Amichevole
ROMA - TORINO 1-0
Roma, Stadio Olimpico
martedì 31 maggio 1994
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La Roma vince il torneo "Giorgio Calleri" nel ricordo
di Di Bartolomei

"Ago, eterno capitano" 

Commozione ma anche cori indegni dei tifosi laziali 
(Corriere della Sera)

Tanti striscioni per Agostino Di Bartolomei nel giorno dei suoi funerali. La serata conclusiva del torneo "Giorgio Calleri" e' stata mesta. Agli spalti semideserti per un appuntamento di fine stagione che non interessava proprio nessuno, si e' aggiunta la tristezza dei fans giallorossi: "Niente parole... Solo un posto in fondo al cuore. Ciao, Ago", recitava uno striscione sul quale spiccava un' enorme maglia della Roma con il numero 10, quella sempre indossata dallo scomparso Agostino Di Bartolomei. E ancora: "Ciao Ago, unico eterno capitano". Ma non sono mancati i soliti, incivili cori delle frange piu' estreme del tifo, quelle che si contraddistinguono spesso per l' imbecillita' : "Ago, Ago, Ago boom...", e' stato scandito in maniera lugubre dalla curva Nord. Un gesto condannato da tutti. Oddi, il tecnico della Lazio, ha avuto parole di dura condanna per chi s' e' reso protagonista della "bravata": "Quei cori sono stati vergognosi...". Di calcio vero e proprio se ne e' visto poco. I giocatori delle quattro squadre (Lazio e Juventus prima, Roma e Torino poi) scese sul terreno di gioco (torneo vinto dalla squadra di Mazzone) hanno dimostrato di essere gia' proiettati verso le vacanze. S' e' discusso in tribuna
delle possibilita' della societa' giallorossa di fare il colpaccio e portare nella capitale Fonseca. Sensi ha confermato che molto dipende dalla firma del giocatore e poi si e' soffermato sulla vittoria nel torneo della Roma: "E una soddisfazione morale, e' una vittoria che tutti noi vogliamo dedicare all' indimenticabile Agostino". E tutto cio' mentre uno spettatore, nel tentativo di entrare in campo, e' rovinosamente caduto nel fossato che separa la pista d' atletica dalla tribuna Tevere: e' stato trasportato in ospedale con una gamba e un braccio rotti. La commozione per la scomparsa dell' ex capitano della formazione che vinse il secondo scudetto della storia romanista era stampata sul viso di tutti. "Siamo rimasti esterrefatti", ha sottolineato Sclosa parlando anche a nome dei suoi compagni della Lazio. "Io ho affrontato molte volte Di Bartolomei, si e' sempre comportato da professionista serio: se ne e' andato un grande giocatore, un grande uomo". L' ex presidente della Lazio e attuale proprietario del Torino, Calleri, ha sottolineato che "questo per lo sport e' un anno nero. Metto sullo stesso piano la morte di Di Bartolomei con la scomparsa di Senna e con il dramma di Fortunato (il giocatore della Juventus colpito dalla leucemia, ndr). Di Bartolomei e' stato un grande atleta e un
uomo di straordinaria serieta' ". Parole di rimpianto anche da Bettega, il direttore generale della Juventus. "Ho incontrato Di Bartolomei tante volte e quando mi hanno dato la notizia sono rimasto incredulo. Questa vicenda . ha sottolineato . ci deve ricordare che gli uomini di sport sono simili a tanti altri uomini, hanno le loro abitudini e i loro problemi. E anche loro devono
essere capiti e rispettati". Il consigliere verde della Provincia di Roma, Paolo Cento, ha lanciato intanto una proposta al Comune e al Coni affinche' sia adottata la decisione di intitolare la curva Sud dello stadio Olimpico ad Agostino Di Bartolomei e la curva Nord a Luciano Re Cecconi. "Da cittadino e da sportivo, prima ancora che rappresentante di una forza politica, chiedo che la tragica vicenda di Agostino Di Bartolomei non sia dimenticata una
volta passata l' emozione della notizia. Oggi Di Bartolomei, qualche anno fa Re Cecconi, calciatore ucciso mentre scherzava, sono le storie di uomini e giocatori che danno dello sport quella dimensione umana, a volte addirittura tragica, che l' industria spettacolo tende a cancellare". Fra i ragazzini scalmanati e la musica rompitimpani, spicca la barba bianca e il saio di un frate cappuccino. E Padre Sisto, il francescano che in tv si e' dilettato, un po' come le vecchie zie, a dar consigli per sbrigare piccole faccende domestiche: ricette per il pranzo domenicale, tisane serali, segreti per smacchiare i vestiti. Si diverte anche lui alla festa del Tattou per la trasmissione di successo "In famiglia", su Raidue. E "la famiglia" e' proprio al completo, dai padroni di casa Alessandro Cecchi Paoni e Paola Perego ai cameramen. "Nella storia della tv non c' e' mai stata una trasmissione con tante ore di diretta come la nostra" afferma orgoglioso Cecchi Paone in una nuvola di profumo mentre si fa strapazzare dagli abbracci degli amici. Ma il conduttore si e' stancato di svegliarsi all' alba. "Non ce la faccio piu' ad alzarmi alle cinque del mattino. Non voglio cambiare genere, sia chiaro. Desidero solo cambiare orario". La moglie, la ventiseienne Cristina Espinosa Navarro sposata un anno fa, lo reclama per i week end e lui non sa dir di no. Il marito di Paola Perego, invece non ha problemi: Andrea Carnevale impegna il fine settimana sul campo di pallone. L' ex giocatore della Roma, ora nel Pescara, e' un po' disorientato in mezzo a tanta allegria. Il suicidio di Agostino Di Bartolomei lo ha sconvolto. "Lo conoscevo bene. Era un tipo timido ed introverso. Parlava poco. So che aveva qualche problema, ma non da giustificare un tale gesto. Non capisco come abbia fatto a lasciare il figlio di dieci anni". Il vicedirettore del Tg2 Filippo Anastasi e' il primo ad andarsene mentre Marisa Laurito, nonostante qualche generoso sbadiglio, resta fino a tarda notte in compagnia del fidanzato Riccardo Manao e del regista Michele Guardi' . Dalla veranda sulla spiaggia osserva i giovanissimi in pista ed ironizza sospirando: "Si vestono proprio con semplicita' ' ste ragazze" riferendosi ad una plastica brunetta in minitop. La Perego si
cimenta in una canzone di Battisti e Cecchi Paone la segue, stonando un po' e sembra l' enfant prodige, di "Trenta minuti giovani", il tg per ragazzi con cui esordi' in Rai nel ' 77. (M. L. T.)
(tratto da Laziowiki.org)
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