il pareggio accontenta entrambe
le squadre. il personaggio: Nicola Berti e' l' uomo
in piu' davanti a Sacchi: " pero' ho mancato il gol
della vittoria "
A San Siro come a Cagliari
anticipo vuol dire pareggio: ora i nerazzurri sono
quasi al sicuro, i giallorossi quasi in Europa
MILANO . Spinta due volte sulla
strada che conduce all' inferno, l' Inter e'
riuscita in qualche modo a salvarsi e poi persino
ad illudersi di essere in pace con la propria
coscienza e con i numeri, prima di sbagliare
ancora. Cosi' fra i nerazzurri e la Roma e' finita
nel modo piu' scontato, con un pareggio che fa
comodo a tutti, anche se non risolve i problemi di
nessuno. L' Inter non puo' ancora dire di essere
salva, ma e' a un passo dal traguardo; la Roma non
e' in Coppa Uefa, ma puo' continuare a sperare
nell' Europa, in attesa di ricevere i granata fra
otto gioni. Se il pareggio era annunciato, a San
Siro si e' visto comunque un 2 2 decoroso e non
privo di colpi di scena anche divertenti. A
cominciare dal gol di Giannini, che ha portato in
vantaggio i giallorossi al 14' , dopo un gol
sfiorato da Sosa (10' , pallone respinto da
Cervone) e un erroraccio di Haessler, che ha
calciato l' aria davanti a Zenga. Giannini, l'
uomo del "marciatore" Jonk, non ha sbagliato l'
assist di Rizzitelli e l' Inter, sotto di un gol,
ha cominciato a vedere i fantasmi. Pero' non si e'
disunita, ha trovato la forza per evitare i fischi
della gente, sfiorare il pareggio su una punizione
(17' ) e su una conclusione al volo di Sosa (22'
), raggiungerlo con un colpo di testa di Fontolan,
sul quale Cervone non e' apparso impeccabile. Il
primo tempo e' scivolato verso la conclusione con
la Roma padrona del campo, meglio disposta, piu'
rapida e piu' brava nel far girare il pallone e
con Rizzitelli sempre in grado di mettere in
difficolta' il suo controllore, Paganin I, mentre
nel centrocampo nerazzurro . a parte lo
straordinario contributo anche dinamico di Berti,
capace di essere ovunque . la giornata no di Jonk
e le difficolta' di condizione di Manicone
aprivano spazi troppo ampi a favore dei
centrocampisti giallorossi. Bergkamp tornava alle
origini, impalpabile e poco disposto a combattere
ma, per fortuna di Marini, c' era Sosa, mentre
Fontolan, da terzino sinistro, non si risparmiava.
Prima di andare al riposo, Orlando, in un goffo
intervento in area, metteva a terra Carboni.
Ceccarini concedeva il rigore, San Siro tremava di
paura, Mihajlovic andava sul dischetto, ma la sua
mira era catastrofica: Zenga a sinistra, pallone a
destra e a lato. Perche' Mihajlovic, che e' il
terzo rigorista della Roma (o il sesto)? Giannini
era stato esentato, dopo l' errore nel derby;
Balbo era in tribuna, dopo una notte insonne, per
colpa del fuso (mercoledi' aveva giocato Argentina
Marocco 3 1). Si sarebbe potuto puntare anche su
Hassler, Carboni e Cappioli, ma Mihajlovic quest'
anno non ha ancora segnato e i compagni volevano
regalargli questa soddisfazione perche' , si sa, a
fine stagione si e' tutti piu' buoni. Ha poi detto
Mazzone: "Non ci casco piu' . Giannini avra' anche
sbagliato nel derby, ma non dovevo cambiare".
Senza una squadra costretta ad inseguire, la
ripresa e' stata una noia assoluta nella prima
meta' . Berti pagava l' eccessivo dispendio d'
energie del primo tempo e l' Inter, senza l' unico
uomo capace di trascinarla, non riusciva ad
imporre il gioco; la Roma (senza Aldair,
sostituito da Garzya) non attaccava, temendo di
finire infilata in contropiede. Ma a riaccendere
la partita ci pensava l' arbitro Ceccarini, con
una punizione indiretta in area, per una
ostruzione su Bergkamp, deviata in angolo da
Cervone (esecuzione di Sosa al 24' ). Quaranta
secondi dopo, arrivava il raddoppio nerazzurro:
lancio di Bergomi, pasticcio in area, blocco di
Sosa, tocco vincente di Berti. Ma l' Inter, nei
venti minuti successivi, faceva di tutto per non
vincere: paralizzata dalla paura, la squadra di
Marini arretrava fino ad arroccarsi davanti all'
area. La scelta di Mazzone di mandare in campo
Totti ad affiancare Rizzitelli in attacco e quella
(obbligata) di togliere Sosa, in riserva, per
Bianchi, metteva in difficolta' la difesa dell'
Inter. E, quando Mihjalovic scattava sulla
sinistra, trovava un' autostrada. Il suo tiro
veniva deviato in rete da Cappioli: 2 2, che
nemmeno un tiro di Berti, deviato in angolo da
Cervone (41' ) riusciva ad alterare. Cosi' Mazzone
poteva raccontare di aver raccolto "un punto
importante, nella corsa alla zona Uefa, anche se
sarebbe stato meglio vincere. Purtroppo nella
ripresa non abbiamo avuto la stessa lucidita' del
primo tempo". Piu' deluso Marini: "A 31 punti,
dovremmo essere a posto, ma la Roma con questo
pareggio non ha rubato nulla. I gol che
continuiamo a prendere non sono certo soltanto
colpa della difesa". E adesso avanti con il
Salisburgo, finale di andata di Coppa Uefa, senza
Shalimov e Fontolan. Martedi' a Vienna, contro la
squadra di Otto Baric (in tribuna), in ottima
forma fisica, l' Inter di fine aprile non basta.
INTER 2 2 ROMA MARCATORI: Giannini al 14' ,
Fontolan al 22' p.t.; Berti al 25' , Cappioli al
35' s.t. Zenga 6 Bergomi 6 Fontolan 6,5 Jonk 5 A.
Paganin 5 S. Battistini 6 An. Orlando 5 Manicone
5,5 Berti 7 Bergkamp 5 Sosa 6,5 A. Bianchi dal 28'
s.t. s.v. Cervone 6 Festa 6 Totti dal 28' s.t.
s.v. Aldair 5 Garzya nel s.t. 6 Mihajlovic 6 Lanna
6 Carboni 6 Haessler 6 Piacentini 5,5 Rizzitelli
6,5 Giannini 6,5 Cappioli 6 ARBITRO: Ceccarini 6,5
SPETTATORI: 8.192 paganti, incasso 254.637.000
lire; 34.403 abbonati, quota 1.034.181.946 lire
NOTE: ammoniti: Piacentini, Giannini Allenatore:
Marini Allenatore: Mazzone
Berti e' l' uomo in piu'
davanti a Sacchi "Pero' ho mancato il gol della
vittoria"
MILANO . Il presente e il
futuro dell' Inter nel segno di Nicola Berti, 27
anni, compiuti il 14 aprile, scapolo d' oro,
carattere guascone e anche un po' testardo. Sei
mesi lontano dai campi per la rottura del
legamento del ginocchio destro (8 settembre a San
Siro contro la Cremonese), un incidente grave. Ma
lui, il giorno dopo, era gia' pronto a promettere:
"Voglio essere in campo entro marzo". Adesso, dopo
il pareggio contro la Roma, spiega come e'
riuscito a tornare grande e ad essere non soltanto
l' uomo in piu' di questa Inter malandata, ma
anche il giocatore che potrebbe fare la differenza
nella nazionale di Sacchi. "Costanza, idee chiare,
entusiasmo e voglia di ritornare al piu' presto
possibile a calciare un pallone. E poi tanti
sacrifici, insomma non mi sono proprio risparmiato
in questi mesi. Essere ritornato in forma non e'
poi una sorpresa, soprattutto per me; avevo
cominciato bene la stagione, sto solo
continuando". Sacchi lo ha gia' inserito nella
lista dei trentuno azzurrabili, gli Stati Uniti e
il Mondiale non sono ancora un sogno proibito,
semmai un argomento che Berti preferisce non
commentare. "Pensiamo al presente, questo punto
conquistato contro la Roma e' importante, permette
di allontanarci dalla zona pericolosa della
classifica e guardare con un certo ottimismo alla
finale di Coppa Uefa. Ma non voglio prendere in
considerazione quello che succedera' dopo, della
nazionale e del contratto con l' Inter ci
preoccuperemo piu' avanti". Berti resta un
giocatore non logorato dalle tensioni del
campionato, con idee chiare e freschezza atletica.
Lo conferma Giampiero Marini: "Adesso Berti e' il
piu' forte centrocampista che abbiamo in Italia.
Sta bene fisicamente, ma Berti, non lo scopriamo
oggi, e' il classico centrocampista che sa anche
offendere senza palla. L' uomo in piu' in una
squadra. Dico questo non per raccomandarlo a
Sacchi che non ne ha proprio bisogno". Il c.t.
ieri era in tribuna, da alcune partite lui e i
suoi collaboratori stanno seguendo l' interista
attentamente. Ma non sono gli unici. Seguono Berti
anche il Barcellona, che ha gia' fatto proposte
concrete e, da cinque partite, gli osservatori
della Juve. A tutti Berti risponde con il solito
entusiasmo e con i gol (contro la Roma il terzo,
dopo Lecce e Cagliari): "La rete ai giallorossi e'
stata bella, un gol di intuizione, come li faccio
spesso. Peccato che a quattro minuti dalla fine
abbia mancato una buona occasione. Avessi buttato
il pallone in rete sarebbe stata una grande
giornata". Pazienza, il futuro promette bene,
Sacchi lo segue, Ottavio Bianchi lo guarda,
Pellegrini sta valutando l' opportunita' di
investire qualcosa come quattro miliardi su Berti
piuttosto che risparmiarne otto e mezzo sul
parametro: il giocatore e' una garanzia. Anche per
il futuro dell' Inter.