la beffa del rigore concesso
dall' arbitro negli ultimi minuti irrita Carlo
Mazzone, che non nasconde la sua indignazione
La beffa del rigore concesso
dall' arbitro nel finale della partita
di MARIO GHERARDUCCI NAPOLI .
Stavolta merluzzi e uova marce non voleranno oltre
i cancelli di Trigoria. La Roma cancella con un
pareggio esterno lo scivolone casalingo della
domenica precedente e resta a rassicurante
distanza dalla zona piu' pericolosa della
classifica. Per strappare un punto a Napoli,
tuttavia, Carletto Mazzone ha dovuto rinunciare a
qualsiasi velleita' di spettacolo per allestire un
colossale catenaccio a centrocampo, dove si
ammucchiavano Piacentini, Berretta, Bonacina,
Cappioli, Scarchilli e Carboni, protetti alle
spalle dal "libero" Aldair e dai due marcatori
Festa e Lanna. L' insolito modulo vietava
qualsiasi varco al Napoli, che nell' intero
inguardabile primo tempo avrebbe costruito
soltanto due palle gol, sciupandole entrambe. Poi,
alla prima azione in profondita' , Balbo
raccoglieva il lancio di Carboni e costringeva
Ferrara al fallo da rigore. Il secondo tempo era
cominciato da tredici minuti e la Roma era passata
in vantaggio. "Forse non avremmo meritato la
vittoria, il risultato piu' giusto e' sicuramente
il pareggio . avrebbe commentato alla fine Mazzone
. ma il rigore concesso al Napoli all' ultimo
minuto non c' era". Era infatti successo che il
Napoli, dopo essere rimasto in dieci per un'
imperdonabile leggerezza di Ferrara (gomitata a
Balbo proprio sotto gli occhi di un guardalinee),
vedesse premiata la sua furibonda reazione da un
grazioso omaggio dell' arbitro, che era il
commerciante genovese Cesari, quello che ostenta
un' invidiabile abbronzatura anche nel cuore dell'
inverno. Era il 42' allorche' Festa sferrava una
innocua spintarella a Bresciani. Se l' attaccante
del Napoli non aspettava altro per sdraiarsi sul
prato, l' arbitro dava l' impressione di cogliere
al volo l' occasione per indicare il dischetto,
intorno al quale si sarebbe scatenata una rissa
lunga tre minuti prima che Fonseca potesse
trafiggere Lorieri, che nel corso della partita
aveva alternato uscite da far rabbrividire a
interventi determinanti. Le circostanze in cui il
pareggio s' era verificato suggerivano alla fine a
Moggi di imporre il silenzio stampa ai giocatori
giallorossi, che altrimenti avrebbero rischiato di
pronunciare giudizi irripetibili sul conto dell'
arbitro. L' unico autorizzato a parlare restava
Mazzone, che il suo sfogo lo confezionava con
civile furore. "Inutile girare intorno al problema
. spiegava il mister di Trastevere . perche' il
rigore concesso al Napoli non c' era. Puo' darsi
che i partenopei non meritassero di perdere ma
neppure noi all' andata meritavamo la sconfitta,
eppure l' abbiamo dovuta accettare. A questo
punto, ho deciso di non andare a Coverciano per il
raduno tra arbitri e allenatori. Potrei dire cose
spiacevoli". Domenica prossima contro il Milan,
nella sfida serale destinata alla pay tv, la Roma
dovra' rinunciare a Piacentini, Carboni e
Berretta, tutti ammoniti e gia' sotto diffida. In
compenso, torneranno Hassler e Giannini, ieri
assenti per squalifica. E, soprattutto, ci sara'
ancora Aldair, che a Napoli rientrava in squadra a
quasi otto mesi dal doloroso infortunio del giugno
scorso nella prima finale di coppa Italia. Oltre
al pareggio, la prova del brasiliano ha
rappresentato la nota piu' lieta della trasferta
giallorossa. Neppure un errore veniale, soltanto
interventi decisi e rassicuranti, un baluardo.
Mazzone, comunque, non sembra intenzionato a
strapparsi i pochi capelli che gli restano per le
nuove difficolta' di formazione a cui e'
destinato. "Mi rimane soltanto l' amarezza per una
vittoria vanificata da una decisione arbitrale
inesatta", ripeteva l' allenatore, che ormai da
sette partite insegue un successo che non si
decide ad arrivare. "Tra un mese, purtroppo,
nessuno si ricordera' del rigore che non c' era. A
questo punto del campionato ci mancano almeno due
o tre punti rispetto al bottino che meriteremmo".
Lui, comunque, continua a non sentirsi una vittima
predestinata. "Sono un lottatore", ha concluso.
Lui sicuramente si' , i suoi giocatori non sempre.