 2023

ore 20.45

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Tifo Roma:
Oggi della partita di calcio interessava a pochi, poiché tutto era incentrato su quanto visto in Serbia e quindi - nell'incertezza di cosa sarebbe accaduto - quando il gruppo dei Fedayn, senza esporre alcuno striscione, si è collocato sul proprio muretto, tutta la curva gli ha dedicato un'ovazione sincera. Poi la partita è iniziata e si vedeva che la maggior parte delle persone non aveva alcuna voglia di cantare, poiché quella non era una giornata come le altre. E quindi si è proseguito sostanzialmente nel silenzio di quasi tutta la curva, silenzio che è sparito, fatalmente, al 72esimo del match in cui un coro celebrativo dei Fedayn è partito dai Distinti ed ha infiammato in un attimo tutta la curva, che si è di fatto saldata emotivamente con il gruppo del Quadraro. A quel punto i lanciacori sono scesi, con la curva e i distinti che hanno proseguito nella celebrazione, vero leit motiv di una giornata molto particolare.
i se
Tabellino partita:
ROMA
(3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp (Celik 70'), Cristante, Bove, Spinazzola; Solbakken (Zalewski 70'), El Shaarawy (Wijnaldum 86'); Abraham (Belotti 15'). Allenatore: Mourinho. A disposizione: Boer, Svilar, Llorente, Celik, Kumbulla, Zalewski, Wijnaldum, Matic, Pellegrini, Camara, Tahirovic, Volpato, Majchrzak, Belotti.

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Hien (Coppola 46'), Dawidowicz; Depaoli, Duda, Tameze, Doig; Lazovic (Braaf 59'), Ngonge (Kallon 76'); Gaich (Lasagna 59'). Allenatore: Zaffaroni. A disposizione: Berardi, Perilli, Zeefuik, Ceccherini, Coppola, Faraoni, Abildgaard, Cabal, Braaf, Joselito, Kallon, Lasagna, Terracciano, Verdi.

Arbitro: Sozza. Assistenti: Bindoni-Imperiali. IV uomo: Massimi. VAR: Chiffi. AVAR: Di Martino.

Marcatori: Solbakken 45'
Ammoniti
: Hien (V), Smalling (R), Ngonge (V)
Spettatori
: 61.009

Tifo Ospiti:
Circa 350 Butei che proprio a ridosso dell'inizio espongono il loro Hellas Army.
Sono sincero, non so cosa abbiano capito di cosa stava accadendo in Sud, ma di certo sono passati del tutto inosservati perché oggi c'erano altre questioni nella curva giallorossa.



FOTOTIFO































































VIDEOTIFO
 
L'applauso ai Fedayn
L'applauso ai Fedayn 2
L'applauso ai Fedayn 3


Entrata dei Fedayn in Curva Sud
Quando al Ciel si alzeran le bandiere
Nel cervello soltanto la Roma

FOTOCALCIO















VIDEOCALCIO

Solbakken Il servizio  


     

SIMONE
Ciao Lorenzo 

Secondo me ieri sera non si doveva cantare fin dal primo minuto, i fischi rivolti verso la parte bassa della curva, che si è sgolata per 80 minuti, sono uno schifo.

LUDOVICO
Ciao Lorè,

la partita in secondo piano ovviamente, la curva ha dimostrato vicinanza e rispetto ai Fedayn in modo esemplare.

 Il tuo intervento è stato chiaro e utile a tutti per comprendere quel momento.

Vedremo cosa accadrà.



DAVIDE
Ciao Lorenzo,

una settimana difficile ed un sabato terribile. Spiegare a chi non può capire il perché del proprio stato d’animo non ha fatto altro che rendere tutto più frustrante, poi.

Nella mia testa, più di tutte, la pezza “Ritorneranno gli amici miei”.

Una serata davvero particolare.

Un caro abbraccio



UGLIANO
Buonasera Lorenzo.

Premetto che sono tanti anni che non scrivo e, solo l’anno scorso sono tornato abbonato in sud dopo più di 10 anni trascorsi all’estero.

Per quanto riguarda ieri sera, chi come me mastica un po’ la curva, ha capito subito l’aria che si respirava.

Personalmente mi aspettavo da parte del gruppo in basso quantomeno un discorso prima dell’inizio della partita.

Ieri si è cominciato a fare il tifo o meglio, hanno provato a fare il tifo come se fosse tutto normale.

Le dinamiche dei gruppi restano dinamiche dei gruppi ed io non ci entro per rispetto di tutti ma, quello che è successo ieri non ha nulla di coesione e compattezza e la curva lo ha fatto capire con i fischi e l’indifferenza.

È sicuramente una finestra di storia grande, importante il cui seguito è probabilmente incerto e tutto da scrivere ma a mio modesto e personale parere ieri si è mancato di rispetto ad uno dei gruppi più importanti del panorama ultras internazionale.

 

Viva la Roma, viva la Curva Sud


LORENZO
Ciao Lore'

 Ti scrivo per cercare un po' di conforto dopo i fatti di sabato. 

È stata una pugnalata al cuore più forte di una qualsiasi disfatta sul campo e forse impossibile da digerire. 

È stato come vedere la propria madre appesa a testa in giù in curva. 

I Fedayn rappresentano l'ultimo baluardo della STORIA in un calcio moderno che non riconosco più ormai da troppi anni... e questo potrebbe essere la parola fine allo stadio dove ormai prevalgono selfie e saluti alle telecamere.. 

Entrare e non vedere più Roberto Rulli e quella scritta che disegnavo sui muri da bambino mi fa sentire come se mi mancasse un pezzo .. Quindi volevo chiederti.. Dove possiamo ripartire ora? Dopo 50 anni come si fa? 

 

Ti ringrazio e ti seguo dal 99.. 

 

Ciao!


DAVIDE D.
Riferendomi al resoconto della partita, volevo aggiungere che oltre ai distinti, anche in Nord precisamente al minuto 72 è partito l'inno dei Fedayn, la cosa bella ed emozionante è che è stato seguito veramente da tutta la curva, una curva che comunque molto spesso è più distratta a guardare il campo, a testimonianza della particolarità della partita! Forza Roma



MAURIZIO
Ciao Lorenzo il resoconto della pagina di roma Verona è da brividi nel senso che sono d accordo e non c'è da aggiungere altro,  .... Cantare come non fosse successo niente non mi sembra giusto e sintomo di menefreghismo ..forza curva Sud... complimenti per il sito sono più di 15 anni che lo seguo


MATTIA
Ciao Lorenzo,

Vedere la vetrata vuota e il tabellone spoglio domenica è stato un colpo al cuore. Fino a 15 minuti prima della partita non si sapeva cosa sarebbe successo in quello spicchio di settore che per me, e per molti, è un punto di riferimento. Ti crollano tutte le certezze.

Quando i Boys hanno lanciato l’inno dei Fedayn verso il 75’ l’emozione è stata fortissima; inoltre, al solo pensiero che forse (e spero con tutto me stesso in questo forse) quello potrebbe essere l’ultimo momento in cui sarebbero stati sul loro muretto, sono scoppiato a piangere.

Nessuno sa cosa accadrà, ma loro rimangono per sempre un esempio di tifo e mentalità. Un atto vile non cancella 50 anni di storia.


MARCO

Entro in curva nord e mi posiziono vicino al muretto di “In gods we trust”, “fegati spappolati” ecc, lo stadio è gremito e colorato. Noto con tristezza un buco sul muretto dei Fedayn, non sapevo se sarebbero entrati, se non sarebbero entrati, è la fine definitiva di un gruppo storico, penso. Invece passa un po’ di tempo e accade l’inatteso, il muretto inizia a popolarsi e tutto lo stadio gli batte le mani. Spesso in passato abbiamo visto uno scollamento tra ultras e tifoso normale. Ricordo giornate particolari in cui si fecero cori solo contro le forze dell’ordine ed i diffidati e la protesta non venne capita dagli altri tifosi non ultras. Ricordo i tempi delle proteste contro le barriere in curva che – ancora una volta – il resto del pubblico non capiva. Oggi al contrario si è vista una fusione tra ultras e semplice tifoso. Tutti sapevano quello che era successo, e tutti battevano le mani per onorare un gruppo che è stato la storia della curva sud. Ad un certo punto parte perfino “Fe-Fe-Fedayn” anch’esso cantato da tutti. In Nord il tifo parte alla grande coinvolgendo la fetta di curva accanto al settore ospiti, le cose cambiano quando si percepisce che c’è un aria particolare. Infatti dalla sud non si sentono cori, ogni tanto qualcosa, ma la situazione è molto silente. Contemporaneamente noto che alcuni gruppi non hanno esposto il loro striscione, immagino per rispetto dei Fedayn. Insomma man mano che la partita va avanti anche in Nord ci si allinea alla situazione, all’inizio del secondo tempo ad esempio – tolto qualche coro contro veronesi, napoletani e laziali – sarà silenzio, fino al 72° quando parte potente l’inno dei Fedayn, cantato da tutto lo stadio. Si andrà avanti così praticamente tutta la partita, alternando silenzio a cori per i Fedayn. Amici in sud mi hanno poi raccontato maggiori dettagli, da sotto un gruppo provava a tifare, senza seguito alcuno, ed i cori pro-Fedayn sono partiti spontaneamente da tifosi normali e altri gruppi. Non era scontato accadesse, poteva esserci indifferenza da parte del tifoso normale, potevano nascere nuovi attriti tra gruppi, invece c’è stato l’abbraccio di tutto il popolo giallorosso intorno ai Fedayn. Personalmente sono stato contento che le cose siano andate in questo modo, la curva sud è sicuramente arricchita dal permanere di un gruppo del genere. E’ chiaro allo stesso tempo che un furto del genere non doveva avvenire, ma non sta a me, e sicuramente non in questa sede, sollevare questioni di critica e autocritica, che pure sono necessarie. Tanto si è dibattuto dei fatti post Roma-Empoli che sono usciti articoli, comunicati, post. Personalmente ritengo che non si possa rimproverare nulla ai serbi, hanno agito in modo ultras. Quello che è successo ai Fedayn, poteva capitare in maniera analoga a qualsiasi altro gruppo, anche di qualsiasi altra tifoseria italiana. Per il livello di organizzazione e di forze messe in campo, nessuno avrebbe resistito a un tipo di azione che in Italia non si usa fare e che perciò coglie impreparati. Di fatto a Brescia hanno fatto lo stesso andando a segno, a Modena hanno fatto lo stesso e hanno mancato solo per aver confuso l’obiettivo. Lo Stella Rossa sta spingendo molto con questo tipo di azioni, pochi mesi fa avevano fatto lo stesso in Ungheria rubando la pezza principale della curva del Ferencvaros. Stanno premendo molto sull’acceleratore seminando odio in Europa, ma quando la macchina va molto veloce… rischia che si schianta. Si, sono una grande tifoseria, si, sono molto organizzati, ma non esistono supereroi. In Montenegro – a settembre - hanno provato a fare lo stesso agguato a quelli del Buducnost e sono scappati di corsa fino al transit con cui erano arrivati (https://t.me/hooliganscz1999/7799 ). A novembre 2021 gli ultras del Vojvodina (squadra con cui lo stella rossa ha un derby) hanno fatto una coreografia con una cinquantina di magliette/felpe rubate allo stella rossa (https://www.youtube.com/watch?v=AJ7RWpafNMo ). E – gli stessi delije – nel 1993, persero il loro striscione principale contro il Partizan Belgrado ( https://youtu.be/jTwRGX0Kk_E ) nonostante ciò vanno avanti con lo stesso nome.

Io penso che arrivati a questo punto, dopo venti giorni dal fatto, bisogna ragionare in termini di utilità: è utile continuare a dibattere ancora sullo striscione rubato? No, ormai è successo. E’ utile parlare di come comportarci d’ora in avanti? Si, allora parliamo di questo. Io penso che, intanto, è finita l’epoca di stare chi a Piazza Mancini, chi al River, chi alle piscine del coni ecc ci vuole un ritrovo unico.

Un'altra riflessione mi è sorta quando due persone diverse che non vanno più allo stadio mi hanno detto che hanno intenzione di riniziare a venirci. Quello che è successo ha scosso tutti, ed ha fatto venire a tanti  la voglia di dare il proprio contributo. In questo momento – paradossalmente – si possono aggregare forze nuove.

In definitiva, per come la vedo io, nulla è chiuso, abbiamo solo subito un duro colpo. Come lo abbiamo subito nel 2002 quando i greci dell’Aek Atene rubarono lo striscione “orgoglio capitolino”. Al ritorno ci fu la resa dei conti e noi sottraemmo uno striscione a loro, fu uno a uno palla al centro, e l’onta fu lavata via. Oggi fare noi uno striscione a loro può sembrare una cosa impossibile, ma anche che qualcuno prendesse Fedayn e tutto il resto si pensava impossibile, e poi è successo. L’impossibile è solo qualcosa che ancora nessuno ha avuto il coraggio di fare. Vedremo


G.

Ciao Lorenzo, 

mi riallaccio all'ultimo commento di Marco del post Roma-Verona (l'ho visto solo ora). In particolare alla sua personalissima opinione che quella dei serbi sia stata una vera azione ultras. Non mi piace parlare di "regole ultras" ma questo tipo di azioni le vedo più assimiliabili a rapine. Ben organizzate, ma sempre rapine. C'è un motivo se, come lui stesso fa notare, non sono mai successe, perché non hanno nessun senso logico. Seguire il borsone di una tifoseria mai incontrata prima dopo una partita che non ti riguarda minimamente è totalmente assurdo e fuori contesto, un modo sleale per cogliere a guardia abbassata l'avversario. Se lo consideriamo accettabile e replicabile attenzione alla deriva che ne può scaturire. Faccio notare che la mia opinione è condivisa dalla grande maggioranza di tifoserie italiane ed europee. 

Detto questo, pur apprezzando la tua democraticità nel pubblicare tutto, spero che di queste cose non si parli più su internet ma nelle opportune sedi. 

G.



E' presto per dire cosa accadrà. Quanto avvenuto tra venerdì e sabato è stato talmente epocale che anche una persona come il sottoscritto, che proprio nel 1972, a sei anni, ha fatto il suo ingresso allo Stadio Olimpico non è in grado di predirne gli effetti futuri.
Purtroppo, accade ogni venti anni che in una curva possano esserci degli stravolgimenti - in questo caso epocali - che portano disorientamento e sconforto. Ovviamente solo con l'unità si può risorgere, ma quando ci sono - o si aprono - delle ferite, è necessario che si rimargino, e queso solto il tempo e la capacità delle persone di andare oltre può farlo.
Ci sono varie ipotesi, ma è inutile formularle ora, visto che nessuno ha le idee chiare, neanche tra gente che ha decine di anni di stadio alle spalle.
E' passato troppo poco tempo e, quando scoppia una bomba, i detriti prima debbono cadere in terra, per potere parlare di ricostruzione.



 




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