XXIV Giornata
CREMONESE - ROMA 1-1
Cremona, Stadio Giovanni Zini
domenica 20 febbraio 1994
ore: 15:00


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Tabellino partita:
CREMONESE: Turci, Gualco, Pedroni, De Agostini (4'st Lucarelli), Colonnese, Verdelli, Giandebiaggi, Nicolini, Dezotti, Maspero, Tentoni (14'st Floriancic).
In Panchina: Mannini, Montrofano, Cristiani.
Allenatore: Simoni.

ROMA: Cervone, Festa, Lanna, Aldair, Carboni, Bonacina, Haessler, Berretta, Cappioli (44'st Scarchilli), Piacentini, Balbo.

In Panchina: Pazzagli, Comi, Garzya, Rizzitelli.
Allenatore: Mazzone.

Arbitro: Bazzoli.

RETI: 10'pt Balbo, 34'pt Maspero (R).
NOTE: Ammoniti: Floriancic, Maspero, Piacentini, Festa, Balbo, Cervone.

 

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Corriere Della Sera

la Roma liquida Giannini

Mazzone: " e' stressato, lo tengo fuori per il suo bene " .

Pari a Cremona: segna Balbo, replica Maspero su rigore, arbitro ridicolo

CREMONA . Persino i pazienti e di solito distaccati tifosi cremonesi hanno perso la pazienza, fischiando e protestando. Di farlo avevano anche motivi, perche' la Cremonese e la Roma stavano offrendo uno spettacolo desolante, accontentandosi senza troppi sotterfugi del pareggio e scivolando in una sorta di "non belligeranza". Naturalmente alla fine sia Mazzone (acido in verita' per il pareggio avversario) che lo squalificato Simoni erano moderatamente soddisfatti. Certo, accontentarsi di un punticino puo' essere comprensibile, ma a patto di non attuare un irritante "non gioco", il tutto condito da grossi, enormi errori arbitrali. La Roma era apparsa inizialmente ben disposta. Mancava Giannini ufficialmente "stressato" e "affaticato" ma nella realta' escluso da Mazzone per motivi tecnici e perche' per lui in questa squadra non sembra esserci piu' posto. Il tecnico ha comunicato sabato sera al capitano che sarebbe andato in tribuna per "il suo bene". Giannini ha accettato la decisione, non ha fatto polemiche ed e' parso come sollevato. Insomma e' una completa rottura. Fuori Giannini, s' e' vista una squadra operaia e pratica che tanto piace a Mazzone. Difesa imperniata su Aldair, centrocampo fitto con arretramento quasi costante di Cappioli e dello stesso Haessler, ottime prestazioni di Piacentini e Berretta (almeno sul piano della quantita' ), in avanti il solo Balbo, sempre pronto. La Cremonese, impaurita, favoriva l' avversario arretrando Giandebiaggi su Haessler, ammucchiandosi davanti all' incerto Verdelli e confidando in avventurose sortite di Tentoni, lontano dalla miglior forma e ben controllato da Lanna. Questa Roma, che contro una rinunciataria e traballante Cremonese era costretta a prendere l' iniziativa, dopo 9' andava in gol gelando uno stadio gia' infreddolito. Centro dalla destra di Carbone verso Haessler che prontamente crossava. Si vedeva Balbo in elevazione colpire di testa e mandare la palla alla sinistra di Turci. Ma il vantaggio aveva sulla Roma l' effetto di una camomilla. Molto gioco a centrocampo, qualche spunto di Haessler e Balbo, ma di vero gioco se ne vedeva sempre meno, anche perche' finalmente Giandebiaggi veniva portato in avanti in appoggio a Tentoni. E Cervone al 33' effettuava il suo primo intervento proprio su tiro di Tentoni. Al 34' Maspero, palla al piede, entrava in area romanista. Cervone usciva colpendo in pieno la palla e facendo ruzzolare l' attaccante cremonese. L' arbitro ravvisava nell' intervento del portiere un fallo ed accordava senza esitazioni il rigore ammonendo poi per proteste il nervoso Cervone. E Maspero, dal canto suo, batteva impeccabilmente il penalty, sul quale il presidente Sensi e l' allenatore Mazzone avanzeranno ampi dubbi costruendo la tesi secondo la quale, sulla base di quanto mostrato dalla tv, la Roma a Cremona avrebbe vinto e non pareggiato. Raggiunto il pari, la Roma cercava timidamente di farsi viva in fase offensiva ed al 40' l' ottimo Turci "rubava" la palla a Balbo ormai solo. Poi al 43' Gualco strattonava in area cremonese Lanna ma l' arbitro, che e' dirigente di un' azienda di marmellata, sorvolava con incredibile disinvoltura. E quando Balbo colpiva volontariamente la palla di mano mandandola sulla traversa, si guardava bene dall' ammonirlo perche' in quel caso avrebbe dovuto espellerlo. Errore bissato quando "perdonava" per lo stesso motivo Cervone, che aveva mandato vistosamente di proposito la palla addosso al guardalinee. Bazzoli, insomma, mostrava di essere in giornata nerissima. Nel secondo tempo non succedeva assolutamente nulla. Cremonese e Roma tiravano a campare. Scontata l' ironia finale di Mazzone sul rigore che avrebbe trasformato una sacrosanta vittoria romanista in un mediocre pareggio. Ma sulla partita sarebbe meglio stendere un velo pietoso. CREMONESE 1 1 ROMA MARCATORI: Balbo al 9' , Maspero (rigore) al 34' p.t. Turci 6,5 Gualco 5,5 Pedroni 5 S. De Agostini 5 Lucarelli dal 2' s.t. 5 Colonnese 5 Verdelli 5 Giandebiaggi 6 Nicolini 6,5 Dezotti 5 Maspero 6 Tentoni 6 Florjancic da 13' s.t.5 Cervone 5 Festa 6 Lanna 6 Bonacina 5,5 Aldair 6 Carboni 5,5 Haessler 6,5 Piacentini 6 Balbo 6,5 Berretta 6 Cappioli 5,5 Scarchilli dal 45' s.t.s.v. ARBITRO: Bazzoli di Merano 4 SPETTATORI: paganti 4.597, incasso L. 109.530.000; abbonati 3.109; quota L. 130.650.000 NOTE: ammoniti: Piacentini, Balbo, Festa, Cervone, Florjancic e Maspero Allenatore: Simoni Allenatore: Mazzone Sasso Enzo

E ora con la Roma operaia Giannini ha davvero chiuso


di ENZO SASSO
CREMONA . Ha detto Mazzone dopo il tutt' altro che esaltante pareggio con la Cremonese: "La tv dimostrera' che il risultato e' ingiusto. Senza quel rigore avremmo conquistato una sacrosanta vittoria". E il presidente Sensi che aveva raggiunto ieri mattina la squadra sottolineava che la decisione dell' arbitro Bazzoli andava sottoposta al giudizio della tv la quale infatti comprovava la tesi romanista. D' accordo, insomma, Bazzoli ha regalato un rigore alla Cremonese ma gli errori arbitrali, affrettatamente trasformati dai giallorossi in una sorta di persecuzione, non possono giustificare il brutto secondo tempo disputato da una Roma che pur nel primo tempo doveva essersi resa conto di essere superiore ad un avversario impaurito al punto di relegare sulla destra Giandebiaggi su Haessler puntellando una incerta difesa. Mazzone, quando gli e' stato chiesto il perche' del "non gioco" nella ripresa, ha scherzato prendendo in giro i cronisti che gli avevano rivolto l' impertinente domanda. In tal modo il tecnico romanista ha anche evitato di soffermarsi sul "caso Giannini". E successo infatti a Cremona quanto da tempo si paventava. Mazzone, sabato sera, ha chiamato Giannini e gli ha detto che contro la Cremonese non avrebbe giocato. Giannini non ha battuto ciglio. Ma la sortita di Mazzone ha significato la totale e completa "rottura" tra la Roma e Giannini che da oggi dovra' cercarsi un' altra squadra a meno che a fine stagione non sia l' allenatore a doverlo fare. L' episodio di Giannini e' in fondo un bene perche' chiarisce gli equivoci sorti negli ultimi tempi. Mazzone vuole una Roma che si batta allo stremo, una Roma che per un pareggio in trasferta sia disposta a giocare alla morte. Che questo sia accaduto a Cremona e' da dimostrare ed il secondo tempo giocato dai giallorossi non puo' certo aver soddisfatto il tecnico. Ma la situazione e' questa e ne va preso atto. La Roma che Mazzone sogna non e' la Roma ricercata ed elegante che in passato si e' ammirata. Giannini e' l' emblema di quello che Mazzone non vuole e si puo' capire che per il presidente Sensi, sull' argomento evasivo, Giannini per la societa' e' un capitale da difendere. Certo, a Cremona la Roma avrebbe potuto vincere, anzi secondo Mazzone aveva vinto tenendo conto che il rigore concesso alla Cremonese, piu' che dubbio era inesistente. Verissimo, ed allora si dovrebbe ringraziare paradossalmente l' arbitro Bazzoli che con le sue decisioni sballate ha regalato un punto alla modesta Cremonese, quella che nella prima parte del campionato dava spettacolo e che ad esempio travolse la Lazio. Detto questo c' e' da porre al presidente Sensi un paio di domande sui seguenti punti: accettera' il "popolo" romanista la Roma proletaria dei Bonacina e dei Berretta? E perche' non rinnovare di corsa il contratto ad Haessler che certo sa giocare e lo si e' visto a Cremona? La rottura tra Giannini e la Roma (o meglio tra Giannini e Mazzone) era forse inevitabile ma "far fuori" il "principe" insultato dalla piazza e che pure fino a poco tempo fa lo aveva eletto ad idolo, e' quantomeno ingenuo ed anche un tantino autolesionistico. Con il sincero augurio, beninteso, di sbagliare.


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