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Corriere
Della Sera
Il Milan riemerge dalla delusione
Per la Roma e' buio pesto, i
giallorossi precipitano in zona Pericolo. contestati
dal pubblico Mazzone, Giannini e Lorieri.
Il Milan riemerge dalla
delusione Massaro apre, Savicevic fa il Genio,
Maldini raddoppia: per la Roma e' buio pesto
ROMA . Illusori presentimenti
luccicano per dodici minuti attorno al tentativo
romanista d' allungare il periodo no del Milan.
Mazzone, che intenderebbe anzitutto aiutare se
stesso, sembra aver allacciato un po' ovunque nodi
rassicuranti, con quell' imbottitura dei sei
centrocampisti, da dove si distaccano subito d'
impeto tanto Scarchilli, quanto Lanna, sulla cui
sovrapposizione esterna Tassotti s' arrangia
scorretto. Batte arcuato, Scarchilli dalla
trequarti, Balbo slitta sopra Costacurta e il
balzo susseguente di Rossi sembra proprio
consegnare all' irrompente Festa l' occasione
apripista. Invece, l' esecuzione facile, da pochi
metri, svirgola via fuori quadro. I rossoneri,
sfuggiti al k.o. lampo, sopportano di li' a poco
un' altra folata giallorossa: la base di lancio e'
Giannini; il destinatario Haessler, che sul
versante destro sfreccia oltre Maldini, ma, invece
di puntare la porta, delega Bonacina con il
retropassaggio. Botta centrale sui guantoni del
portiere rossonero, mentre la gente dell' Olimpico
gia' pregusta l' assedio tra i guasti degli ex
invincibili e innalza cori e "vaffa" di scherno
verso Berlusconi. Che cosa accade al Milan?
Tecnicamente inferiori, i "mazzioniani" presumono
di frantumarne a oltranza l' iniziativa bloccando
le corsie laterali in superiorita' numerica, con
Haessler, Cappioli, Bonacina sul propulsore Boban.
E pero' un Milan finto intronato e dunque
ingannatore, che sa valorizzare l' accoppiata
Massaro Savicevic. Lanna s' allunga, chiama fuori
Garzya che sbaglia l' inserimento e, in
controtempo, Savicevic schizza via proprio da
genio ad aggirare Aldair per scaricare l'
esecuzione obliqua: il libero romanista nel
tentativo di impedire la bravata ne perfeziona la
traiettoria: pallone che picchia contro il palo
destro di Lorieri, sopraggiunge lo "stukas"
Massaro e addio Roma. Roma comunque orgogliosa, e
forse l' istinto di conservazione impedisce
modifiche in corsa all' abituale 4 4 2 di Capello,
che qui contro un solo attaccante di ruolo (Balbo)
diventerebbero plausibili. Albertini soffre
Giannini, e l' altro centrale, Desailly,
sventaglia verticalizzazioni inesatte. Beh,
dovesse adeguarsi ai meriti, il risultato non
castigherebbe cosi' la superiore velocita' dei
giallorossi, che, pure in svantaggio, continuano e
tenere sotto controllo le avanzate di Baresi,
qualche rara trovata di Boban, salvo costruire
ancora un' opportunita' quando Haessler su calcio
piazzato innesta Balbo, complice una deviazione
aerea. L' argentino sbaglia lo stop e il ben di
Dio evapora sottorete. Ancora Haessler, dal
corner, propizia l' avvitamento di Festa e San
Sebastiano, volante, ci arriva smanacciando. La
Roma, dopo l' intervallo, toglie Garzya e
inserisce il baby Totti, quale supporto avanzato
di Balbo. Senonche' , al Milan basta interrompere
un assalto dei giallorossi ricomposti a due punte,
per attivare Savicevic. Slalom del montenegrino,
che semina pure l' ultimo ostacolo Bonacina, prima
di spolverare la traversa con un tiro cross,
invece di servire lo smarcato Boban. Il Milan
gelido centellina gli sforzi. La Roma sradica
palloni, anche se diventa inutile rifornire
Giannini su cui Desailly prende ormai il
sopravvento, spostare il gioco laddove imperversa
Maldini annullando tanto Haessler quanto Cappioli.
E al culmine dell' unica fuga cross del fantasista
tedesco, proprio Cappioli, spostato dentro l'
area, arrota Balbo, restringendogli la visuale.
Eppure a questa Roma disperata, che non vince da
oltre due mesi, il giovane Totti da' coraggio, con
una accelerazione a tagliar fuori Tassotti
Costacurta. Lanna, occasionale mazzolatore,
sproposita alto. A questo punto, la Roma va in
confusione. Confusione che non esclude Lorieri,
mentre l' ormai indisturbato Savicevic incanta e
tratteggia la centrata raddoppio: balzo in mischia
a vuoto del portiere giallorosso, la palla
ballonzola e Maldini trova la girata vincente.
Roma fischiata, allo sbando, risparmiata ancora da
Maldini e da Simone entrato per un paio di facili
escursioni contropiedistiche. La gente grida
"andate a lavorare" e contesta Mazzone, Giannini,
Lorieri. Povera Roma, in caduta libera verso i
bassifondi.
Capello: "Il Parma? Solo
una parentesi sfortunata"
Sensi: "Una pena, ma Mazzone non lo mando via"
ROMA . All' "Olimpico", Silvio
Berlusconi non scende in campo. E si evita i cori
non proprio amichevoli della curva romanista. A
fare le sue veci c' e' Galliani. Sorriso spietato
come la squadra rossonera, l' amministratore
delegato se la cava con una battuta: "Abbiamo
stradominato la partita, la Roma ha avuto un'
occasione e non l' ha sfruttata, noi ne abbiamo
avute sette e abbiamo fatto due gol. Il campionato
non e' ancora chiuso, ma certo abbiamo fatto un
bel passo avanti verso lo scudetto". Fabio Capello
si gode la vittoria sui gufi che avevano
pronosticato il calo della squadra dopo la
disfatta europea. "Una delle caratteristiche
principali del Milan e' quella di saper reagire
alle difficolta' . Quella contro il Parma e' stata
una parentesi sfortunata dovuta a una settimana di
lavoro troppo intensa che non era stata smaltita
dai giocatori. C' e' bastato scaricare la fatica,
e in tre giorni abbiamo ritrovato un Milan
sufficientemente tonico". Analisi dell' incontro:
"Abbiamo sofferto i primi dieci minuti, poi la
squadra e' uscita fuori. Boban? Un rientro molto
positivo. Savicevic? Non rispondo piu' alle
domande sul montenegrino". La Roma che esce a
pezzi dall' Olimpico ha il volto sempre piu'
affranto di Franco Sensi. Ha ancora nelle orecchie
i cori contro Mazzone e Giannini, il presidente ha
parole di elogio solo per Aldair. "Una pena. A
parte lui, non si e' salvato nessuno, e' stato un
vero disastro. L' allenatore non e' in
discussione: mancano tredici partite alla fine del
campionato e abbiamo appena 20 punti. E il momento
di fare quadrato. Capisco i tifosi, ma la mia
amarezza e' piu' forte della loro". Carletto
Mazzone si rifiuta di commentare la contestazione:
"Il primo tempo della squadra e' stato buono,
meritavamo almeno il pareggio. Forse abbiamo
sbagliato ad aggredire il Milan, alla prima
occasione in contropiede ci hanno castigato. Io lo
dico da un mese: la Roma deve guardare la
classifica partendo dal basso". Da ieri, non c' e'
alcun dubbio.
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