«Sono stato
squalificato un sacco di volte, ma non perché fossi
scorretto: ero un lottatore accanito e leale, però non
sapevo resistere alle offese e reagivo in modo
eccessivo. Ero molto esuberante, mi piacevano le
avventure galanti, ho corteggiato molte donne, non amavo
i ritiri ma non sono stato un ribelle: arrivavo ultimo
agli allenamenti, però ero il primo a lottare in campo.
Avevo le mie regole, anzi, le mie trasgressioni, ma
l’importante era che in campo nessuno potesse
rimproverarmi niente. Una volta fui il protagonista di
un famoso Roma-Juventus: mi infortunai, restai in campo
con un braccio al collo, segnai il gol decisivo di un
trionfale 2-1. Ebbene, la partita era cominciata alle
14,30 e io avevo fatto l’amore con una splendida donna
fino alle 11, cioè tre ore prima».
Lojacono