XXXI Giornata
MILAN - ROMA 0-0
Milano, Stadio Meazza
domenica 16 maggio 1993
ore: 16:00


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Tabellino partita:
MILAN: Rossi, Tassotti (23'st Eranio), Maldini (34'st Gambaro), Albertini, Costacurta, Baresi, Lentini, Rijkard, Van Basten, Donadoni, Massaro.
In Panchina: Cudicini, Evani, Serena.

Allenatore: Capello.


ROMA: Cervone, Petruzzi, Piacentini, Bonacina, Benedetti, Aldair, Mihajlovic, Haessler, Muzzi (36'st Carnevale), Giannini (39'st Salsano), Rizzitelli.

In Panchina: Fimiani, Pellegrini, Comi.

Allenatore: Boskov.


Arbitro: Ceccarini di Livorno.

 

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Corriere Della Sera

il Milan fa paura solo a se stesso

squadra involuta: scudetto vicino ma cosi' la Coppa e' a rischio.

LA ROMA PIENA DI GUAI E CON LA DIFESA D' EMERGENZA STRAPPA SENZA FATICA UN PARI A SAN SIRO

MILANO . Con lo spirito tra i denti e l' anima rosa dall' ansia, a Cagliari si puo' anche non perdere, ma a Monaco e' quasi sicuro che non si vince. E siccome tra le due partite ci sono quattro giorni pieni (in campionato si gioca venerdi' , la finale di Coppa e' il mercoledi' successivo), due obiettivi capitali in palio (titolo italiano ed europeo), un grave infortunato da recuperare (Maldini), due importanti squalificati da assorbire (Baresi e Costacurta), Capello ha da riempire una squadra sgonfia come un sacco vuoto. Per dogmatici e statistici, pateticamente ancora abbarbicati alla fantastica iperbole dei 58 risultati senza sconfitte, vale la pena di riproporre la veemenza dei numeri: il Milan ha attualmente quattro punti in meno rispetto alla classifica dell' anno scorso e gode di un poco lusinghiero zero in media inglese. Due dati significativi. Eppure ce ne sono altri che testimoniano il calo verticale: i 16 punti raggranellati in uno stento girone di ritorno e il vantaggio di 11 lunghezze che, in meno di due mesi, si e' piu' che dimezzato. Ci sarebbe da dubitare perfino delle acclarate qualita' gestionali di Capello, modello manager aziendale trapiantato in panchina, se un contributo notevole alle possibilita' di conquista del Milan non venisse dalla consunzione dell' Inter, legittimamente impossibilitata alla vittoria continua. Tre pareggi, di qui alla fine, saranno sufficienti ai rossoneri per sopravvivere a questo finale di stagione con improvvisi abbassamenti di umore e vertiginose crepe nel gioco. Ma molto difficilmente il Milan potra' ritrovare un' accettabile brillantezza prima della finale di Coppa campioni: di certo avochera' a se' ogni e piu' dispersa energia nervosa, la distillera' e non la centellinera' . In una partita secca ha almeno le stesse possibilita' del Marsiglia di imporsi, ma e' un fatto che la squadra di Capello abbia smarrito, oltre alla memoria degli schemi (che ne ha costituito il filo conduttore per almeno cinque stagioni), anche la disponibilita' alla concentrazione suprema, al darsi senza economie. E' quest' ultimo, assieme alla condizione atletica ormai bruciata, un atteggiamento difficilmente recuperabile. Eppure e' una strada da non abbandonare perche' , a prescindere dal valore e dallo stato di forma del Marsiglia, il Milan attuale e' una squadra senza un codice di valori collettivo, ma solo con alte capacita' individuali. Pero' , ieri, di fronte ad una Roma disposta per un ordinato contenimento, sono mancati anche gli scarti illuminanti dei singoli: in difesa, Tassotti ha denunciato la sua ridotta autonomia e Costacurta gli impacci accertati. Maldini, dopo 34' senza precisione, si e' pure infortunato alla spalla destra, una sublussazione che gli impedira' di giocare a Cagliari e che gli fara' ritardare la preparazione per il Marsiglia. Le ammonizioni di Costacurta e Baresi, gia' diffidati, porteranno allo scardinamento della retroguardia, il reparto costitutivo di ogni Milan. Pure Van Basten che, da Udine in qua, ha avuto tre settimane per allenarsi, si e' sbiadito dopo un paio di tocchi superiori, mentre a centrocampo, eccetto Rijkaard, annaspano tutti. In queste non buone condizioni esistono molte e decisive ragioni per far risultato a Cagliari: la principale e' che c' e' una relazione psicologica tra quello che succedera' venerdi' e quanto potrebbe accadere il mercoledi' dopo. Un Milan battuto sarebbe un Milan senza tranquillita' davanti all' appuntamento dell' anno. La coscienza della gravita' del momento serve piu' delle minimizzazioni che circolano distensive. Non si tratta di acutizzare la crisi, ma di non illudersi che questo Milan sia a livello di qualsiasi impegno. Al contrario, c' e' bisogno di un Milan eccezionale, che torni ad avvicinarsi a quello che il campionato aveva gia' conquistato nel cuore dell' inverno. Il tempo e' poco, ma senza la rimozione almeno parziale della causa, il Milan puo' dilapidare, dopo il patrimonio del gioco, l' incasso di un' intera stagione. E prima che illogico, sarebbe ingiusto. g. p. MILAN 0 0ROMA Rossi s.v. Tassotti 6 Eranio dal 23' s.t. s.v. Maldini s.v. Gambaro dal 34' p.t. 6 Albertini 5,5 Costacurta 5,5 Baresi 6,5 Lentini 5 Rijkaard 6 Van Basten 6 Donadoni 6 Massaro 5,5 Cervone 6 Petruzzi 6,5 Piacentini 6 Bonacina 6,5 Benedetti 6,5 Aldair 5,5 Mihajlovic 5 Haessler 6,5 Muzzi 5,5 Carnevale dal 35' s.t. s.v. Giannini 5 Salsano dal 40' s.t. s.v. Rizzitelli 6 ALLENATORE: Capello ALLENATORE: Boskov ARBITRO: Ceccarini di Livorno 5,5 SPETTATORI: Paganti: 3.267, incasso: 248.320.000; abbonati: 73.034, quota 2.007.578.000. NOTE: Espulso Haessler all' 88' per doppia ammonizione. Ammoniti: Albertini, Costacurta, Van Basten, Petruzzi, Cervone, Baresi. Controllo antidoping: Eranio, Costacurta, Mihajlovic, Bonacina.

Rossoneri impacciati, Van Basten il piu' vivace Proteste plateali: Haessler espulso, Baresi no

MILANO . Il resto non si sa, ma gli scudetti (brutti e figli di un campionato mediocre) si vincono anche cosi' : con San Siro che si gonfia rumorosamente di uno stupore gelido, con poca voglia di fischiare e nessuna di fare festa, davanti ad una squadra lunghissima nella disposizione e mozzata nelle intenzioni. Il Milan di Capello, per come gioca, e' questo dall' inizio del ' 93 e anche i fondamentalisti del risultato e gli oltranzisti dell' ottimismo dovrebbero essersene accorti. Davanti alla Roma, ridotta in difesa (senza Garzya, Tempestilli e Rossi; Comi in panchina, il giovane Petruzzi a far da libero) e amputata del contropiedista Caniggia in avanti, e' stato 0 0 e sarebbe saltata anche la media dell' amministratore che sta in panchina, se l' Inter non avesse rifiatato a Genova, frenando la sua impossibile rincorsa. A meno tre giornate e con un piu' quattro in classifica, il titolo difficilmente puo' sfuggire, ma l' involuzione del Milan e' immanente: ingessa ogni risorsa, paralizza qualsiasi idea. Per l' intera partita, i rossoneri hanno trovato l' opposizione sulle corsie laterali: a destra, Lentini ha stentato per la sua povera giornata e a causa dell' ardore di Bonacina; a sinistra, l' accentramento istintivo di Donadoni toglieva spazi anche alla soluzione combinata. Per un tempo, l' unico in grado di supplire con l' invenzione e' stato Van Basten (suo il servizio a Massaro al 7' per un colpevole diagonale fuori). Ma l' esecuzione piu' ricercata e' stato il tiro da fuori (Lentini, al 10' , deviato; Donadoni, al 48' , parato), oppure quella a seguito di palla inattiva (punizione di Albertini, al 44' , girata da Van Basten addosso a Lentini). L' abominevole si e' visto a centrocampo: con i lanci lunghi dalla trequarti, quasi tutti catturati dalla testa di Benedetti, preciso e pulito su Van Basten. Forse un Massaro in giornata appena piu' decente avrebbe fatto strame di Aldair, molto imballato. Pero' sarebbe stato il guizzo isolato in un confronto senza tema tattico, tranne una confusa e neppure convinta pressione: poteva riuscirci nella ripresa sempre Massaro (13' ), se Cervone non avesse respinto di piede; o Van Basten (15' ), se avesse battuto con maggior forza; o Albertini (33' ), se fosse arrivato almeno di punta. La Roma ha agito di rimessa. Non che potesse di piu' , di certo si poteva far meglio almeno in due occasioni: quando, a inizio di ripresa, una palla persa da Costacurta e' stata trasformata in contropiede da Haessler, Rizzitelli e Muzzi (fatale il dubbio di quest' ultimo, debole il tiro di Rizzitelli) e quando, al 27' del primo tempo, Haessler Rizzitelli Mussi contro Baresi Costacurta hanno preferito rigiocare il pallone all' indietro piuttosto che affondare. Contraddittorio l' arbitraggio di Ceccarini: giusto non accordare il rigore (il contatto, se c' e' , e' fuori area) per l' intervento di Muzzi su Maldini. Giusto anche espellere Haessler (seconda ammonizione) per plateale protesta. Ma allora perche' non Baresi che, dopo il cartellino giallo, icasticamente lo brutalizza con gesti e parole? L' immunita' e' anche calcistica. Giancarlo Padovan

Venerdi' a Cagliari Capello non potra' schierare neppure Costacurta e Baresi squalificati. Boskov festeggia il punto e annuncia: "Anche se non mi confermano, un posto lo trovo"

Maldini: "Ho temuto di saltare Monaco" Infortunio alla spalla, ma ne avra' solo per 7 giorni. Van Basten accusa l' arbitro: "Non ci ha lasciato giocare"

MILANO . E ora Capello potrebbe pensare di scendere in campo a Cagliari. E o non e' lui il grande difensore del Milan? Difensore dai malumori del presidente Berlusconi, dalle accuse di regressione nel gioco, dai sospetti di aver portato la squadra in condizioni non perfette alla volata. Adesso, pero' , vorrebbe essere anche difensore di ruolo, magari un bel centrale. Il Milan, che non ha saputo chiudere la pratica campionato, si trova di fronte un avversario piu' pericoloso dell' Inter e piu' vicino del Cagliari: l' emergenza difesa. Venerdi' , nell' anticipo contro i rossoblu' rilanciati in zona Uefa, mancheranno Maldini (infortunato), Baresi e Costacurta (squalificati). L' infortunio di Maldini gli costera' sette giorni di riposo assoluto. La lastra dell' ospedale San Carlo parla di "sublussazione acromio claveare della spalla destra": la prima cura e' un bendaggio rigido, la preoccupazione e' recuperare per la finale di Coppa dei campioni. Un rammarico doppio, visto che per l' interessato l' intervento di Muzzi su Maldini era anche da punire con il calcio di rigore: "Per me il fallo era netto. Pero' mi consolo: ho sentito dolore ma non il temuto "crac", spero di rientrare presto". Al di sopra delle recriminazioni, resta un reparto da inventare ed e' quello che il turn over non ha mai garantito. Da oggi Capello comincera' a pensarci su e l' idea potrebbe essere Rijkaard centrale, come spesso nella nazionale olandese (in verita' senza il suo gradimento), in coppia con Nava. E Capello rimastica amaro: "Il vero rammarico e' l' ammonizione presa da Baresi al ' 92. Poteva essere evitata". Da Baresi o dall' arbitro e' chiedere troppo. Ma il Milan non e' solo la difesa (e i suoi problemi). Il Milan e' anche l' attacco e l' attacco e' Van Basten. In mancanza di gol, l' olandese ha puntato le sue scarpe contro l' arbitro Ceccarini. "Ho litigato con lui perche' ha fatto di tutto per fermare il gioco: abbiamo perso 20, 25 minuti e questo non e' giusto. Al resto ci ha pensato la Roma, che contro di noi gioca sempre partite dure". La caviglia ha superato il test San Siro, ma il posto lasciato libero da Van Basten nell' infermeria rossonera e' gia' andato a ruba: "Siamo tutti rotti o squalificati, gli altri vengono a San Siro e ci picchiano. Diventa un problema persino trovarne undici da mandare in campo". Anche i turn over piangono. Tra tanti malanni, pero' , il dottor Van Basten ha visto anche la strada della guarigione scudetto: "E vero, non siamo al massimo e non abbiamo disputato una grande partita, altrimenti avremmo sicuramente battuto la Roma. Pero' siamo in crescita e, rispetto alla partita di Ancona, questo Milan e questo Van Basten sono migliorati". Una tesi condivisa anche da Albertini e Donadoni in coro: "Bisognava restare piu' lucidi, essere piu' concreti. Restano pero' i quattro punti di vantaggio e le giornate alla fine sono diventate tre: lo scudetto ora e' piu' vicino". Piu' vicina e' anche la finale di Coppa dei campioni, che ha gia' diviso la tifoseria rossonera. Nella gradinata sud, quella degli ultra' , e' comparso prima dell' incontro uno striscione: "Basta con la politica di favore, Monaco un affare di cuore". Una contestazione contro la distribuzione dei biglietti per la finale di Coppa dei campioni, che avrebbe favorito i "vip". Dal presidente Berlusconi e' arrivata la risposta: "Con 21.000 tagliandi non posso accontentare 100.000 persone". Per scudetto e Coppa mettersi in fila, per la moltiplicazione dei pani e dei biglietti rivolgersi altrove. Luca Valdiserri

Goethals: "E un Milan piu' forte"

MILANO . Spie francesi in tribuna. A dieci giorni dalla finalissima di Monaco, Raymond Goethals e' venuto a San Siro a visionare di persona la forma dei rossoneri. In compagnia di Ivic e del segretario della societa' , il tecnico e' tornato a casa preoccupato ma non troppo: "Il Milan e' sempre il Milan: una squadra forte. Sicuramente piu' forte di quella che abbiamo incontrato due anni fa. Questa partita non fa granche' testo, come la nostra vittoria di sabato, per 4 1 con il Lilla. Poco Milan? Colpa della fine del campionato, della giornata calda e della Roma, ben disposta per rompere il ritmo al gioco"

"Questo pareggio vale una vittoria"

MILANO . Non tutte le disgrazie giallorosse fanno capolinea nella citta' lombarda. Anzi, la Roma proprio contro il Milan ha ottenuto quest' anno le piu' belle soddisfazioni: prima ha eliminato i rossoneri dalla coppa Italia e adesso e' uscita pure imbattuta da San Siro. "Un pareggio che vale come una vittoria all' Olimpico", tuona Vujadin Boskov. La societa' sta attraversando un periodo difficilissimo; i tifosi sono sfiduciati, ieri la mitica curva giallorossa, sempre presente nelle trasferte, era pressoche' vuota: poco meno di un centinaio gli irriducibili al seguito. Ma il pessimismo sembra stare altrove di casa. "La crisi? Non conosco crisi. Noi siamo una squadra ben unita. Il mio compito e' quello di allenare e, in momenti come questo, di tenere compatto il gruppo. Mi pare che la Roma vista a San Siro abbia dimostrato di avere grinta e carattere, di sapere abbandonare per novanta minuti tutti i problemi per concentrarsi solo sul gioco", ha spiegato il tecnico giallorosso. E i problemi sono tanti ma lui sembra non preoccuparsene molto. Vive alla giornata come nel suo stile di zingaro: felice e appagato. "Io devo solo pensare di finire questo campionato nel miglior modo possibile, mettere altri punti in classifica. Poi vedremo, ho esperienza e capacita' per poter continuare a fare questo mestiere anche in un' altra squadra. Vedremo fra un mese quali saranno le sorti mie e della Roma e' inutile piangere adesso". Boskov ricorre alla sua filosofia, vivere bene il presente e da domani pensare al futuro. "Adesso c' e' un buon risultato che ci aiuta nel morale. E' stata una bella partita questa giocata contro il Milan, si e' visto il calcio spettacolo. Devo fare i complimenti a tutti i giocatori della Roma ma soprattutto alla difesa, nelle poche occasioni in cui il Milan si e' presentato davanti alla nostra porta siamo stati bravi a non farci fare gol. Noi siamo stati ben organizzati in campo ma sono rimasto sorpreso dalla prestazione un po' opaca dei rossoneri. Nel primo tempo hanno creato una sola palla gol, nella ripresa hanno dominato, e' vero, ma Cervone ha fatto solo una parata difficile. Potevamo pure vincere pero' Muzzi ha sbagliato tirando male" ammette sornione. E infine una stoccata al Milan: "Se vuole vincere la Coppa dei campioni dovra' essere piu' lucido e piu' rapido". Alla vittoria ad un certo punto, visto come si erano messe le cose, Boskov ci stava credendo, adesso pero' dice: "Forse sarebbe stato un po' troppo". La situazione societaria e' pesante, il morale sembra comunque alle stelle. Non solo Boskov e' allegro, pure Aldo Pasquali vicepresidente che con Malago' regge in questo momento le sorti della Roma e' fiducioso. "Vedrete che presto la Roma avra' un presidente e sara' sicuramente un presidente che fara' una grande squadra perche' gente che e' disposta a spendere tanti miliardi si preoccupera' soprattutto di costruire una formazione in grado di arrivare in alto. E sono sicuro che questo succedera' in tempi brevi e subito sara' fatto un programma importante. Nel frattempo consoliamoci con questa partita e con la buona prestazione di Petruzzi, uscito dal nostro vivaio, ultima conferma del nostro lavoro di questi ultimi anni". Giancarla Ghisi


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