squadra involuta: scudetto vicino
ma cosi' la Coppa e' a rischio.
LA ROMA PIENA DI GUAI E CON LA
DIFESA D' EMERGENZA STRAPPA SENZA FATICA UN PARI A
SAN SIRO
MILANO . Con lo spirito tra i
denti e l' anima rosa dall' ansia, a Cagliari si
puo' anche non perdere, ma a Monaco e' quasi
sicuro che non si vince. E siccome tra le due
partite ci sono quattro giorni pieni (in
campionato si gioca venerdi' , la finale di Coppa
e' il mercoledi' successivo), due obiettivi
capitali in palio (titolo italiano ed europeo), un
grave infortunato da recuperare (Maldini), due
importanti squalificati da assorbire (Baresi e
Costacurta), Capello ha da riempire una squadra
sgonfia come un sacco vuoto. Per dogmatici e
statistici, pateticamente ancora abbarbicati alla
fantastica iperbole dei 58 risultati senza
sconfitte, vale la pena di riproporre la veemenza
dei numeri: il Milan ha attualmente quattro punti
in meno rispetto alla classifica dell' anno scorso
e gode di un poco lusinghiero zero in media
inglese. Due dati significativi. Eppure ce ne sono
altri che testimoniano il calo verticale: i 16
punti raggranellati in uno stento girone di
ritorno e il vantaggio di 11 lunghezze che, in
meno di due mesi, si e' piu' che dimezzato. Ci
sarebbe da dubitare perfino delle acclarate
qualita' gestionali di Capello, modello manager
aziendale trapiantato in panchina, se un
contributo notevole alle possibilita' di conquista
del Milan non venisse dalla consunzione dell'
Inter, legittimamente impossibilitata alla
vittoria continua. Tre pareggi, di qui alla fine,
saranno sufficienti ai rossoneri per sopravvivere
a questo finale di stagione con improvvisi
abbassamenti di umore e vertiginose crepe nel
gioco. Ma molto difficilmente il Milan potra'
ritrovare un' accettabile brillantezza prima della
finale di Coppa campioni: di certo avochera' a se'
ogni e piu' dispersa energia nervosa, la
distillera' e non la centellinera' . In una
partita secca ha almeno le stesse possibilita' del
Marsiglia di imporsi, ma e' un fatto che la
squadra di Capello abbia smarrito, oltre alla
memoria degli schemi (che ne ha costituito il filo
conduttore per almeno cinque stagioni), anche la
disponibilita' alla concentrazione suprema, al
darsi senza economie. E' quest' ultimo, assieme
alla condizione atletica ormai bruciata, un
atteggiamento difficilmente recuperabile. Eppure
e' una strada da non abbandonare perche' , a
prescindere dal valore e dallo stato di forma del
Marsiglia, il Milan attuale e' una squadra senza
un codice di valori collettivo, ma solo con alte
capacita' individuali. Pero' , ieri, di fronte ad
una Roma disposta per un ordinato contenimento,
sono mancati anche gli scarti illuminanti dei
singoli: in difesa, Tassotti ha denunciato la sua
ridotta autonomia e Costacurta gli impacci
accertati. Maldini, dopo 34' senza precisione, si
e' pure infortunato alla spalla destra, una
sublussazione che gli impedira' di giocare a
Cagliari e che gli fara' ritardare la preparazione
per il Marsiglia. Le ammonizioni di Costacurta e
Baresi, gia' diffidati, porteranno allo
scardinamento della retroguardia, il reparto
costitutivo di ogni Milan. Pure Van Basten che, da
Udine in qua, ha avuto tre settimane per
allenarsi, si e' sbiadito dopo un paio di tocchi
superiori, mentre a centrocampo, eccetto Rijkaard,
annaspano tutti. In queste non buone condizioni
esistono molte e decisive ragioni per far
risultato a Cagliari: la principale e' che c' e'
una relazione psicologica tra quello che
succedera' venerdi' e quanto potrebbe accadere il
mercoledi' dopo. Un Milan battuto sarebbe un Milan
senza tranquillita' davanti all' appuntamento
dell' anno. La coscienza della gravita' del
momento serve piu' delle minimizzazioni che
circolano distensive. Non si tratta di acutizzare
la crisi, ma di non illudersi che questo Milan sia
a livello di qualsiasi impegno. Al contrario, c'
e' bisogno di un Milan eccezionale, che torni ad
avvicinarsi a quello che il campionato aveva gia'
conquistato nel cuore dell' inverno. Il tempo e'
poco, ma senza la rimozione almeno parziale della
causa, il Milan puo' dilapidare, dopo il
patrimonio del gioco, l' incasso di un' intera
stagione. E prima che illogico, sarebbe ingiusto.
g. p. MILAN 0 0ROMA Rossi s.v. Tassotti 6 Eranio
dal 23' s.t. s.v. Maldini s.v. Gambaro dal 34'
p.t. 6 Albertini 5,5 Costacurta 5,5 Baresi 6,5
Lentini 5 Rijkaard 6 Van Basten 6 Donadoni 6
Massaro 5,5 Cervone 6 Petruzzi 6,5 Piacentini 6
Bonacina 6,5 Benedetti 6,5 Aldair 5,5 Mihajlovic 5
Haessler 6,5 Muzzi 5,5 Carnevale dal 35' s.t. s.v.
Giannini 5 Salsano dal 40' s.t. s.v. Rizzitelli 6
ALLENATORE: Capello ALLENATORE: Boskov ARBITRO:
Ceccarini di Livorno 5,5 SPETTATORI: Paganti:
3.267, incasso: 248.320.000; abbonati: 73.034,
quota 2.007.578.000. NOTE: Espulso Haessler all'
88' per doppia ammonizione. Ammoniti: Albertini,
Costacurta, Van Basten, Petruzzi, Cervone, Baresi.
Controllo antidoping: Eranio, Costacurta,
Mihajlovic, Bonacina.
Rossoneri impacciati, Van
Basten il piu' vivace Proteste plateali: Haessler
espulso, Baresi no
MILANO . Il resto non si sa, ma
gli scudetti (brutti e figli di un campionato
mediocre) si vincono anche cosi' : con San Siro
che si gonfia rumorosamente di uno stupore gelido,
con poca voglia di fischiare e nessuna di fare
festa, davanti ad una squadra lunghissima nella
disposizione e mozzata nelle intenzioni. Il Milan
di Capello, per come gioca, e' questo dall' inizio
del ' 93 e anche i fondamentalisti del risultato e
gli oltranzisti dell' ottimismo dovrebbero
essersene accorti. Davanti alla Roma, ridotta in
difesa (senza Garzya, Tempestilli e Rossi; Comi in
panchina, il giovane Petruzzi a far da libero) e
amputata del contropiedista Caniggia in avanti, e'
stato 0 0 e sarebbe saltata anche la media dell'
amministratore che sta in panchina, se l' Inter
non avesse rifiatato a Genova, frenando la sua
impossibile rincorsa. A meno tre giornate e con un
piu' quattro in classifica, il titolo
difficilmente puo' sfuggire, ma l' involuzione del
Milan e' immanente: ingessa ogni risorsa,
paralizza qualsiasi idea. Per l' intera partita, i
rossoneri hanno trovato l' opposizione sulle
corsie laterali: a destra, Lentini ha stentato per
la sua povera giornata e a causa dell' ardore di
Bonacina; a sinistra, l' accentramento istintivo
di Donadoni toglieva spazi anche alla soluzione
combinata. Per un tempo, l' unico in grado di
supplire con l' invenzione e' stato Van Basten
(suo il servizio a Massaro al 7' per un colpevole
diagonale fuori). Ma l' esecuzione piu' ricercata
e' stato il tiro da fuori (Lentini, al 10' ,
deviato; Donadoni, al 48' , parato), oppure quella
a seguito di palla inattiva (punizione di
Albertini, al 44' , girata da Van Basten addosso a
Lentini). L' abominevole si e' visto a
centrocampo: con i lanci lunghi dalla trequarti,
quasi tutti catturati dalla testa di Benedetti,
preciso e pulito su Van Basten. Forse un Massaro
in giornata appena piu' decente avrebbe fatto
strame di Aldair, molto imballato. Pero' sarebbe
stato il guizzo isolato in un confronto senza tema
tattico, tranne una confusa e neppure convinta
pressione: poteva riuscirci nella ripresa sempre
Massaro (13' ), se Cervone non avesse respinto di
piede; o Van Basten (15' ), se avesse battuto con
maggior forza; o Albertini (33' ), se fosse
arrivato almeno di punta. La Roma ha agito di
rimessa. Non che potesse di piu' , di certo si
poteva far meglio almeno in due occasioni: quando,
a inizio di ripresa, una palla persa da Costacurta
e' stata trasformata in contropiede da Haessler,
Rizzitelli e Muzzi (fatale il dubbio di quest'
ultimo, debole il tiro di Rizzitelli) e quando, al
27' del primo tempo, Haessler Rizzitelli Mussi
contro Baresi Costacurta hanno preferito rigiocare
il pallone all' indietro piuttosto che affondare.
Contraddittorio l' arbitraggio di Ceccarini:
giusto non accordare il rigore (il contatto, se c'
e' , e' fuori area) per l' intervento di Muzzi su
Maldini. Giusto anche espellere Haessler (seconda
ammonizione) per plateale protesta. Ma allora
perche' non Baresi che, dopo il cartellino giallo,
icasticamente lo brutalizza con gesti e parole? L'
immunita' e' anche calcistica. Giancarlo Padovan
Venerdi' a Cagliari Capello non
potra' schierare neppure Costacurta e Baresi
squalificati. Boskov festeggia il punto e
annuncia: "Anche se non mi confermano, un posto lo
trovo"
Maldini: "Ho temuto di saltare
Monaco" Infortunio alla spalla, ma ne avra' solo
per 7 giorni. Van Basten accusa l' arbitro: "Non
ci ha lasciato giocare"
MILANO . E ora Capello potrebbe
pensare di scendere in campo a Cagliari. E o non
e' lui il grande difensore del Milan? Difensore
dai malumori del presidente Berlusconi, dalle
accuse di regressione nel gioco, dai sospetti di
aver portato la squadra in condizioni non perfette
alla volata. Adesso, pero' , vorrebbe essere anche
difensore di ruolo, magari un bel centrale. Il
Milan, che non ha saputo chiudere la pratica
campionato, si trova di fronte un avversario piu'
pericoloso dell' Inter e piu' vicino del Cagliari:
l' emergenza difesa. Venerdi' , nell' anticipo
contro i rossoblu' rilanciati in zona Uefa,
mancheranno Maldini (infortunato), Baresi e
Costacurta (squalificati). L' infortunio di
Maldini gli costera' sette giorni di riposo
assoluto. La lastra dell' ospedale San Carlo parla
di "sublussazione acromio claveare della spalla
destra": la prima cura e' un bendaggio rigido, la
preoccupazione e' recuperare per la finale di
Coppa dei campioni. Un rammarico doppio, visto che
per l' interessato l' intervento di Muzzi su
Maldini era anche da punire con il calcio di
rigore: "Per me il fallo era netto. Pero' mi
consolo: ho sentito dolore ma non il temuto
"crac", spero di rientrare presto". Al di sopra
delle recriminazioni, resta un reparto da
inventare ed e' quello che il turn over non ha mai
garantito. Da oggi Capello comincera' a pensarci
su e l' idea potrebbe essere Rijkaard centrale,
come spesso nella nazionale olandese (in verita'
senza il suo gradimento), in coppia con Nava. E
Capello rimastica amaro: "Il vero rammarico e' l'
ammonizione presa da Baresi al ' 92. Poteva essere
evitata". Da Baresi o dall' arbitro e' chiedere
troppo. Ma il Milan non e' solo la difesa (e i
suoi problemi). Il Milan e' anche l' attacco e l'
attacco e' Van Basten. In mancanza di gol, l'
olandese ha puntato le sue scarpe contro l'
arbitro Ceccarini. "Ho litigato con lui perche' ha
fatto di tutto per fermare il gioco: abbiamo perso
20, 25 minuti e questo non e' giusto. Al resto ci
ha pensato la Roma, che contro di noi gioca sempre
partite dure". La caviglia ha superato il test San
Siro, ma il posto lasciato libero da Van Basten
nell' infermeria rossonera e' gia' andato a ruba:
"Siamo tutti rotti o squalificati, gli altri
vengono a San Siro e ci picchiano. Diventa un
problema persino trovarne undici da mandare in
campo". Anche i turn over piangono. Tra tanti
malanni, pero' , il dottor Van Basten ha visto
anche la strada della guarigione scudetto: "E
vero, non siamo al massimo e non abbiamo disputato
una grande partita, altrimenti avremmo sicuramente
battuto la Roma. Pero' siamo in crescita e,
rispetto alla partita di Ancona, questo Milan e
questo Van Basten sono migliorati". Una tesi
condivisa anche da Albertini e Donadoni in coro:
"Bisognava restare piu' lucidi, essere piu'
concreti. Restano pero' i quattro punti di
vantaggio e le giornate alla fine sono diventate
tre: lo scudetto ora e' piu' vicino". Piu' vicina
e' anche la finale di Coppa dei campioni, che ha
gia' diviso la tifoseria rossonera. Nella
gradinata sud, quella degli ultra' , e' comparso
prima dell' incontro uno striscione: "Basta con la
politica di favore, Monaco un affare di cuore".
Una contestazione contro la distribuzione dei
biglietti per la finale di Coppa dei campioni, che
avrebbe favorito i "vip". Dal presidente
Berlusconi e' arrivata la risposta: "Con 21.000
tagliandi non posso accontentare 100.000 persone".
Per scudetto e Coppa mettersi in fila, per la
moltiplicazione dei pani e dei biglietti
rivolgersi altrove. Luca Valdiserri
Goethals: "E un Milan piu'
forte"
MILANO . Spie francesi in
tribuna. A dieci giorni dalla finalissima di
Monaco, Raymond Goethals e' venuto a San Siro a
visionare di persona la forma dei rossoneri. In
compagnia di Ivic e del segretario della societa'
, il tecnico e' tornato a casa preoccupato ma non
troppo: "Il Milan e' sempre il Milan: una squadra
forte. Sicuramente piu' forte di quella che
abbiamo incontrato due anni fa. Questa partita non
fa granche' testo, come la nostra vittoria di
sabato, per 4 1 con il Lilla. Poco Milan? Colpa
della fine del campionato, della giornata calda e
della Roma, ben disposta per rompere il ritmo al
gioco"
"Questo pareggio vale una
vittoria"
MILANO . Non tutte le disgrazie
giallorosse fanno capolinea nella citta' lombarda.
Anzi, la Roma proprio contro il Milan ha ottenuto
quest' anno le piu' belle soddisfazioni: prima ha
eliminato i rossoneri dalla coppa Italia e adesso
e' uscita pure imbattuta da San Siro. "Un pareggio
che vale come una vittoria all' Olimpico", tuona
Vujadin Boskov. La societa' sta attraversando un
periodo difficilissimo; i tifosi sono sfiduciati,
ieri la mitica curva giallorossa, sempre presente
nelle trasferte, era pressoche' vuota: poco meno
di un centinaio gli irriducibili al seguito. Ma il
pessimismo sembra stare altrove di casa. "La
crisi? Non conosco crisi. Noi siamo una squadra
ben unita. Il mio compito e' quello di allenare e,
in momenti come questo, di tenere compatto il
gruppo. Mi pare che la Roma vista a San Siro abbia
dimostrato di avere grinta e carattere, di sapere
abbandonare per novanta minuti tutti i problemi
per concentrarsi solo sul gioco", ha spiegato il
tecnico giallorosso. E i problemi sono tanti ma
lui sembra non preoccuparsene molto. Vive alla
giornata come nel suo stile di zingaro: felice e
appagato. "Io devo solo pensare di finire questo
campionato nel miglior modo possibile, mettere
altri punti in classifica. Poi vedremo, ho
esperienza e capacita' per poter continuare a fare
questo mestiere anche in un' altra squadra.
Vedremo fra un mese quali saranno le sorti mie e
della Roma e' inutile piangere adesso". Boskov
ricorre alla sua filosofia, vivere bene il
presente e da domani pensare al futuro. "Adesso c'
e' un buon risultato che ci aiuta nel morale. E'
stata una bella partita questa giocata contro il
Milan, si e' visto il calcio spettacolo. Devo fare
i complimenti a tutti i giocatori della Roma ma
soprattutto alla difesa, nelle poche occasioni in
cui il Milan si e' presentato davanti alla nostra
porta siamo stati bravi a non farci fare gol. Noi
siamo stati ben organizzati in campo ma sono
rimasto sorpreso dalla prestazione un po' opaca
dei rossoneri. Nel primo tempo hanno creato una
sola palla gol, nella ripresa hanno dominato, e'
vero, ma Cervone ha fatto solo una parata
difficile. Potevamo pure vincere pero' Muzzi ha
sbagliato tirando male" ammette sornione. E infine
una stoccata al Milan: "Se vuole vincere la Coppa
dei campioni dovra' essere piu' lucido e piu'
rapido". Alla vittoria ad un certo punto, visto
come si erano messe le cose, Boskov ci stava
credendo, adesso pero' dice: "Forse sarebbe stato
un po' troppo". La situazione societaria e'
pesante, il morale sembra comunque alle stelle.
Non solo Boskov e' allegro, pure Aldo Pasquali
vicepresidente che con Malago' regge in questo
momento le sorti della Roma e' fiducioso. "Vedrete
che presto la Roma avra' un presidente e sara'
sicuramente un presidente che fara' una grande
squadra perche' gente che e' disposta a spendere
tanti miliardi si preoccupera' soprattutto di
costruire una formazione in grado di arrivare in
alto. E sono sicuro che questo succedera' in tempi
brevi e subito sara' fatto un programma
importante. Nel frattempo consoliamoci con questa
partita e con la buona prestazione di Petruzzi,
uscito dal nostro vivaio, ultima conferma del
nostro lavoro di questi ultimi anni". Giancarla
Ghisi