Quarti di finale, andata
MILAN/ROMA 0-1
Milano, Stadio Giuseppe Meazza
giovedì, 11 aprile 2024

ore 21.00

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Tabellino partita:
Milan (4-2-3-1)
: Maignan; Calabria, Thiaw, Gabbia, Theo Hernandez; Bennacer (59' Adli), Reijnders; Pulisic (78' Chukuweze), Loftus-Cheek, Leao (78' Okafor); Giroud. A Disposizione: Nava, Sportiello, Kjaer, Tomori, Bartesaghi, Terracciano, Adli, Zeroli, Chukuweze, Florenzi, Jovic, Musah, Okafor. Allenatore: Stefano Pioli.

Roma (4-4-2): Svilar; Celik, Mancini, Smalling, Spinazzola; El Shaarawy, Cristante, Paredes (89' Bove), Pellegrini (89' Aouar); Dybala (80' Abraham), Lukaku (92' Llorente) A Disposizione: Rui Patricio, Boer, Angeliño, Karsdorp, Baldanzi, Renato Sanches, Joao Costa, Zalewski. Allenatore: Daniele De Rossi

Arbitro: Turpin (Francia). Assistenti: Danos e Finjaen. IV uomo: Boquet. Var: Brisard. Avar: Delajod.

Marcatori: 17' Mancini (R)

Ammoniti: Pulisic (M), Cristante (R), Adli (M), Loftus-Cheek (M)
Spettatori: 75.023



FOTOTIFO

La madre al figlio, andato a Milano da solo

















































































VIDEOTIFO

Video da dentro
Inno

Fine partita 1

Fine partita 2
Poco prima della fine







FOTOCALCIO


 

















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VIDEOCALCIO

Mancini Il Servizio Servizio Sky








S.P.Q.R.
Dovevo partire da solo in macchina perché non sapevo quando mi sarei liberato, ma poi mi chiama un amico che ha lo stesso problema e partiamo insieme. Dopo poco, prima di prendere l'A1, mi chiama un altro amico che mi dice che ha un biglietto in più e quindi torno indietro a prendere mia figlia che inizialmente sembrava non potesse venire. Il viaggio è tranquillo e abbastanza spedito, fatto sta che ci ritroviamo al parcheggio ospiti di Milano (prenotato on line a 35 euro per timore di arrivare tardi e non trovare posto) con lo stesso parcheggiatore che di propria iniziativa ci dice che è un furto. L'entrata è lenta e pressata, ma un po' meglio di Brighton. Gli stewards fanno quello che possono, e qualcuno di loro è un po' troppo su di giri. Le forze dell'ordine mantengono i nervi calmi e alla fine non succede nulla. Dopo l'interminabile salita a chiocciola, ci collochiamo - guardando il campo - alla destra della Lupa, circondata dalle bandiere dei gruppi della Sud. Non appena s'innalza la bandiera biancoceleste con il topo, parte un applauso da parte degli altri Romanisti. Per una strana ragione, l'inno della Roma - che ha veramente scosso San Siro - è l'unica canzone che riusciamo a cantare lenti e coordinati, e difatto l'effetto è splendido. De Falchi viene ricordato con unbo striscione. La partita si vede da lontano al terzo anello, ma la si riesce a seguire. La Roma segna e la pressione tra di noi è così tanta che si esulta da fermi. Si arriva, con molta ansia per la pressione del Milan, al 90°, con i minuti di recupero accompagati da "Giallorossa è unica". La Curva del Milan, da distante, offre una buona impressione a livello di tifo e accende un buon numero di torce durante tutta la partita. Finito il match, notiamo ce chi sono molti tifosi della Roma "normali" in tribuna mentre i ragazzini sotto il nostro settore con le maglie della Roma, molto divertiti dal sostegno, si allontanano con i loro genitori salutandoci con la mano ed ovviamente ricambiamo il saluto.
Una discreta attesa all'interno prima di uscire ma, si sa, quando vinci tutto è più leggero. Riprendiamo la macchina ma non mi va più di rischiare guidando tutta la notte per arrivare a Roma stravolto e così andiamo in un albergo lungo l'A1. E' finita. La solita splendida giornata tra i Romanisti.


MARCO
In viaggio sull'autostrada del sole scambiamo le reciproche considerazioni sulla partita che ci aspetta. "Io ci credo" faccio convinto "il Milan è forte ma io ci credo", intorno a me segni di assenso. Il pallone è rotondo, vale per il calcio in generale ma la Roma in particolare ci ha insegnato che tutto è possibile. Dalle vittorie incredibili (Roma-Barcellona 3 a 0, la prima che mi viene in mente) alle sconfitte clamorose (Roma-Bologna da 2/0 a 2/3, la prima che mi viene in mente sebbene vorrei dimenticarla). La Roma ci ha abituati ad aspettarci di tutto, e forse questo rende le partite più affascinanti. Lungo l'autostrada filiamo veloci, troviamo traffico solo a Milano città per certi versi più caotica (e stressata a vedere certe facce) di Roma. L'attesa dell'apertura dei cancelli - fuori dal settore ospiti - è occasione per incontrare altri amici e raccontarci i rispettivi viaggi. Una volta dentro prendiamo posto mentre il settore si riempie velocemente. Parte qualche coro contro i milanisti mentre il resto dello stadio ancora va riempiendosi e riceviamo indietro fischi. Al momento dell'ingresso delle squadre in campo mi aspettavo la coreografia rossonera, visto che come "ultras" fanno solo questo ma stavolta no. Noi iniziamo con l'inno, che fa sventolare tutte le bandiere ed alzare tutte le sciarpe in un coro potente. Nelle voci di quel settore c'è la fatica del viaggio, la rabbia per i controlli all'accesso e l'ingresso pressati, la voglia di vittoria... è così che il tifo viene fuori potente per tutta la partita. Dal resto dello stadio ci facciamo sentire bene, tant'è che in diverse occasioni ci rispondono. Quando la bandiera col sorcio biancoceleste inizia a sventolare tutto il settore applaude e sghignazza. Sarà - qualche ora più tardi - l'occasione per qualche testata giornalistica a caccia di click per rifomentare uno scandalo che non esiste. Nuovi articoli che vanno a sommarsi a quelli che già La Repubblica, Il Messaggero, Il Corriere della Sera... avevano fatto uscire dopo il derby. Se questi fossero giornali seri, anziché scendiletto del potere, dedicherebbe articoli ai loro colleghi assassinati in Palestina e non alle esultanze.
La partita è aperta e vivace, occasioni continue da un lato e dall'altro tengono tutti col fiato sospeso. Al gol esplosione di gioia, difficile raccontarla a parole. Accanto a me: "Ma chi ha segnato?" "Mancini" "Mancini?..." "Mancini!". Proprio lui, di nuovo lui. Segniamo e continuiamo a giocarcela, con destrezza e con fortuna riusciamo a vanificare le offensive rossonere, ed al triplice fischio esultiamo di nuovo. Altri cori verso l'altra curva, tra cui un divertente "O Barone levate er fratino" e poi la società dei magnaccioni, Lella...
Rientro tranquillo con la testa già a giovedì. La Roma ci ha insegnato che tutto è possibile, ma con un gol in tasca e nel nostro stadio la strada è in discesa.

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